sono d'accordo con fcoltrane,l'esperimento è abbastanza approssimativo e trasura molti fattori di grande importanza.Cmq penso che quest'ossessione del set up sia una delle cose piu' sbagliate che un sassofonista possa fare.Se penso al tempo che molti miei allievi o spesso anche professionisti dedicano a questo ,sottraendolo allo studio mi sembra veramente assurdo.Se alcune persone avessero dedicato lo stesso tempo allo studio delle frasi,del repertorio,alla lettura a prima vista,insomma allo studio sarebbero oggi sicuramente dei migliori sassofonisti.
Anch'io come tutti penso che sia importante cercare un set up a noi idoneo,che ci aiuti nella produzione sonora e che ci avvicini quanto piu' possibile tibricamente e stilisticamente a cio' che cerchiamo,ma non deve diventare una fissazione,che spesso puo' fuorviarci dallo studio.
Spesso è l'ascolto ,la trascrizione delle frasi,l'imitazione di un determinato musicista che ci forma timbricamente,altrimenti sarebbero tutti Brecker con un guardala...
Inoltre per capire veramente come puo' suonare un determinato setup bisogna studiarci quotidianamente molto,testarlo dal vivo ed in studio di registrazione,altrimenti diventa solo l'ultimo gadget a nostra disposizione.Con gli stessi soldi spesi per un'imboccatura di buon livello si possono prendere delle lezioni da un grande professionista ed anche investire parte dello studio in lezioni di piano,molto utili (se non essenziali) per formare la nostra conoscenza e sensibilitÃ* armonica.Personalmente - ovviamente è solo la mia opinione - ho deciso di concentrarmi piu' su questi aspetti che sul set up ,e soprattutto di investire le energie nello studio quotidiano dello strumento.Ciao Fabrizio