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Discussione: Tentando di imitare Roland Kirk...

  1. #16

    Re: Tentando di imitare Roland Kirk...

    ah vabbè allora quando ti gira tranquillo..

    antitetica dici? A me pare un buon fraseggiatore invece ha un suo stile...
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  2. #17

    Re: Tentando di imitare Roland Kirk...

    quando utilizza la respirazione circolare non utilizza la lingua.
    quando non utilizza la respirazione circolare non mi esprimo.
    (quando ti invio giant steps mi dirai cosa ne pensi del fraseggio)
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #18

    Re: Tentando di imitare Roland Kirk...

    si ovviamente non può usare la lingua...magari nel giant steps che hai te fa pena...ma nei brani che ho io,non è male..non dico a livello tecnico,non mi esprimo,ma è allegro,intraprendente,alcuni fraseggi richiamano Trane...
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  4. #19

    Re: Tentando di imitare Roland Kirk...

    Citazione Originariamente Scritto da Ctrl_alt_canc
    Ok può sembrare idiota postare in tecnica...ma oggi mi ha preso la Kirk malattia...prima cosa...è davvero difficile usare così poche note (cioè quelle di solito adibite solo alla mano sinistra) per fare qualcosa di interessante...devo dire che anche Roland si ripete abbastanza,nonostante utilizzi sax modificati.

    Mi chiedevo se qualche abile sperimentatore è giunto a qualche tecnica particolare che gli permetta di gestire meglio la cosa o i "temi" suonabili a due sax... :saxxxx))) (e non ditemi di usare le diteggiature alternative del mi e del fa,fin li ci arrivo :muro(((( )
    Kirk è e sarÃ* uno dei miei idoli sassofonistici!!!

    Ecco alcuni consigli:

    1- prima cosa la stabiltÃ*: bisogna trovare una posizione dei due sax stabile e sicura, visto che tenere in equilibrio i due sax non è facilissimo
    2- sensibilizzare aree del labbro inferiore che raramente entrano in contatto con l'ancia (le parti laterali) e che in questa tecnica vengono tremendamente messe a dura prova. Con i due sax è possibile non solo eseguire passaggi a note parallele ma anche semplici contrappunti. E' possibile inoltre mandare il sax più acuto all'otteva bassa e il sax più grave all'ottava alta ottenendo degli effetti sorprendenti.
    3- con il sax nella mano sinistra si possono ovviamente utilizzare anche i tasti laterali per le note acute. In totale si ha quindi:
    Sax sinistro: sol sol# la la# si do do# re (preso col C1) re# (c1 e c2) e un bizzarro mi calante (c1 c2 e c4 calante o giusto dipende molto dal sax!!) + relativa ottava superiore
    Sax destro: sol sol# la la# si do do# RE# (preso col C3. Bisogna fare attenzione al passaggio in quanto è necessario spostarsi di molto dalla posizione originaria) MI (preso col C5 Vedi sopra) + relativa ottava superiore.

    Un buon esercizio per acquisire padronanza su questa tecnica potrebbe essere il seguente (ammettiamo che al braccio sinistro ci sia il sax più acuto (ad es il soprano) e sul destro il più grave (ad es. l'alto):
    - eseguire con l'alto un bordone tenuto su nota con il portavoce
    - eseguire contemporaneamente con il soprano frasi lente (semiminime) sull'ottava grave cercando di equilibrare le due dinamiche e i suoni e cercando di evitare le normali "interferenze" che i due sax potrebbero darsi.
    -invertire i due strumenti (alto note gravi a semiminime, soprano bordone su nota acuta)

    altro esercizio è quello di trascriversi semplici passi di polifonia (ad esempio prendendo il soprano e l'alto di un brano per coro. Palestrina va benissimo) e cercare di suonarlo sui multisax.

    Oltre questi semplici esercizi ne ho una marea visto che ci ho lavorato un casino per un brano dedicato a me che prevede ampie parti di "duophonia" ma sono davvero difficili da spiegare sul forum. (per questo ci sono le masterclass...
    Dal sopranino al baritono R&C
    http://www.davidbrutti.com

  5. #20

    Re: Tentando di imitare Roland Kirk...

    grande david...sei sempre il meglio :ghigno:
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