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Discussione: esercizi con il bocchino

  1. #61

    Re: esercizi con il bocchino

    thread veramente interessante, grazie mille a fcoltrane e agli altri...

    Spero di riuscire a trovare il tempo per iniziare a praticare anche questo tipo di esercizi....

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    recentemente ho scoperto che accorciando la colonna d'aria si riesce anche a scendere ancora di più .
    Per curiosità, come riesci ad accorciare la colonna ulteriormente ?

    Ciao Fabio
    alto : Yanagisawa A901 - mouthpiece + legatura : Selmer S80 C*
    ance : Vandoren traditional 2 - jaZZ 2,5

  2. #62

    Re: esercizi con il bocchino

    con la mano .
    un amico sassofonista ha proposto una foto , con l'altra mano.
    io un video con la stessa che tiene il bocchino.
    la scoperta recente è stata di accorciare la colonna d'aria anche per andare in basso.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #63

    Re: esercizi con il bocchino

    come accorci la colonna d'aria?
    ops già risposto
    IN VENDITA --> Lebyale LR 7

  4. #64

    Re: esercizi con il bocchino

    Ciao a tutti, è da qualche giorno che ho preso a studiare con il solo bocchino partendo dalle interessanti indicazioni di questo thread. Confesso che in quasi trent'anni di sax non mi ero mai soffermato su quest'aspetto pur avendone più volte sentito discutere, mentre a suo tempo mi ero applicato in modo piuttosto articolato e con buona resa sul complesso bocchino + chiver con il meccanismo dell'ottava sia chiuso che aperto.

    Sto usando il setup che uso di solito sul contralto: bocchino Vandoren Java A55, ance Vandoren/Rico n.3 o LaVoz MH e legatura tradizionale in metallo.

    Dopo un po' di fase esplorativa mi sono reso conto di avere al momento, con un po' di fatica, giusto un'ottava di estensione: da Bb a Bb. Naturalmente trovo difficile iniziare un suono proprio da uno di quei due Bb per me adesso estremi, trovo molto più facile partire da una nota lì nel mezzo. Così ho deciso di usare il F come nota di partenza considerandolo come quinta di Bb. Prendo il A dal metronomo e mi ricavo subito il F.

    Per ora sto lavorando in questo modo: nota lunga di F a volume pieno più lunga possibile usando tutta l'aria e ripetendo ad ogni respiro curando attacco, fine, costanza nella dinamica e nell'intonazione in modo che non ci sia deterioramento del suono col ripetere della nota. Al momento riesco a mantenere la qualità per 5/6 volte consecutive, dopo inizia l'affaticamento.

    A questo punto provo a far lavorare la laringe in questo modo: partendo sempre dalla quinta F salgo con un rapido glissato direttamente alla tonica superiore Bb, la tengo per un paio di secondi, ridiscendo sul F tenendolo per un altro paio di secondi, scendo al Bb inferiore, ci sto i soliti 2sec, e poi risalgo al F centrale di partenza.

    Si nota molto chiaramente come impegnando di più la laringe si possa variare molto meno la pressione del labbro sull'ancia in relazione all'intonazione. Il maggior movimento del pomo d'adamo lo vedo però sulla metà bassa dell'estensione, invece dal F in su non sale un gran che, anche se la sensazione è quella solita di notevole allargamento della laringe-faringe-palato ormai automatico durante l'emissione delle note acute... la cosa torna anche a voi oppure il vostro "gargarozzo" continua a salire uniformemente su tutta l'estensione :BHO: ?

    Ho notato anch'io come l'inarcamento verso l'alto della lingua faciliti la produzione delle note acute ma non mi sembra una buona idea usare questo elemento, visto che, suonando realmente con lo strumento, gli acuti acquistano più corpo e risonanza proprio tenendo la lingua bassa.

    Notevole anche la differenza tra il tenere la testa dritta o leggermente reclinata verso il basso: molto più facile far suonare le note alte con la testa dritta, avete riscontri? (Poi però bisogna dirglielo a Branford Marsalis quando suona il soprano... chi è che si prende l'incarico? :lol: )

    Il lavoro sulle singole note lo sto facendo un po' per volta "allargandomi" in su e in giù dal F: per adesso G poi Eb poi A poi D, nel frattempo riesco già a fare una scala di Bb decentemente intonata, legata ma con i passaggi abbastanza netti tra i vari gradi, sempre partendo dal F e ritornandoci. Prossimamente proverò qualche arpeggio e intanto vediamo se l'estensione aumenta.

