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Discussione: Novità Selmer: Selmer Supreme tenore

  1. #46
    Moderatore L'avatar di Il_dario
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    Visto che come argomento vi intriga vi svelo un segreto , (o mio pensiero personale espresso come commerciante di sax con pochissima esperienza .
    Difficilmente un saxofonista professionista “medio” potrebbe spendere 10000 € per uno strumento, figurarsi 25000 per averlo placcato oro che , come plus, avrebbe solo la durabilità estetica nel tempo (non uccidetemi per queste eresie).
    Ci sono sul mercato del nuovo miriadi di strumenti “suonabili e durabili” a meno della metà di quel prezzo (non tiriamo in ballo i vintage).
    Gli strumenti moderni e costosi, utilizzati come “endorser” dai professionisti servono alle case costruttrici per venderli agli amatori che possono permetterseli e che, a volte, sanno anche suonare
    Il saxofono è uno strumento “di nicchia” e la maggior parte (numericamente parlando) degli strumenti viene utilizzata nelle bande dove moltissimi non sanno riconoscere la differenza “di valore” tra un Selmer MKVI alto , un Selmer SBA tenore e un Yamaha o Yanagisawa qualsiasi professionale.
    Una volta Saxforum , e (purtroppo) oggi i social stanno cercando di far cambiare le cose … ma non è facile : i soldi sono sempre i soldi .
    Suonate gente , Suonate (anzi, schiacciate le note : l’isola docet )


    Schiaccio e baratto ergo sum
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  2. #47
    Sono d'accordo. Ovviamente non ci sono solo i professionisti medi. Ci sono quelli di livello superiore e gli amatori con disponibilità economica che mi sembrano i reali destinatari di un certo tipo di strumento (parlo di entrambe le categorie).

  3. #48
    Sottolineo che questi discorsi non portano a nulla, ma a me piace farli. non c'è nulla di più inutile di cio' che porta al nulla. Ps: le aziende fanno affari con chi non campa di musica bravi o meno bravi. Se aspettano che chi ci campa ogni due per tre sta a li a fare l'upgrade, bonanotte.

  4. #49
    Moderatore L'avatar di Il_dario
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  5. #50
    Moderatore L'avatar di Isaak76
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    Proprio pochi giorni fa ho toccato con mano il nuovo Selmer Supreme... l'ho ascoltato da esterno perchè nell'occasione stavo testando il mio Grassi rimesso a nuovo , avrei potuto anche provarlo ma ero concentrato su altro ad ogni modo, tralasciando il prezzo (lievitati almeno di 2.500/3000€ di media ... pazzesco!), ritengo che sia lo strumento moderno più riuscito sia in termini timbriche che meccaniche anche se non tutto è perfetto.

    L'ergonomia è "suprema", per quanto mi riguarda è un guanto, ma molto dipende dalla propria struttura (con altri modelli Selmer per esempio non è sempre stato così).
    L'ho trovato reattivo, facile, o perlomeno è la sensazione percepita da fuori e timbricamente omogeneo ma non impersonale; ha un suo carattere tutto da scoprire visto che la Selmer ha dato un taglio netto al passato, anche meccanicamente.

    Come dicevo l'ho avuto tra le mani qualche minuto ma son bastati per capire l'ottima qualità costruttiva, ma anche per costatare alcune pecche che non mi son piaciute tipo il leveraggio del Do# grave non all'altezza a livello di reattività omogenea rispetto alle altre chiavi.
    Hanno adottato il sistema a molla piatta che lo rende un po' "gnucco" non offrendomi un feedback positivo al 100% ... l'aggettivo giusto potrebbe essere, meccanica un po' "smorzata", non reattiva tipo colpo di fucile

    Ad ogni modo sarebbe da valutare meglio con una sessione molto più lunga eseguendo bravi tecnici e veloci per capire meglio.

