Ci sono stati casi di famosi jazzisti che muovevano molto la mandibola, ma il loro suono risultava omogeneo.
Ci sono stati casi di famosi jazzisti che muovevano molto la mandibola, ma il loro suono risultava omogeneo.
caro Nous adesso con quello che dirò non potrati più essere dalla parte del mio prof...... lui mi ha detto che sulle note acute devo allargare e sulle note gravi stringere........... non mi ha detto nulla sul diaframma anche perchè l'altro giorno glielo avevo chiesto cioè gli ho chiesto a cosa servisse il diaframma e lui mi ha detto: "serve per suonare..........."io ho detto quindi di stringere e di allargare perchè mi hanno sempre detto così se mi sbaglio correggetemi....... :half: :half:
condivido quasi integralmente quanto detto dal Nous , dico quasi perchè ad oggi la contrapposizione tra jazz e classica è anacronistica.
un jazzista che sia credibile deve conoscere almeno le regole basilari per la produzione del suono.
poi quando le conosce può anche suonare senza le regole.
lesterfan faccio un esempio senza scomodare i grandi del passato.
il piccolo cafiso (piccolo solo per l'etÃ*) all'inizio della sua carriera suonava gonfiando le gote in maniera singolare.
questo era un limite che gli impediva di trasformare l'aria direttamente in suono.
parecchi anni dopo studiando ha imparato a eliminare questo inconveniente.
con riferimento al movimento della mandibola un dato incontrovertibile è che se mentre stai producendo un suono si prova (chiunque lo provi) a muovere la mandibola avrÃ* un effetto diretto.
il suono non potrÃ* essere omogeneo.
(a meno di mascherare la disomogeneitÃ* con l'emissione)
se invece hai un controllo straordinario sull' emissione (cosa che molti grandi del passato avevano) muovi la mandibola e produci più suoni riesci a fraseggiare dando al tuo fraseggio
alcune caratteristiche di diversitÃ* tra le singole note.
in termini di timbro volume ecc..
la conseguenza di questo discorso è che per suonare prima devi studiare l'emissione
e come questa influenzi il suono (per farlo devi avere un modo di imboccare stabile perchè in
caso contrario ti sarÃ* preclusa la possibilitÃ* di sapere cosa sia un suono omogeneo)
per ale
mi meraviglio che vi siano insegnanti di sax che si reputino tali che per la produzione del suono spieghino di stringere o allargare il labbro.
la conseguenza di un simile atteggiamento è di rovinare l'impostazione di un sassofonista
le note lunghe, lo studio con il bocchino ed collo dello strumento , lo studio con il solo bocchino ,concetti come equilibrio e rilassatezza sono fondamentali nello studio della produzione del suono.
l'unica conseguenza certa dello stringere il labbro è di farsi male e produrre un suonino strozzato.
se sei costretto a studiare con questo cialtr .... prova ad informarti un po su internet
troverai articoli interessanti sulla produzione sonora ed esempi video ed audio su youtube.
sono tecniche che aiutano ad imparare
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
e proprio per questo che ho aperto pure un topic per raccontare le mie "brutte storie" al conservatorio............ se un prof mi dice devi allargare e stringere io faccio come mi dice lui perchè è proprio lui il prof ma poi quando leggo cose del genere che sto sbagliando tutto cosa faccio???? chi mi corregge???? io vorrei diventare un bravo sassofonista ma così come devo fare se non mi corregge nessuno?????? :cry: :cry: :cry: :cry:
Originariamente Scritto da ALE21
però è anche possibile che il tuo insegnante provi ad intervenire su un tuo difetto.
se ti dice di allargare per le note acute probabilmente sta indicando
il contrario di quello che tu erroneamente fai.
ciao fra
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
adesso non me lo dice più perchè lo faccio automaticamente.... ovvero sulle note acute apro e su quelle gravi stringo.......
il punto è che non bisogna cadere nell'errore che il controllo sull'intonazione avvenga con il labbro o con la mandibola.
parecchi messaggi fa avevi fatto riferimento alla conseguenza che ha il movimento del labbro
sull'altezza della nota.
se stringi la nota sale se allarghi scende.
questo è giusto ma ha poco a che vedere con l'intonazione perchè il suono ha altre componenti che risultano rilevantissime (timbro, e volume).
quindi se il controllo avviene con il labbro l'intonazione ne risente .
il tuo insegnante faceva un discorso apparentemente contrario : ti diceva di allargare il labbro per il registro acuto.
(probabilmete per contrastare la tenedenza che avevi a stringere)
il vero problema è che chi insegna dovrebbe spiegare che è l'emissione che fa il suono
il labbro non deve essere da ostacolo .
in pratica è il labbro che si adatta all'emissione perchè diversamente l'emissione sarÃ* inadeguata.
ciao fra
sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis
ancia di plasticazza (bari) m
capisco...... però nonostante io vada al conservatorio dovrò cercare dei video o qualcosa del genere su internet perchè non voglio continuare a peggiorare.......... che scandalo...... :mha...: :cry: :muro(((( :muro((((
Sì ma guarda che come ti ha giÃ* scritto fcoltrane, col quale non sono mai andato tanto d'accordo come in questo thread, lui ti diceva di aprire le labbra salendo perchè sicuramente tu le stringevi, e di stringerle scendendo perchè tu evidentemente le aprivi. Sostanzialmente, cercava di dirti di non muovere le labbra. Quindi non ti stava facendo peggiorare, bensì tentava di corregere la tua tendenza a rendere il suono NON OMOGENEO.Originariamente Scritto da ALE21
Vox clamantis in deserto :saputello !!
Selmer Lover
Ale, devi fidarti dei tuoi insegnanti..altrimenti non imparerai mai nulla.Originariamente Scritto da ALE21
Vox clamantis in deserto :saputello !!
Selmer Lover
hai ragione...... cercherò di farlo........![]()
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