Cari Amici:
Come ho giÃ* detto nella presentazione, vi importuno per mettervi a parte di un recentissimo acquisto relativo al tenore Revolution II di Trevor James, comprato da Daminelli di Bergamo.
Per la veritÃ* ci ero andato per acquistare un contralto, che è l'unico che mi mancava dei 4 tagli principali. Dispongo di 2 Yanagisawa 991 (Baritono e Soprano Curvo), e di un glorioso Tenore Buffet Crampon S1 risalente agli ultimi anni '70.
In quella occasione ho provato, approfittando della grande disponibilitÃ* che il suddetto commerciante riserva ai suoi clienti, ben 5 contralti in rapida successione. Nell'ordine: Grassi Jazzy 460, Trevor James Revolution II, Yamaha YAS 62, Yanagisawa 901, Yanagisawa 991 (usato). A parte l'ultimo, tutti gli altri erano nuovi di pacca. Tutti gli strumenti sono stati provati con bocchino Otto Link Tone Edge (ebanite) 7* e ancia rico royal n° 3.
Impressioni soggettive: Grassi scarso sul piano timbrico (lieve effetto "ciaramella" in background). Trevor molto centrato, intonato e corposo. Yamaha piuttosto piatto relativamente all'espressione (passaggi da forte a piano, ecc). 901 molto buono nel complesso. 991 usato meno prestante in quanto a timbro e proiezione rispetto al 901 nuovo. Praticamente il Trevor e il 901 mi sono sembrati equivalenti e superiori agli altri oggetti del test. Con una piccola differenza: il Trevor lo si porta a casa con 790 euro, mentre per il 901 ne occorrono 1800.
Sul momento non ho comprato niente, ma mi sono riservato un po' di tempo per decidere. Dopo qualche giorno ho richiamato e ho chiesto: "C'è per caso anche il tenore Trevor della stessa serie?". Mi è stato risposto affermativamente.
Detto fatto, sono tornato in negozio equipaggiato con un bocchino Otto Link Tone Edge n° 10 con ancia rico 2, ho provato il tenore Revolution II, a seguire il "Signature Custom" (sempre del Trevor, professionale in bronzo), e ho acquistato senza indugio il Revolution. A mio modesto parere questo strumento ha ben poco da invidiare al Selmer SaII, riguardo a qualitÃ* timbrica e meccanica. L'emissione è molto libera e fisiologica, e si suona praticamente con la stessa imboccatura dal grave all'altissimo. Il Signature Custom è pure lui concorrenziale rispetto agli altri marchi professionali, ma costa comunque molto di più del Revolution, e a mio parere è meno conveniente nel rapporto qualitÃ*/prezzo. Probabilmente non riesco ad apprezzare sufficientemente le sottili sfumature che rendono particolarmente appetibili per alcuni gli strumenti in lega più pregiata dell'ottone. Per quanto mi riguarda, la lega migliore ancora oggi per costruire i sax è l'ottone, possibilmente di buona qualitÃ*. Rimane da verificare l'affidabilitÃ* nel tempo dello strumento che ho acquistato, per il quale comunque il costruttore offre una garanzia estesa a 5 anni limitatamente ai difetti di fabbricazione.
Il vecchio Buffet attualmente dorme il sonno del giusto. Finalmente ho smesso di combattere con il Re basso e con l'atavica tendenza di questo strumento a "spruzzare l'acqua" sui tamponi ed esternamente sulla meccanica, cosa che mi ha costretto a ricorrere all'argentatura pesante per evitare che l'aggeggio si auto-distruggesse. Forse vi potrÃ* sembrare che sto bestemmiando, ma al momento mi sembra che il Revolution del Trevor suoni meglio e più rilassato del "vintage", a fronte di un costo inferiore a 1000 euro.
Se vi ho annoiato, scusatemi. A presto. Buon sax a tutti.