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Discussione: Quale differenza tra le tre versioni di Super Action 80?

  1. #1

    Quale differenza tra le tre versioni di Super Action 80?

    Ragazzi, lo so, dovrei usare il tasto cerca, ma su questo forum è abbastanza confusionario. Comunque visto
    Che con la cura, la gam si è affievolita ora sto con la gas. Che differenza c'è tra le 3 versioni di super action 80? Buon fine settimana.

  2. #2
    diciamo che, in linea di massima, migliorano progressivamente l'ergonomia, l'intonazione e l'omogeneità di suono. la prima serie, per esempio, è l'unica che non ha la chiave "a goccia" per il fa acuto.
    in linea di massima perchè può capitare l'esemplare sfigato: io cercavo un seconda serie ai tempi e mi capitò di provarne uno (all'interno del mio budget) che era completamente inintonabile...mentre il mio prima serie ha un'intonazione più che decente.
    c'è chi preferisce un modello chi l'altro, io non ho molta esperienza con i terza serie, ho provato un tenore anni fa, che non mi piacque per nulla, ma un solo esemplare non fa statistica ed era veramente una questione di gusti - di recente ho sentito un soprano terza serie che mi è piaciuto assai... ma sentire non è suonare - Lacy mi piace sempre, anche sul Mark VI, ma non prenderei un soprano Mark VI nemmeno sotto tortura... (poco ergonomico, disposizione delle chiavi un po' assurda e incomprensibilmente "old fashioned" intonazione paurosa... naturalmente c'è chi lo adora e non solo maniaci del vintage, parlo di musicisti di alto livello...) - diciamo che ho sentito della buona musica suonata molto bene, con un gran bel suono da uno che suonava un soprano terza serie.

    ps cosa non mi piaceva nel tenore III serie? allora era molto intonato (per la mia sensibilità di 20 e rotti anni fa), con un'ergonomia eccellente, superiore a quella di tutti gli altri strumenti che avevo provato fino ad allora (poi ho provato anche Yanagisawa secondo me superiori da quel punto di vista, ma vado a memoria...). Non mi piaceva il suono, lo trovavo troppo statico, difficile da modellare... poi, sinceramente, oltre una certa soglia l'intonazione perfetta non mi piace... sono tignoso: sotto una certa soglia non voglio andare, sopra una certa soglia nemmeno. Penso che la grande stabilità dello strumento (omogeneità di emissione e intonazione) fosse concausa della scarsa flessibilità. In più alcuni bicordi e multifonici molto pronti su tutti gli altri strumenti che ho provato (sì quando provo uno strumento provo anche gli armonici, alcuni bicordi e alcuni multifonici) erano davvero poco pronti, in un caso per ottenere un bicordo facilisismo, ho dovuto perfino accrocchiare una diteggiatura con un foro leggermente abbassato, ma non chiuso. Credo che anche questa fosse una conseguenza della stabilità complessiva dello strumento.

    quindi: questione di gusti e di esigenze

  3. #3
    Ho capito poco o nulla del tuo flusso di coscienza, ma grazie ugualmente.
    io comunque volevo sapere le differenze oggettive e non di sensazioni personali anche quelle,
    ma dopo quelle oggettive di costruzione.

  4. #4
    Ergonomi, omogeneità e maggiore intonazione, al netto degli esemplari sfigati sono differenze oggettive, per i dettagli tecnici sicuramente non vado bene io (chiave a goccia a parte).

  5. #5
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