Dei Vintage quello che mi piace è essenzialmente il suono , ma non è che nei sax professionali moderni faccia schifo e non devi combattere con un’ergonomia a dir poco scomoda. Poi c’è il fascino di avere un oggetto antico con magari 100 anni e con una storia di persone che lo hanno amato , maltrattato o magari dimenticato e che ,forse, ci hanno creato musica con passione. Un po’ come la passione per le automobili antiche…….
Io ho avuto essenzialmente 3 C melody veramente vintage , attualmente il sax più vecchio è un Grassi contralto di metà anni 60 . Non so se considerarlo vintage , il suono mi piace veramente tanto , ma gli preferisco il SAII. Poi ho avuto un tenore King Cleveland che pur essendo uno stencil della King aveva un suonone bello pieno , profondo . Ho imparato a suonare il sax su un Rampone Cazzani di metà anni 50 , e per tre anni è stato il mio unico sax , quindi non mi spaventa un’ergonomia datata e non escludo che in futuro possa ricomprare un C melody (mi manca il CONN, per esempio) , ma apprezzo molto di più le comodità dei sax professionali moderni , anche se ormai il mio contralto SAII è del 91 e il mio tenore Yanagisawa del 94 : mi sa che stiamo diventando vintage tutti e tre , compreso il sottoscritto :-)
P.S. : un mio amico ha un tenore russo, non ricordo il nome, degli anni 60 . L’ho “suonato” un po’ di volte . Una cosa mostruosa , pesa come un tank sovietico e le chiavi sono azionabili solo se hai la forza e le mani enormi di un minatore sovietico .