    In generale meccanicamente ha ben impressionato ... così come il prezzo, negativamente.
    Magari lo proverò più avanti solo per curiosità.
    Soprano: Yamaha Yss-475II
    Jody Jazz HR 6* - Selmer S90-180
    Tenore: Yanagisawa T901 + Neck T92 (bronze)
    Vandoren V5 T35 & V16 T7
    WBS M2 7
    Tenore: Grassi Professional '86
    Otto Link STM 6*
    WBS VT1W 7 (copia Dukoff Hollywood Zimberoff 7)

    La musica è la tua propria esperienza, i tuoi pensieri, la tua saggezza. Se non la vivi, non verrà mai fuori dal tuo strumento.
    Charlie Parker

  6. #51
    Buongiorno a tutti.
    Utilizzo il commento di HCE come spunto per affrontare l'argomento in modo un po' più ampio. Il discorso del professionista/ non professionista/ amatore coi sordi /amatore latin lover calza fino ad un certo punto. Soprattutto se si parla del mondo/ mercato del sax, dove sono in pochi a guadagnare cifre mastodontiche all'anno. Di professionisti nella mia carriera ne ho conosciuti tantissimi e il più delle volte (quasi tutte) risparmiano e fanno l'investimento grosso una volta sola, per poi magari rivendere se esce uno strumento che gli interessa per ammortizzare. Questo per dire che mi è anche capitato vedere amatori con lavori molto ben pagati accaparrarsi più facilmente strumenti top di gamma (yamaha custom, mk6, yanagisawa e affini).
    Il mercato della Selmer moderno è alquanto peculiare anche per questo: importano relativamente le caratteristiche intrinseche dello strumento, c'è una rincorsa generale per pescare lo strumento più recente possibile per le proprie tasche (per questo ho specificato moderno, i mk6 sono un'altra dimensione di una psicosi delirante). E questo Selmer lo sa, anche contando sull'enorme bacino degli allievi di conservatorio che nella stragrande maggioranza dei casi studiano con loro endorser (o sponsorizzati). La Selmer investe probabilmente in pubblicità tanto budget quanto in ricerca...mi ricordo ai tempi come vendevano i vari serie 3, poi i reference ecc.
    Per arrivare IT, il price tag di un Selmer risulta di base stragonfiato. Proprio per il fatto che (opinione personale) l'aficionado selmer medio si tappa occhi e orecchie se si tratta di comprare o rivendere: il Selmer è sempre bellissimo convenientissimo e intonatissimo (quest'ultima poi, cazzata apocalittica). Il Supreme è solo l'ultimo di una lunga serie, solo che risalta anche di più perchè dopo i prezzi già pompati dei Reference e Serie 3 si è arrivati a pagare uno strumento costruito in serie tra i 7 e gli 11000 euro.
    Ragazzi, sono i soldi di una macchina. Uno può essere professionista quanto vuole, ma ci pensa più di una volta, specie considerando che il timbro al 60 % lo fa il becco. Inoltre tutta sta ricerca per l'intonazione, il suono e l'ergonomia, io professionista mi sono comprato un Rampone r1 usato in bronzo, le ottave sono TUTTE intonate (tranne un salto), ci ho montato un collo solista, e non arrivo alla metà del price tag di un Supreme.
    E oltretutto, vedo già gente che se lo rivende...per comprare cosa, un Mobile Suit Gundam?
    Infine resto dell'idea che se uno è bravo suona bene anche con uno strumento da 4k, mentre la scarpa con poca proiezione resta tale pure con 8k di contralto (vedi buona parte dei francesi, tutti effetti e timbro zero...).
    Ovviamente chiedo scusa se qualcuno mi giudicherà offensivo, ma è solo la mia opinione: in a nutshell, Selmer non vale i soldi che costa già da 20 anni. E la gente che li compra ha una buona parte di feticismo che onestamente, nonostante tutti i test sonori, non riesco a capire, anzi, biasimo viste le conseguenze sul mercato dei sax.
    Luca Carnelli
    Alpacca Saxello R&C R1 jazz, Yanagisawa 8*, Solid bronze R1 jazz alto, Yanagisawa 7, Silver plated Keilwerth Toneking Special tenor, Otto Link 9/ Selmer Soloist E, Selmer SAII baritone, Otto Link 7*
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  7. #52
    Sono tendenzialmente d'accordo su tutto (anche sul Mark VI). Poi se citi Gundam non posso che sdraiarmi ai tuoi piedi.
    Io pensavo a professionisti di altissimo livello, non di alto, considerando anche la classica (dove girano cifre diverse, soprattutto all'estero - non mi stupirei di vedere Marcus Weiss con un supreme) e considerando che altri strumenti costano davvero molto, ma molto di più (mia moglie è arpista...)e chi fa la professione se li deve prendere. Poi sì: un sax prodotto industrialmente non è paragonabile a un fagotto...
    Parlavo di amatori avendo in mente anch'io gente che si può permettere per sfizio cose decisamente impegnative.