    Scusate la lungaggine ma ho voluto riassumere un po' di cose per capire se sto lavorando bene o è meglio invece che vada ai giardini a nutrire le papere, grazie in anticipo per le eventuali risposte, saluti.

  5. #65

    Re: esercizi con il bocchino

    all'inizio il tuo approccio mi sembra il migliore.
    (anche io partivo dalla nota che mi risultava più agevole ) che corrisponde al registro centrale dello strumento.
    l'unica cosa che posso aggiungere al tuo procedimento è di studiare per semi toni.
    questo dovrebbe consentirti non soltanto di controllare meglio il suono ma anche di progredire in altra direzione (io per pigrizia ho sempre studiato per toni ed ora l'intervallo di mezzo tono lo suono e lo riconosco con maggiore difficoltà).
    per il pomo d'adamo ritengo che il movimento ci sia anche in qulla parte dell'ottava dove risulta meno evidente (probabilmente si sposta all'interno).
    per quanto riguarda il replicare il suono respirando correttamente è certo che lo studio con il solo bocchino se fatto correttamente (con suono fermo e con grande volume ) è impegnativo non solo per l'apparato dell'emissione.
    è quindi probabile che incida sulla corretta respirazione .
    (se implica contrazioni la respirazione ne risente più di ogni altra cosa).
    per quanto riguarda il movimento che avviene all'interno della bocca (lingua ed apparato in genere) non me ne preoccuperei.
    perchè se sostieni con l'emissione costantemente il suono e disimpegni labbro e stretta tutto il resto accade automaticamente anche in maniera inconsapevole.
    (non mi sono mai preoccupato di quello che succede con la lingua perchè il mio unico indice è il suono e se risulta omogeneo in tutte le sue componenti poco importa cosa succede all'interno )
    in realtà il suono viene strozzato in maniera esponenziale da stretta e labbro e in maniera infinitesimale dalla lingua.
    (più problematico l'utilizzo della lingua per l'attacco soprattutto quando dovrai suonare la seconda o la terza ottava ).
    buon lavoro e buon suono :saxxxx)))
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  6. #66

    Re: esercizi con il bocchino

    Grazie molte per la rapida risposta. Decisamente lo studio per semitoni è più difficile ma appoggiandosi ai gradi di un accordo potrebbe essere più abbordabile, magari andando a verificare di tanto in tanto l'intonazione da una sorgente esterna. Proverò per ora a "riempire" gli intervalli di 3a e di 5a.

    Sull'affaticamento fisico bisogna dire una cosa: se si parte con il primo suono estendendo in inspirazione il diaframma al massimo delle nostre possibilità e poi si prolunga il suono fino ad usare tutta l'aria fino all'ultimo, è chiaro che dovendo replicare con identiche caratteristiche i suoni successivi uno dietro l'altro, con la sola breve pausa per riprendere aria, il lavoro sarà particolarmente gravoso. Se l'obbiettivo è quello di fare una decina o più di suoni sostenuti identici è sicuramente d'aiuto accorciare leggermente la durata dei suoni utilizzando un po' meno del 100% dell'aria incamerata ma qualcosa tipo il 95%. Normalmente, dalla situazione di completo riposo, con il primo respiro si riesce ad incamerare una quantità d'aria sempre leggermente superiore di quello che si riesce a fare nei respiri successivi, anche relativamente lenti, presi tra una nota e l'altra e quindi è il caso di non basarsi sulla lunghezza che si riesce ad ottenere dalla prima nota per fare tutte le successive uguali, pena rapido scoppiamento :ghigno: .

    Sono molto curioso sugli sviluppi personali di questa pratica.

    Certo che con un paio d'ottave se ne fanno di cose... una volta ho visto Clark Terry fare un solo strepitoso con il bocchino. Magari qualcuno penserà, "si, va bè, quello era il bocchino della tromba!", invece secondo me la questione è che quello era Clark Terry :yeah!) Saluti!

