bè grazie, se sei a questi livelli stratosferici i sovracuti li sai fare, e se li sai fare li usi e li usi bene. Ma non credo fossero il cuore della loro musica.
bè grazie, se sei a questi livelli stratosferici i sovracuti li sai fare, e se li sai fare li usi e li usi bene. Ma non credo fossero il cuore della loro musica.
In Dolphy e Coltrane secondo me errano parti essenziali, non "decorative, secondo me.
Il cuore non è mai un aspetto tecnico, credo.
Ci sono un "secondo me" e un "credo". È un punto di vista fondato, il che non vuol dire né che sia l'unico possibile, né che sia giusto...
Schiaccio e baratto ergo sum
Metronomico della "Ostello Quarna Nightmare Band"
Anche se gioco in casa "il_padrino della cupola"
Sax_Gallery
Ho iniziato a suonare alcuni sopracuti sul tenore quasi subito, quando passai al sax dopo anni di clarinetto. Per diverso tempo li utilizzavo più come effetto culmine in un solo che altro. Da qualche anno invece, sono diventati normale estensione delle due ottave e mezza del registro ordinario. Mi sono abituato a suonare generalmente in alto dove penso di avere il mio carattere distintivo, ad alcuni piace ad altri no, perché preferiscono il suonone piacione alla Dexter, ma di sicuro sono più sincero e me stesso suonando da quelle parti. I sopracuti, nello specifico, cerco di farli con delicatezza o forza, a seconda dell'occasione, e sul mio Grassi vengono in maniera meravigliosa. Sul Conn escono per certi versi più pieni ma ancora non li ho sicurissimi. Arrivo in generale con facilità e tecnica al Re, ma occasionalmente mi spingo fino al secondo Sol. Sul contralto ho un pò meno tecnica e facilità ma li uso, sul soprano sono un asino e faccio con facilità solo il primo Sol, mentre le altre le prendo ogni tanto come effetto fino al Do. Per quanto ruguarda l'utilizzo dei geandi, da decenni ormai i sopracuti fanno parte del bagaglio tecnico/espressivo, gente come Brecker, Chris Potter, Stefano Bedetti, Tyvon Pennicott, James Carter, Bib Berg, Dave Sanborn, ma anche il bistrattato Kenny G e il grande Clarence Clemmons, suonano o suonavano lassù con facilità e costanza, estendendo la propria gamma espressiva
Tenore Grassi Ammaccato '77
Tenore Conn Transitional '34
Tenore Grassi Wonderful '81
Otto Link STM Usa 7*, Otto Link STM 105 Floridizzato da Paolo Porta, Rigotti 3 Strong
Alto Grassi '76, Otto Link HR 7*, Rigotti 2 strong
Soprano Grassi Prestige Bimbo '82 Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong
Sul soprano (che non ho :) ) so' caxxi :)
Ho fatto un test ieri
Arrivo al fa diesis il sol non mi esce
Pazienza. Tanto io musicalmente
Mi fermo agli anni 50.
Arrivo al do sovracuto. Oltre non ci ho mai provato e nemmeno mi interessa. Il problema reale comunque non è fin dove si arriva ma come legarli in maniera sciolta al resto del sax.
Io dopo un bel po di anni senza mai suonarli mi sono impegnato negli ultimi due ed agevolmente arrivo al sol trisacuto-bisacuto non l'ho ancora capito....diciamo il sol con 4 tagli preso però all'ottava sia con l'alto che con il tenore.....con il soprano è molto più difficile!
Come dicono molto non è il problema nel prenderli, diciamo che più si va su più è semplice, il problema è farli intonati e legati al brano.......io li uso prettamente nelle improvvisazioni sboroniche sulla dance/house, ed in qualche solo in big band ripresi dal mio sassofonista preferito Michael Brecker!
Come dice Dany i grandi li usano eccome e sono parte integrante del loro stile. A quelli che ha citato dany ci aggiungo Marienthal che ne fa un grande uso e li suono da dio, kenny Garret che ne fa un uso non esagerato ma li fa, così come max Ionata! Insomma se sei un sassofonista di un certo livello devi saperli fare.....
Sax Soprano: J. Michael SP650
Imboccatura: Bari 64
Sax alto: Selmer SA80 II serie
Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Beechler Diamond S7S, Selmer s80 c*
Sax tenore: Selmer SA80 II serie
Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D
Arrivo episodicamente al re, ma non ho integrato nel fraseggio i sovracuti. Bisognerebbe inserirli regolarmente nello studio delle scale e degli accordi. Giusto quello che è stato scritto su Dolphy e Coltrane. Noto, però, che dopo Brecker sono stati inseriti nel linguaggio della maggior parte dei sassofonisti contemporanei. Mike rimane, ad ogni modo, il numero uno per l originalità dello stile on sovracuti annessi
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