    PS professionisti di altissimo livello spesso quegli strumenti se li beccano come endorsed
    PPSS non conosco le dinamiche dei conservatori, ma non fatico a crederti. Bisogna capire se e quanto certi discorsi valgano anche per altri mercati

  8. #53
    Esattamente HCE, hai centrato in pieno una parte essenziale del problema. Se si guarda con attenzione il video di presentazione del Supreme fino alla fine, gli artisti non sono citati come "artisti", nè "endorser" (altrimenti sarebbe probabilmente stato passabile di pubblicità ingannevole, con le strette norme che ci sono in Francia), ma come TESTIMONIAL. Che direi è ben diverso. Inoltre, a parte Potter, Coltrane e Marsalis, gli altri non li ho quasi mai sentiti nominare. E i tre citati dubito che li vedremo in live preferire il supreme ai loro Mk6, punto primo. Punto secondo, come notavi, a loro non dico che li regalano ma sicuramente non li pagano a prezzo pieno e inoltre i Supreme che suonerebbero sarebbero sicuramente diversi da quelli che il "comune mortale" comprerebbe (cosa già successa con i Reference e i Serie 2 o 3, che ho visto con i miei occhi e mi è stata confermata di persona da Delangle, Wirth e David nel lontano 2010): ma questo Selmer col pipolo che lo dice, a differenza magari di altre case ed altri strumenti, mi ricordo per esempio Carbonare che in un video masterclass diceva senza problemi che il suo Tosca aveva un barilotto ed una chiave accessoria richiesta proprio da lui.
    I professionisti di altissimo livello salvo rare eccezioni poi (probabilmente sono malevolo) magari si beccano pure qualche soldino per dire che suonano col modello x della casa y, penso per esempio a gente come Ionata che ho visto citare come endorser Ripamonti (anche se non gliel'ho mai visto in mano, ma magari è una sfortunata coincidenza), o i vari Cafiso ed affini che poi in live vedevo con il Mark VI.
    Inoltre qualche minuto fa chiacchierando con un collega mi ha raccontato di un nostro amico comune che ha comprato un Supreme alto e dopo averlo suonato quasi un anno ancora non è molto convinto dell'investimento.
    Insomma, per essere uno strumento che costa così tanto ha fin troppe zone d'ombra o soggettive. Poi sul fatto che il suono piaccia o no si può obiettare, ma qui si parla di prezzo rapportato alla finitura/ ergonomia/ proiezione. Togliamo selmer dall'equazione e 10k ci farebbero semplicemente dire "sì ma il caffè lo fa?"
    Luca Carnelli
    Alpacca Saxello R&C R1 jazz, Yanagisawa 8*, Solid bronze R1 jazz alto, Yanagisawa 7, Silver plated Keilwerth Toneking Special tenor, Otto Link 9/ Selmer Soloist E, Selmer SAII baritone, Otto Link 7*
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  9. #54
    non è che sia tanto d'accordo con te, lugapsax.
    Rifacendomi al mondo della fotografia, che conosco meglio, so che i deliri collezionistici si spingono ben oltre quelli relativi al mark VI o ai nuovi Selmer: ad esempio sia per il nuovo che per l'usato per alcuni marchi capita di pagare anche di più di quanto si possa pagare un selmer, ma al contrario di un supreme si tratta di prodotti tecnologicamente obsoleti e con molti limiti operativi che i professionisti, non a caso, evitano. Mi pare invece abbastanza pacifico sia che il nuovo supreme sia un prodotto di eccellenza, usabile a livello professionale, sia che la Selmer possa vantare una storia ben diversa da quella di altre marche, che si traduce in una garanzia di qualità e anche di mantenimento del valore nel tempo.
    In fin dei conti 8000 euro per un prodotto di eccellenza sono pochi rapportati ai costi di altri strumenti di costruzione artigianale, come ricordava giustamente HCE, e non sono neanche tanti di più rispetto ai top di gamma della concorrenza Yanagisawa o Yamaha; inoltre sono sempre molti meno di quanti ne servano per un'utilitaria usata.
    Di sicuro paragonando un Selmer, uno Yamaha, uno Yanagisawa ma anche un Rampone o sax di altre marche non è detto che sia il più costoso a produrre il suono più bello o ad essere soggettivamente migliore per il sassofonista, ma mi pare del tutto normale che se si vuole avere la marca e la storia che c'è dietro, a meno che non sia solo un Brand (e selmer non lo è), sia normale pagare di più. Quello che francamente trovo più fastidioso è invece il rialzo costante dei prezzi per gli strumenti di livello non principesco, ma medio e alto, anche sul mercato dell'usato, come per esempio il fatto che servono circa 3000 euro per un selmer axos che a detta di molti non è assolutamente migliore dei prodotti di fascia media della concorrenza che costano a volte anche la metà.