  7. #67

    Re: esercizi con il bocchino

    Dopo un paio di settimane di esercizi con il solo bocchino, un giorno si e uno no, devo dire che non mi sono mai mosso dai tre semitoni che già facevo all'inizio :(
    Ora, ho letto tutti i post, ma la mia memoria fa sempre cilecca quindi magari ripeto qualcosa di già detto.
    Intanto il set-up è JJDVNY con legatura Rovner Platinum e ancia Legere Studio Cut 3.
    Ho imparato a usare colpi di diaframma per far uscire le diverse note, ma non so se è corretto, e la laringe, se provo a muoverla (la sento appoggiando il dito o guardandomi allo specchio), con il pomo che dovrebbe salire nelle alte e si abbassa per le basse, tendo a muovere anche le labbra quando ho qualcosa in bocca, e in quel caso il suono, muore appena tento di dargliene uno impostato. Alcuni leggevo in giro, dicono di cantare la nota, se io provo a cantare un Si per dire, in quel caso (solo pensandola non capita) sento proprio la laringe muoversi mentre salgo e scendo, ma anche "cantando" solo la I mi si smorza l'emissione e non esce più nulla. L'attacco poi devo farlo veramente violento o non esce suono, e supportarlo con un soffio davvero forte o il bocchino resta muto, il suono secondo l'accordatore è intorno alla 5°, a volte alla 7° ma riesco a scendere sulla 5° quando capita.
    Qua non capisco se è un problema mio di labbro o se è proprio il set-up che lo pretende, sugli altri becchi che ho non devo essere così violento per farli suonare, qui mi va in fiamme la gola dopo poco. Ho perso dei pezzi, sbaglio qualcosa..... help!
    Jupiter Tenor 587 - Vandoren Java T95 - Ligature Mio - Jody Jazz DVNY 7*
    Ida Grassi Leader Alto - ARB Great Neck Original 8* - Ligature Bois Ring
    Ida Grassi Clarinetto Sib - Vandoren M13 / Woodwind Larry Clark - Rovner Dark
    http://hypnopompic.bandcamp.com/
    http://borderroom.com

  8. #68

    Re: esercizi con il bocchino

    se dopo alcune settimane non hai guadagnato nulla significa che non stai procedendo in maniera corretta.(o utilizzi un setup che non riesci a gestire).

    il primo aspetto problematico che evidenzi è la necessità di fare attacchi violenti e di dare colpi di diaframma.
    per generare la vibrazione tutto questo non è necessario, per modificare l'altezza neanche.
    il primo aspetto da chiarire è se il setup che utilizzi è adatto per te.
    suoni abitualmente con questo?
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  9. #69

    Re: esercizi con il bocchino

    Si suono abitualmente, giusto ho cambiato l'ancia da Alexander DC 3 alla Legere Studio 3 perché ne mangiavo via troppe, ma mentre suono la 3 leggere la trovo più morbida della DC. Gli esercizi con il chiver, fare un suono intonato e tenerlo, poi rifarlo uguale e tenerlo, li faccio senza problema.
    Certo non ho ancora un bel suono con il sax, sembro quasi sempre una mucca malata, ma questo con qualsiasi set-up :P
    Jupiter Tenor 587 - Vandoren Java T95 - Ligature Mio - Jody Jazz DVNY 7*
    Ida Grassi Leader Alto - ARB Great Neck Original 8* - Ligature Bois Ring
    Ida Grassi Clarinetto Sib - Vandoren M13 / Woodwind Larry Clark - Rovner Dark
    http://hypnopompic.bandcamp.com/
    http://borderroom.com

  10. #70

    Re: esercizi con il bocchino

    considera che utilizzi un rapporto ancia bocchino che a me ad esempio appare relativamente impegnativo.
    questo significa che: o hai una emissione (intesa come spinta diaframmatica e respirazione) molto ben sviluppata o sei abituato a mordere in maniera straordinaria e questo rapporto assorbe il morso in eccesso.

    tra le due ipotesi propendo per la seconda.
    prima ancora però di provare a trovare una soluzione ti chiedo.
    fai riferimento allo studio con il collo dello strumento e fai riferimento alla intonazione.
    riferisci pure che riesci a replicare il suono.
    il primo aspetto che bisogna capire è se il suono che consideri intonato sia un buon punto di partenza.
    a questo proposito un suono può apparire intonato ma non essere corretto .
    i riferimenti infatti per il suono prodotto dal collo sono :il volume , la durata il timbro e il fatto che il suono sia fermo.
    se sei fortunato e molto ben impostato (cioè hai anche solide basi di emissione e respirazione) riesci a produrre un suono che risponde ad "alcuni" di questi parametri di correttezza. ma gli altri saranno giocoforza non corretti.

