certo che ce ne sono di peggiori, è ovvio: in una scala che va da 0 a 100 trattandosi di un saxofonista intorno a 50 ne ha molti di più sotto che sopra...dato che non si tratta di una scala, ma di una piramide (senza vertice, sia beninteso, non esiste "il migliore"). Il problema non è quello, nè il fatto che lui faccia liberamente quello che meglio crede - il problema è solo passarlo per quello che non è: un grande musicista.
E' un bravo intrattenitore che suona il saxofono. E, ovviamente, il primo a saperlo è lui.

Sul concetto di successo non mi di ficco, sono questioni "filosofiche"... così come non mi addentro in altre questioni qui sollevate (fare soldi, il ruolo della musica, le solite cose sulle troppe note - pure Mozart se lo sentì dire - e il jazz che sfracella i testicoli)