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Discussione: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

  1. #1

    Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    “Non c’è mai una fine. Ci sono sempre nuovi suoni da immaginare; nuovi sentimenti da cogliere. E sempre, c’è il bisogno di continuare a purificare questi sentimenti e suoni in modo che noi possiamo veramente vedere quello che abbiamo scoperto nel suo stato puro. In modo che noi possiamo vedere sempre più limpidamente quello che siamo. In questo modo noi possiamo dare a chi ascolta l’essenza, il meglio di quello che siamo. Ma per fare tutte queste cose dobbiamo continuamente pulire lo specchio”.
    (John Coltrane)
    Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate voi.
    Tenore Buescher Aristocrat Series II / Markneukirchen Klingenthal B&S (di riserva)
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  2. #2

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Credo si riferisca al continuare a sperimentare se stessi, cercando sempre qualcosa di nuovo, sempre nuovi stimoli e voglia di conoscenza, che è poi quello che porta gente come lui o come Davis ad entrare nell'olimpo dei grandi. Se uno è un grande ed è un fenomeno, non è che si ferma perchè ha raggiunto quel livello e vede la propria immagine nello specchio come se fosse un poster o un'icona: lo specchio, come dice lui, va pulito continuamente, per cercare dentro se stessi sempre qualcosa di nuovo da prendere come spunto per crescere. Solo così si può trasmettere chi siamo al nostro interlocutore, e redo che ciò sia applicabile sia a chi suona, ma anche a qualsiasi professione o rapporto umano si abbia nella vita di tutti i giorni.
    Quando avevo letto anche io questo pensiero di Coltrane, ho capito ancora di più perchè adoro questo musicista e poeta della musica e della musicalit*. :half: :half: :half:
    L'unica rabbia che posso provare verso di me, quando non riesco a suonare quello che voglio (J.Coltrane)

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  3. #3

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    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    ...semplicit*, da non confondere con banalit*!
    La ricerca della nostra essenza!
    Grande John :yeah!)
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  4. #4

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    mi pare sia relativa all'ultimo periodo di Trane +o- tra il '64 - '67.

    Incredibile come riesca ad ispirare anche con poche parole, tanto era intenso.
    la musica con lui diventa esperienza spirituale intensissima e non più soggetta ad etichette "terrene".
    Nella musica vedeva "poteri" ben al di sopra di quelli che in genere gli vengono preposti.

    Credo che si riferisca prima di tutto al fatto che il musicista non deve mai considerarsi ne arrivato ne sazio perchè ci sono verit* e scoperte infinite in questa arte.

    Poi mi pare che metta in parole quello che è ed stata la sua missione, cioè quella di cercare sempre più in profondit* l'espressione PIU' VERA ed ONESTA della sua musica e del suo IO.

    Sento che mi (ci?) dice quello che per me poi si è rivelato il "motore" e la "missione", nel mio piccolo(issimo), della mia passione nella musica, la cui essenza può essere messa in parole così:
    per fare musica e rispettarla davvero fino in fondo la si deve fare SOLO in modo sincero ed avventuroso SEMPRE senza MAI scendere a compromessi ne estetici ne di altra natura: dobbiamo essere UMILI e SINCERI per essere nella condizione di FARE MUSICA PIU' PURA POSSIBILE.

  5. #5

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Esprime l'insoddisfazione continua ed eterna del Grande... In fondo chi si sente arrivato non arriver* mai da nessuna parte. In più l'essere umano può studiare tutta la vita, ma lungo questa vita si cambia nostro malgrado e questo cambiamento lo si vede solo attraverso un'analisi complessa, molto complessa, o pulendo in continuazione lo specchio dal quale ci si sta studiando.
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  6. #6
    Visitatore

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Lo specchio è impolverato. va pulito, sempre di piu', solo così potremmo vedere quello che siamo. ripulendo la nostra musica
    purificandola da cose che non siamo. come un gigantesca impalcatura sempre presente..che permette di costruire un palazzo sempre piu' alto, ma che aimè, non ce lo fa vedere, nella sua maestosa bellezza barocca.

