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Discussione: Konitz meets Mulligan

  1. #1

    Konitz meets Mulligan

    posto qui, sperando sia la sezione giusta.

    Oggi sono casualmente entrato in possesso di questo CD - sono una manciata di standard registrati un po' dal vivo un po' in studio dallo storico quartetto di Mulligan e Chet Baker con l'aggiunta di Lee Konitz.
    Può un disco essere insensatamente bello? per me questo lo è. Cosa intento con insensatamente?
    L'insensatezza sta nel fatto che in quella che, secondo me, è la parte migliore della registrazione, il gruppo praticamente (ma secondo me apparentemente) scompaia dietro a Lee Konitz, che, nei pezzi dal vivo, è quasi l'unico solista, cosa che, sulla carta, dovrebbe portare ad una certa monotonia e volendo potrebbe anche irritare come manifestazione di ego ipertrofico.

    Nessuna delle due cose accade, per almeno due buone ragioni; la prima è che Konitz suona al suo meglio: inventivo, fluido, suono magnifico, intonazione cristallina, un vero spettacolo insomma (in seguito gli rimarrà soprattutto la grande inventiva, ho sempre avuto il sospetto che avesse smesso di studiare); la seconda è che il gruppo (inteso come Chet Baker e Gerry Mulligan oltre alla ritmica) interagisce costantemente con il solista creando dei background improvvisati, più o meno articolati, che fanno costantemente da controcanto e stimolo al solista, fino a diventare in alcuni casi vere improvvisazioni collettive paritetiche, o quasi.

    Nella seconda parte lo stesso gruppo si ritrova in studio e la magia sparisce... si torna al tradizionale tema-soli che tanti danni inflisse agli achei e il tono della musica diventa un po' sbrigativo, meno ispirato, l'interplay più scontato.

    Rimane un disco bellissimo, che consiglio vivamente - a me rimane il rimpianto di non aver sentito quell'unico concerto dato proprio in Italia con Ornette Coleman e Lee Konitz assieme e che di quel concerto non sia mai uscita una registrazione.

  2. #2
    Cavolo! Sono un grande estimatore di Konitz ma questo cd mi era sfuggito. Vedo che su youtube c'è, intanto ho sentito un "These foolish thing" eccezionale anche come qualtà del suo suono e come fraseggio al servizio del pathos. Lui si lamentava che con Lennie Tristano dal suo fraseggio tecnicamente portato agli estremi, non trapelasse il suo stato d'animo, e rimanesse una musica fredda, distaccata. Dal vivo mi sembra che la direzione era già un'altra. Konitz e Ornette Coleman insieme? Peccato che non ne sia rimasto nulla, ma forse non avrà funzionato..

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