A seguito di una "tresca" a me sconosciuta tra mia moglie e il Daminelli ieri mi sono ritrovato con un tubo sonoro in più da amministrare: un contralto Trevor Rev. II che avevo giÃ* provato in occasione dell'acquisto di suo fratello tenore. In quel frangente mi era sembrato che le prestazioni acustiche di questo alto fossero equivalenti a quelle dello Yanagisawa 901, ben più costoso.
Assieme allo strumento mi è pervenuto, oltre al suo bocchino di serie (che non ho ancora utilizzato), un Otto Link Tone Edge n° 7 con ance Hemke n° 3. Armato di questa attrezzatura mi sono messo a soffiare (sempre ieri).
Che vi posso dire, ragazzi... confermo che il sax ha, imho, un timbro pastoso e omogeneo su tutta l'estensione, che armonici e sovracuti sono molto naturali e intonati almeno fino al Fa un'ottava sopra il registro ordinario (anch'esso perfettamente intonato), e che la meccanica è precisa, robusta ed ergonomica. Lo strumento è completamente laccato, con tasti neri. La suddetta meccanica è del tipo "ribbed construction" largamente adottata sui sax cosiddetti professionali. Anche su questo contralto sono presenti le viti di compenso delle due tastiere, adottate sul tenore della stessa linea.
Se ci saranno problemi di qualche tipo li segnalerò nei prossimi giorni in questo topic.
Ho la vaga impressione che tra i produttori asiatici di saxofoni sia in atto una guerra commerciale "interna" che punta all'acquisizione di fette di mercato non più riservate ai soli studenti, visto che questi strumenti, sempre imho, offrono prestazioni di tutto rispetto, sul piano qualitativo complessivo, rispetto ai costruttori ormai consolidati.
Vi ho illustrato, ovviamente, solo impressioni personali. Tali impressioni sono collegate a un certo numero di strumenti "non blasonati" che ho avuto modo di acquistare o provare nel corso degli ultimi 20 anni.
Naturalmente, come dice spesso, giustamente, Isaak76, rimane da verificare l'affidabilitÃ* e la "tenuta" nel tempo di questi oggetti. Al momento, tuttavia, il rapporto qualitÃ*/prezzo di questi saxofoni (non mi riferisco solo ai Trevor James) sembra decisamente competitivo. E' altrettanto chiaro che gli strumenti poco conosciuti andrebbero comunque giudicati da individui sufficientemente "acculturati" in materia, per evitare fregature, sempre possibili nel "villaggio globale". Augh, ragazzi. Alla prossima.