Dirò anch'io la mia, scusandomi in anticipo con la mia scarsa dimestichezza, anche terminologica, con simili argomenti, dal momento che esercito una professione che ben poco ha a che vedere con alcunché di scientifico.
Il fatto che nell'esperimento siano presi in considerazione talune variabili oggettive, ma non anche l'elemento umano dato dal modo di suonare del sassofonista, il quale, presumibilmente, tende senza intenzione ad ottenere lo stesso suono con ogni bocchino, impedisce, a mio modesto avviso, di attribuire al risultato dell'esperimento un'attendibilitÃ* scientifica assoluta. Forse, occorrerebbe davvero servirsi di un robot.
D'altronde, faccio pure un'altra considerazione. Ho personalmente provato bocchini anche molto simili, ma il suono che ho ottenuto è sempre stato sensibilmente diverso, ragion per cui mi chiedo: fino a che punto il sassofonista dell'esperimento poteva determinare risultati così vicini fino ad essere quasi coincidenti, suonando bocchini diversi?
Ciò mi farebbe pensare che i materiali incidono poco o niente.
Ma, se i materiali non hanno alcuna incidenza, perché mai i bocchini in metallo hanno una forma generalmente diversa dai bocchini in ebanite?
Giuste le superiori considerazioni, ritengo non inconfutabile il risultato dell'esperimento, ma certamente indicativo.
E, in ogni caso, mi pare che siamo tutti d'accordo almeno sul dato che l'importanza dei materiali sia molto minore rispetto alla conformazione del bocchino.