  10. #55
    Rispondo anche al tuo PPSS molto rapidamente: le dinamiche dei conservatori salvo rar(issim)e eccezioni sono proprio queste, poi in alcuni casi si rasenta il mobbing (ricordo gli sfottò che a Como si prendevano due miei colleghi che suonavano B&S e Yanagisawa, o quando io iniziai a suonare bocchini non selmer S80 o vandoren optimum). Nel resto d'Europa credo che la cosa sia più blanda ma comunque anche se non viene imposto l'acquisto di un Selmer viene caldamente raccomandato. Cito come esempio (parziale, ma significativo) le due edizioni dell'Université Europeénne du saxophone che ho frequentato: su un totale di (circa) 200/250 allievi con almeno due tagli, me ne ricordo 4/5 (strumenti singoli) che non erano selmer. Il che la dice lunga, specie considerando che erano saxofonisti da USA, Spagna, Giappone, Polonia, Croazia, Francia, Inghilterra ed Italia (pochissimi, nel 2010 ero l'unico). Quindi non mi risulta difficile immaginare in una classe media da 6/7 allievi (in Francia poi figurarsi) che di questi almeno 2 comprerebbero un Supreme ed altri 3 comunque Selmer (lo so sembra esagerato, ma in termini statistici sono veramente pochi i professionisti che non suonano Selmer, cosa che ho visto pure all'audizione al Teatro Regio di Torino qualche anno fa: su 300 candidati ne avrò visti 5 o 6 che non suonavano selmer, me compreso).
    A voi i conti di quanto la maison francese si metterà in tasca con questa operazione...
    Luca Carnelli
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  11. #56
    Caro Marco, capisco perfettamente il tuo discorso e sono in parte d'accordo: lascio da parte il discorso Mk VI, terreno scivolosissimo sul quale mi sono avventurato più volte e del quale non ho più molta voglia di discutere (dico in generale), ma per quanto concerne il discorso degli ultimi Selmer, se fossero strumenti veramente tanto buoni accetterei il fatto che costino molto, tuttavia per due motivi non riesco a prenderli sul serio. Il primo motivo è il fatto che da ex possessore di Selmer ho visto nel giro di 10 anni un aumento esponenziale dei prezzi a priori. Il mio primo contralto è stato un serie 2 usato del 1990 pagato 1870 euro. Ora, 15 anni dopo, uno strumento dello stesso periodo non lo trovi a meno di 2500 euro, per non parlare di modelli più recenti (e sto parlando di usato!). Il secondo motivo è artigianale, o meglio, "manifatturiero". Capisco che Selmer come brand abbia più fascino ma (sempre parlando di professionismo) si tratta di strumenti e come tali andrebbero trattati. Ora, se uno strumento costa molto dovrebbe essere oggettivamente meno incline ad imperfezioni o problemi. Quindi se noto anche nel Supreme pecche che esistevano già nei Jubilee (scarsa proiezione, difetti di intonazione nel registro acuto e nelle note a tubo vuoto) non è cattiveria, ma il fatto che costi 2000 euro e passa in più dei predecessori non mi va giù. Mi spiace, sarà un problema mio, ma non trovo motivazioni per un prezzo così scellerato (scusate la brutalità), quando anche la finitura non è niente di speciale. Anzi, guardando anche (mi spiace, passerò per un talebano ma è l'unica) Rampone e Cazzani, uno strumento in rame massiccio con placcatura oro di spessore 25 micron (!) lo fanno pagare 6k (il contralto) sono 1000 euro in meno del Supreme in ottone. Un contralto Supreme placcato oro 20k. Ma siamo matti?
