Grazie molte per la rapida risposta. Decisamente lo studio per semitoni è più difficile ma appoggiandosi ai gradi di un accordo potrebbe essere più abbordabile, magari andando a verificare di tanto in tanto l'intonazione da una sorgente esterna. Proverò per ora a "riempire" gli intervalli di 3a e di 5a.
Sull'affaticamento fisico bisogna dire una cosa: se si parte con il primo suono estendendo in inspirazione il diaframma al massimo delle nostre possibilità e poi si prolunga il suono fino ad usare tutta l'aria fino all'ultimo, è chiaro che dovendo replicare con identiche caratteristiche i suoni successivi uno dietro l'altro, con la sola breve pausa per riprendere aria, il lavoro sarà particolarmente gravoso. Se l'obbiettivo è quello di fare una decina o più di suoni sostenuti identici è sicuramente d'aiuto accorciare leggermente la durata dei suoni utilizzando un po' meno del 100% dell'aria incamerata ma qualcosa tipo il 95%. Normalmente, dalla situazione di completo riposo, con il primo respiro si riesce ad incamerare una quantità d'aria sempre leggermente superiore di quello che si riesce a fare nei respiri successivi, anche relativamente lenti, presi tra una nota e l'altra e quindi è il caso di non basarsi sulla lunghezza che si riesce ad ottenere dalla prima nota per fare tutte le successive uguali, pena rapido scoppiamento :ghigno: .
Sono molto curioso sugli sviluppi personali di questa pratica.
Certo che con un paio d'ottave se ne fanno di cose... una volta ho visto Clark Terry fare un solo strepitoso con il bocchino. Magari qualcuno penserà, "si, va bè, quello era il bocchino della tromba!", invece secondo me la questione è che quello era Clark Terry :yeah!) Saluti!