    consideriamo specificatamente il problema evidenziato : sei inchiodato su una terza con il solo bocchino.
    il primo espediente che ti può far capire è quello di ridurre il rapporto nel senso di ridurre la resistenza .
    passa cioè da una legere 3 ad una 2 (questo però se la possiedi già perchè non è il caso di spendere per fare questa prova).
    la prima reazione che dovresti avere è di guadagnare un altro mezzo tono.
    fammi sapere se così accade e poi ti dico come procedere.

    dimenticavo se hai modo videoregistra sia lo studio con il collo sia questo con il bocchino con ancia 3 e con ancia 2 (basta che si veda la bocca e la parte del viso e del collo impegnata e si possano ascoltare gli esempi sonori)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  11. #71

    Re: esercizi con il bocchino

    fcoltrane, grazie per il tuo intervento. Ti mando in privato i link per i video. Oggi tra cervicale, telefono, citofono, e madonne varie faccio più schifo del solito e mi vergogno. Intento per tutti, passando a una ancia 2 (Rico Jazz S2) la cosa non cambia ed anzi, fischio come un'upupa. :muro((((
    Jupiter Tenor 587 - Vandoren Java T95 - Ligature Mio - Jody Jazz DVNY 7*
    Ida Grassi Leader Alto - ARB Great Neck Original 8* - Ligature Bois Ring
    Ida Grassi Clarinetto Sib - Vandoren M13 / Woodwind Larry Clark - Rovner Dark
    http://hypnopompic.bandcamp.com/
    http://borderroom.com

  12. #72

    Re: esercizi con il bocchino

    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane
    http://it.youtube.com/watch?v=cGBL5QDtCQM&feature=PlayList&p=CF682FD07B82C8A3&index=0&playnext=1
    ecco un altro collegamento
    Questo del video e' un mostro di bravura !!! Io con il l'imboccatura per contralto riesco a fare solo 5/8... va be' ma io ho iniziato da una 15ina di giorni.
    Contralto: YAMAHA YAS 280
    Bocchino:YAMAHA 4C ; OTTOLINK TONE EDGE 7 U.S.A.
    Ancia:VANDOREN traditional 2,5

  13. #73

    Re: esercizi con il bocchino

    questo del video ha una tecnica di emissione medio buona .
    e non tanto per l'estensione che è relativamente buona ma per l'omogeneità tra i suoni.

    se in quindici giorni controlli adeguatamente e con omogeneità una quinta , in un anno se studi puoi arriva facilmente a due ottave
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  14. #74

    Data Registrazione
    Oct 2013
    Località
    Bassa bolognese
    Messaggi
    694

    Re: esercizi con il bocchino

    È normale che la durata del suono sia molto inferiore (praticamente poco meno della metà) di quella che ottengo con anche il chiver?
    Grazie
    grande è la confusione sopra e sotto il cielo

  15. #75

    Re: esercizi con il bocchino

    tre sono gli elementi che rilevano.
    la scelta della nota che suoni:
    se scegli la nota della estremità bassa ad esempio di una ottava del solo bocchino (la più bassa che riesci a produrre) e come se stai suonando una nota del registro basso con il sax.
    quindi l'aria che passa e molta ed in breve tempo.
    se scegli invece una nota del registro acuto sempre prendendo a riferimento una ottava con il solo bocchino (la più alta che riesci a produrre)
    e come se stai suonando una nota del registro acuto con il sax.
    l'aria che passa è molto inferiore ma la pressione magari è maggiore .

    la scelta della nota quindi in una certa misura influenza la durata per definizione.

    il secondo aspetto è lo sforzo.
    la durata della nota dipende in primo luogo dalla tua capacità di tenere il suono e dalla capacità di respirare bene.
    se ti sforzi non respiri bene e quindi i suoni ne risentono sia per durata sia per tenuta.
    (purtroppo questo è il limite dello studio con il solo bocchino perchè è tendenzialmente impegnativo e può essere affrontato con i migliori risultati se hai chiaro tutto il resto, o se hai qualcuno che ti spiega gli indici corretti).

    il terzo aspetto è l'abitudine che consente il controllo della vibrazione.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

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