esperienza personale:
ho acquistato un selmer serie 2 tenore nel 2000 (numero di serie del 1998), senza conoscere bene quali caratteristiche debba avere un sax, diciamo che lo presi per il nome e per la bellezza in mezzo ad altri 3-4 modelli...mi resi conto abbastanza presto che il suono che ne veniva fuori non era soddisfacente, troppo chiuso, chiaro e "ruvido", soprattutto gli estremi bassi e gli estremi acuti non suonavano come avrei voluto...al tempo mi sembrava avesse problemi di fabbricazione, diversi sugherini cadevano ed una vite si distrusse letteralmente in serata dopo 5 mesi dall'acquisto...ero abbastanza disperato, preferivo lo yamaha semidistrutto della banda musicale, e con il Mark 6 che di tanto in tanto potevo suonare non c'era paragone alcuno, come una ferrari con una cinquecento...ovviamente, i problemi li aveva eccome ma anche, anzi, soprattutto io, non avevo un suono buono...ora, passati otto anni, due volte revisionato, suonato per migliaia di ore, serate, viaggi, cambiamento di imboccatura e di setup ancia/bocchino, studi pazzi alla Leopardi dei bei tempi, qualche lezioncina di perfezionamento, tantissimo ascolto dei grandi e, ovviamente, crescita personale (anche vecchiaia temporale..) nell' individuare un suono ideale personale, il risultato è sorprendentemente diverso...ho provato alcuni mark 6 poco suonati che mi sono piaciuti meno del mio ferro, anche se, quando ho avuto l'opportunitĂ* di risuonare quel vecchio e semidistrutto Mark 6 dei primi anni di studio..beh, mi veniva da piangere anzi, avevo voglia di uccidere il proprietario...
In sostanza, penso che un buon strumento, suonandolo, migliori, sia perchè obbiettivamente risponde meglio alle sollecitazioni, sia perchè, anche noi, ci prendiamo la confidenza giusta e riusciamo a capirne meglio le caratteristiche che ci permettono di esprimerci al meglio con quel dato tubo... :saxxxx)))