    cito un libro
    Doctor Herbie e mister Mwandishi distesero un fazzoletto stropicciato sul legno secco del comodino. il concerto era appena terminato e il rientro in albergo, stavolta, aveva portato con se l'ombra di un richiamo feroce.
    una frase.
    "non suonare note burrose"
    le parole rimbombavano violente nelle orecchie di doctor herbie e mister mwandishi come se potessro sgretolare all'improvviso le sicurezze piu' antiche.
    nel bel mezzo di un assolo il maestro aveva pronunciato quella frase dando le spalle al pubblico e guardando i musicisti.
    Miles era così: dirigeva la musica, la sua musica senza rivolgersi mai alla platea.
    aveva altro a cui pensare: doveva ammaestrare il sound, prenderlo per mano, come a dirgli fidati di me, e farlo volare libero, ma pulito.
    poi all'improvviso quel rimprovero rivolto a lui, "non suonare note burrose"
    che cosa voleva dire? quando diventavano burrose le note? un reminoresettima prolungato era burro freddo o fuso? e un salto di quarta?
    Miles l'aveva spiegato alla sua maniera : senza indicare l'errore o la soluzione , senza dire qui è il paradiso li è l' inferrno,
    regolati.
    un po' metafisico, un po' zen, un po' bastardo. Grazie Miles, ma potresti dirmi dov'è l'uscita?

    Non suonarte note burrose, e non chiederti come, non ci sono regole da capire, manuali da sfogliare, ma solo un prima e un dopo, apri la mente, esplora il sound, La musica è una casa senza porte.

    anche mister mwandishi suonava il piano, solo che sperimentare, per lui, significava sconfinare oltre la cortina di ferro dei dogmi del jazz. Via lontano verso parabole anarchiche, piu' dissacranti che eretiche. Via chiudendo Bach e il be bop nel cassetto e rimasticsando il rhythm 'n blues con forza e immaginazione seguendo l'energia distruttiva del rock, il martello del funky le stroboscopiche della disco music qualcuno dice che l* dentro ci fosse anche musica classica, ma nessuno è mai riuscito a dimostrarlo.
    ora aveva capito. grazie Miles disse prima di mettersi al pianoforte a suonare una melodia tanto larga e libera da intrecciare le due anime rinchiuse dentro lo stesso corpo. Doctor Herbie e Mister mwadishi

    Personaggi come davis o coltrane non erano piu' musicisti.. erano diventati suono. suono puro, navigavano nelle frequenze armoniche come delfini.. e cercare di capire cosa volessero dire ,quando parlavano della loro musica, è come chiedersi quali sono le note burrose...

  7. #7

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    forse il riferimento allo specchio ha una valenza anche di:
    assenza di preconcetto, ma anche di verit* precostituita.
    adoro Trane come musicista .
    ciao fra
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  8. #8
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    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Lo specchio della Coscienza Suprema, il Parakh (Elemento Giudicante), Il Chetana Vedantico, l'Osservatore e Testimone della mente e del corpo. Se lo specchio è sporco ed impolverato dalle cattive abitudini mentali e fisiche, dagli attaccamenti egoici al corpo ed alla mente, destinati comunque a trasformarsi e degenerare, l'immagine del Sé non è percepibile o è comunque distorta. Oltre all'immagine dello specchio, la Coscienza è spesso paragonata al cielo oppure al sole, che possono essere nascosti dalle nubi, oppure a quella moneta d'oro che giace sul fondo dell'Ocenao (la mente) che solo quando raggiunge l'immobilit* alla sua superficie può essere percepita...
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  9. #9

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Facciamo un'analisi della frase.

    "Non c'è mai fine".
    Platone disse che "una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta". La vita di un musicista è fatta in gran parte di musica. Possiamo dire che per un musicista la ricerca musicale è d'obbligo. Almeno, credo che Coltrane la pensasse così, perché "non c'è mai fine". Ma la frase di Coltrane non mi pare riguardi solo la musica, per cui, in definitiva, credo che Coltrane e Platone abbiano, mutatis mutandis, voluto significare lo stesso concetto.