    Poi per rispondere alla tua precisazione "Mi pare invece abbastanza pacifico sia che il nuovo supreme sia un prodotto di eccellenza, usabile a livello professionale" ti dico che sono d'accordo, ma non meno di altri modelli Selmer o di altre case. Il problema qui è il prezzo, tutto qua. Poi per quanto riguarda il valore nel tempo dipende, perchè comunque modelli come serie 3 e reference si sono svalutati parecchio rispetto ad altri (non sto dicendo costino poco, dico solo che la svalutazione dell'usato selmer c'è, solo che è molto volatile per periodo e modello), infatti si trovano una marea di Selmer in vendita sui vari forum, statisticamente molto più di altri marchi, forse dovuta al fatto che alcuni col tempo smettono di trovarcisi bene. Opinione mia assolutamente discutibile, ci mancherebbe, ma così è.
    Luca Carnelli
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  12. #57
    Quasi OT... Mi pare che Carbonare suoni Selmer e Tosca è buffet. Sei sicuro?
    Nel mio piccolissimo uso un barilotto Selmer su un Buffet (preferisco il suono) e un barilotto Buffet sul Selmer (surrealmente ne migliora l'intonazione... Questo l'ho scoperto per caso mentre la prova inversa l'ho fatta proprio con l'intenzione di verificare la qualità del suono).
    Non è strano che si cerchino combinazioni peculiari...

  13. #58
    Molto probabile che mi sbagli, avrò visto quel video almeno 7-8 anni fa ed ho una pessima memoria!!
    Luca Carnelli
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  14. #59


    Comunque per i clarinetti un tempo era o Buffet o Buffet... Non so come sia ora (ho pochissimo il polso dei Conservatori per quanto riguarda gli strumenti), una mia amica molto più giovane suona Selmer, però non so.

  15. #60
    Secondo me, se qualcuno non può/non vuole comprare uno strumento perché reputa che il prezzo richiesto non sia giustificato - pur non avendo visto suddetto strumento dal vivo ovviamente - razionalmente (secondo me) non dovrebbe nemmeno scrivere 6/8/12 messaggi, andando a toccare anche argomenti che hanno anche poco a che vedere con il sassofono in generale.

    Fa piacere vedere interazione, ma farebbe più piacere che sia ci più controllo... e più moderazione.

    Si sta riproponendo un po' la situazione di due anni fa', alla presentazione del contralto Supreme.
    https://www.saxforum.it/forum/showth...l=1#post327574

    Personalmente, mi riserverò (o anche no) di parlare del tenore Supreme non appena ci avrò messo sopra le mani (come per altro è successo per l'alto Supreme).

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