Ciao viv, al di lÃ* delle ovvie preferenze di ognuno, è importante valutare nella maniera più obiettiva possibile la situazione, proprio perché quello che cerchi è un parere "tecnico".
Analizziamo allora le tue richieste, cercando di tener conto di tutti i pro e i contro.
- Ricerca di un suono "classico": occorre innanzitutto stabilire cosa si intende per "Classico". Se per classico si intende il famoso suono "alla francese" (piuttosto chiuso e a volte anche nasale) allora con il Selmer (Serie II-III) puoi avvicinarti di più a quell'idea di suono. Il Rampone (mi riferisco ovviamente alla serie professionale R1-R1 Jazz) ha dalla sua un suono più robusto, oserei dire "cicciotto", sicuramente molto interessante. Questa peculiaritÃ* del Rampone è apprezzata molto in ambito moderno e jazzistico ma ciò non toglie che possa essere molto apprezzata anche in ambito classico. In definitiva la scelta può essere effettuata solo sulla base del gusto personale.
- Intonazione e morbidezza del suono: parlando di strumenti top di gamma (di entrambe le Case) mi sembra superfluo parlare di intonazione, a questi livelli non è nemmeno ipotizzabile parlare di intonazione.
Una piccola considerazione va fatta per la cosiddetta "morbidezza" del suono. Il Selmer Serie III è generalmente più "facile" e morbido ma come ben sappiamo facile non è sinonimo di migliore, soprattutto nel lungo periodo. Il Rampone forse chiede qualcosina in più all'inizio, ma prese le dovute misure, regala una "pasta" di suono di ben altro spessore rispetto a quasi tutta la concorrenza. Anche qui, la valutazione è strettamente personale.
- Meccanica: Per la meccanica, come per l'intonazione, il discorso è un po' fine a se stesso, sia gli strumenti di casa Selmer che i Rampone hanno una bella meccanica fluida e scorrevole (proprio perché parliamo di strumenti Top). Su alcuni Serie III (un alto e un paio di tenori) non mi è piaciuta molto l' "action" della meccanica, ma credo che sia più un problema di registrazione scorretta di alcuni esemplari che altro, infatti il mio soprano (è un Serie III) non fa una grinza ed è fluidissimo. Anche la meccanica Rampone è di alto livello, richiede davvero un adattamento minimo. Non ci sono differenze particolarmente apprezzabili. Ricorda che non stiamo parlando di strumenti di vecchia concezione con una meccanica obsoleta e, talvolta, limitante. Stiamo parlando di leggere differenze, quindi nessun limite è posto alle capacitÃ* tecniche dell'esecutore.
- QualitÃ* generale: Sulla qualitÃ* ci sarebbe davvero da scrivere un libro. "In generale" la qualitÃ* è molto buona ma bisogna sempre considerare che stiamo comparando un prodotto industriale con un prodotto artigianale. Ti dico subito che personalmente preferisco sax artigianali ma per evitare di apparire "di parte" ti spiegherò brevemente il perché.
Un sax industriale è prodotto in centinaia di migliaia di esemplari. Una realtÃ* artigianale come Rampone (o Borgani tanto per citarne un altro) lavora sui piccoli numeri quindi, a rigor di logica, c'è un'occhio più attento alla qualitÃ*.
Ma la cosa forse più importante è questa: quando ci si confronta con una realtÃ* artigianale c'è quasi un rapporto tra pari, per cui è possibile andare direttamente in azienda, selezionare il meglio, fare un ordine particolare, apportare eventuali modifiche (di qualsiasi genere) e così via. Con un'azienda che opera a livello industriale è molto più difficile fare questo genere di discorsi e ovviamente non serve spiegare il perché.
- Modelli: dovendo scegliere tra la produzione Selmer e R&C, io consiglierei di tenere in considerazione il Serie III e il Rampone R1 Jazz (o l'R1, sempre di categoria professionale).
Ricordiamo infatti che stiamo parlando di un eventuale appalto (quindi acquisto di più strumenti) e non di uno strumento singolo, per cui l'opzione usato-vintage è da escludere.
Valore e tenuta nel tempo: Considerando che una piccola azienda ha un forte interesse a vendere, c'è anche un margine più ampio di trattativa che si traduce in costi minori. Quindi punto a favore di R&C.
Per quanto riguarda la tenuta del tempo invece, dobbiamo considerare che la Selmer continua ancora oggi a trarre i frutti dei fasti di un tempo, che si traducono in una maggiore tenuta del valore nel tempo rispetto alla produzione nostrana. E' un dato di fatto che strumenti normalissimi (quando erano in produzione - tipo i BA, SBA, Mark VI...) hanno oggi delle quotazioni esorbitanti, in parte per l'effettiva alta qualitÃ*, in parte per la "moda" del vintage.
Anche se le quotazioni tendono progressivamente a diminuire (gli strumenti di oggi sono ben lontani dai mitici "antenati"), Selmer rappresenterÃ* sempre un benchmark ed il deprezzamento sarÃ* sempre lento e graduale. Punto a favore di Selmer.
Spero di esserti stato utile...
;)