    "Ci sono sempre nuovi suoni da immaginare; nuovi sentimenti da cogliere".
    Mi pare lo svolgimento di "Non c'è mai fine". Ma è anche una specificazione, perché così Coltrane delimita l'oggetto della ricerca: i suoni e i sentimenti. Il che, a mio avviso, significa anche che i suoni sono essenzialmente sentimenti, emozioni. Ed è una specificazione pure per un'altro motivo: la ricerca va condotta attraverso l'immaginazione, non appartiene ad un processo logico, discorsivo, della mente.

    "E sempre, c’è il bisogno di continuare a purificare questi sentimenti e suoni in modo che noi possiamo veramente vedere quello che abbiamo scoperto nel suo stato puro".
    La ricerca conduce, quindi, attraverso l'immaginazione, a scoprire suoni e sentimenti, suoni che sono essenzialmente sentimenti, ma perché Coltrane crede che, per vederli allo stato puro, dobbiamo purificarli? Dobbiamo chiederci: purificarli da che cosa? E che cosa troviamo, poi, allo stato puro, dopo la purificazione? La risposta sta nella frase successiva.

    "In modo che noi possiamo vedere sempre più limpidamente quello che siamo".
    Allo stato puro troviamo noi stessi!
    Ma resta la domanda: da che cosa, per trovare noi stessi, dobbiamo purificare i nostri sentimenti, i nostri suoni?
    Da tutto ciò che è male, che allontana da Dio, dall'Assoluto. Il nostro Io, quello che troviamo alla fine del processo di purificazione, che è un processo mistico, coincide con l'Assoluto, è una particella divina. Coltrane non lo dice esplicitamente, ma da anni studiava le religioni orientali.

    "In questo modo noi possiamo dare a chi ascolta l’essenza, il meglio di quello che siamo".
    Il nostro Io, che è la parte più profonda di noi stessi, coincidendo con l'Assoluto, è anche la nostra parte migliore. Abbiamo il dovere morale di dare, a chi ci ascolta, il meglio di noi stessi, il meglio di quello che siamo, come musicisti, come uomini.
    Dunque, la ricerca ha, come scopo finale, il prossìimo, al quale abbiamo il dovere di dare.

    "Ma per fare tutte queste cose dobbiamo continuamente pulire lo specchio"
    Lo specchio sono i nostri suoni, i nostri sentimenti, in cui ci specchiamo, perché ci rappresentano, raccontano ciò che siamo, quanto siamo o non siamo "purificati".
    Purificare lo specchio, dunque, significa ancora purificare noi stessi, per essere migliori.

    La musica di Coltrane dopo Giant Steps è inscindibile dalle sue convinzioni morali.
    Spero di non essere stato troppo noioso.
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  10. #10

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    anche prescindendo dalla concezione religiosa, condivido pienamente l'assunto che il suono ci rappresenta e che un suono può coincidere con un sentimento.
    (quando il mezzo tecnico è così non è difficile manifestare quello che si desidera).

    diverso quando suoniamo i nostri limiti
    ciao fra
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  11. #11
    Visitatore

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    finch'è hai limiti, hai possibilit* di superarli.

  12. #12

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    uhm...arrivo tardi...ormai avete detto tutto... :lol:


    dico solo che forse Coltrane allude anche,nel pulire lo specchio,al "non vedere ciò che non c'è",non solo nel senso che non si è mai arrivati,ma anche di essere molto critici con se stessi...un po' come fa rollins...
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  13. #13

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    condivido , ma io dicevo suonare i propri limiti .
    (cioè vivere il suono con pregiudizio senza affrontare i propri limiti)
    il contrario di cercare sempre di superare il proprio limite.
    ciao fra
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

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  14. #14
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    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Bravissimo MyLadySax! Bellissima analisi!
    :lolloso:
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  15. #15

    Re: Secondo voi, che ha voluto dire Coltrane con questa frase?

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    condivido , ma io dicevo suonare i propri limiti .
    (cioè vivere il suono con pregiudizio senza affrontare i propri limiti)
    il contrario di cercare sempre di superare il proprio limite.
    ciao fra

    ah si si perfetto...mi riferivo ad un altra interpretazione che poteva essere data alla mia spiagazione,non mi riferivo a te
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