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Discussione: Chiavi di compenso per migliorare timbro e intonazione, esperienze, parliamone!

  1. #1
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    Chiavi di compenso per migliorare timbro e intonazione, esperienze, parliamone!

    "Ben Webster sapeva far risuonare le note in modo diverso. Poteva suonare un re (basso...) e farlo sembrare un'altra cosa. Soffiando nel bocchino borbottava: era il suo modo di esprimersi......
    puoi suonare un re (basso...) con le sei dita come si usa fare e suona un pò soffocato. Poi apri una chiave laterale, e questo nei libri non si trova!" Jimmy Heat


    roba da saxofonisti, parliamone
    Alcuni miei esempi.
    Con il mio Grassi '77 e alcune volte anche sul Wonderful, apro diverse chiavi per cambiare leggermente il timbro e/o per intonare le note, ad esempio apro il Bb laterale per intonare il B centrale. E poi apro il Eb basso per migliorare il E (basso) a volte anche il F. Oltre ad aprire, a volte, il C# per migliorare il suono del A sopra il rigo. E, ancora, apro il D laterale alto per migliorare la resa del D centrale (quarta linea)...
    Con il Selmer aprivo il C# basso per intonare e aprire il suono del D basso, a volte lo faccio anche sul Grassi '77 ma non sul Wonderful...
    Ci sono poi i giochetti per fare variazioni di timbro ad esempio sul Bb, utilizzando i tasti di F, E e D oppure tra D e A, creando armonici interessanti...per non parlare dei sopracuti, dove se ne possono inventare diverse. Mentre uso poco le chiavi laterali di D e Eb per suonare quelle note centrali con timbro differente, visto farlo da tanti saxofonisti. Fighissimo il suono multiplo ottenibile aprendo il D laterale mentre si suona un G o G#, ancora più particolare se si urla dentro lo strumento.
    e così via, voi?
    Tenore Grassi Ammaccato '77
    Tenore Conn Transitional '34
    Tenore Grassi Wonderful '81
    Otto Link STM Usa 7*, Rigotti 3 Strong
    Alto Grassi '76,
    Otto Link STM Early Babbitt 7*, Rigotti 2 strong
    Soprano Grassi Prestige Bimbo '82
    Keilwerth 6*, Rigotti 3 strong

  2. #2
    Io lo faccio solo su alcuni sovracuti ed al massimo nel passaggio dal do centrale al re centrale tutto chiuso che compenso con la chiave C1.
    Sax Soprano: J. Michael SP650
    Imboccatura: Bari 64
    Sax alto: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D


  3. #3
    ma in linea di massima, se il sax è normalmente intonato, non si fa prima a compensare con l'imboccatura?

  4. #4
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    ogni sax ha qualche piccolo o grande problema su cui bisogna intervenire, poi ognuno trova il proprio modo preferito e con il quale riesce ad ovviare. Inoltre, come detto, non si tratta solo di intonazione ma anche di flessibilità del suono, dell'attacco, del timbro, a seconda del gusto del musicista
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  5. #5
    sì. poi dipende dal grado del problema e dal contesto in cui si suona... con lo strumento attuale compenso tutto con l'imboccatura (o, almeno ci provo) eccetto il do diesis medio che a volte correggo (con portavoce e anulare mano sinistra) dato che, essendo calante, c'è poco da fare. Correggo solo se ho bisogno di un'intonazione molto precisa. Ho avuto però strumenti dove le correzioni erano indispensabili: ricordo in particolare un do diesis acuto crescente di un quarto di tono (correggevo se non ricordo male usando medio anulare mano sinsitra, indice e medio mano destra più, forse, la chiave del do basso) e un re centrale meno crescente, ma inascoltabile in certi contesti (probabilmente abbassavo il si basso per correggere, ma non ricordo esattamente: sono passati 20 anni e oltre).

    per il suono è un discorso ancora diverso... ci sono cose che si ottengono con l'imboccatura e cose che si ottengono con le diteggiature... in generale non penso mai di "correggere" il suono... penso di modificarlo. il re medio, per esempio, lo strumento me lo dà così, io quello lo considero "normale" ... non ho un ideale di omogeneità (sono un amante del sib centrale del clarinetto), mi interessano le caratteristiche di ciascun suono... se ho bisogno di più omogeneità allora correggo il re con la correzione standard che usano tutti.
    mi interessano le diverse diteggiature per le differenze che introducono... poi vado a periodi: a volte ne uso alcune, poi per mesi o anni le accantono... quasi non ricordo che esistano :)

    altro discorso ancora, ma troppo lungo, sui multifonici...

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da Danyart Visualizza Messaggio
    "Ben Webster sapeva far risuonare le note in modo diverso. Poteva suonare un re (basso...) e farlo sembrare un'altra cosa. Soffiando nel bocchino borbottava: era il suo modo di esprimersi......
    puoi suonare un re (basso...) con le sei dita come si usa fare e suona un pò soffocato. Poi apri una chiave laterale, e questo nei libri non si trova!" Jimmy Heat


    roba da saxofonisti, parliamone
    Alcuni miei esempi.
    Con il mio Grassi '77 e alcune volte anche sul Wonderful, apro diverse chiavi per cambiare leggermente il timbro e/o per intonare le note, ad esempio apro il Bb laterale per intonare il B centrale. E poi apro il Eb basso per migliorare il E (basso) a volte anche il F. Oltre ad aprire, a volte, il C# per migliorare il suono del A sopra il rigo. E, ancora, apro il D laterale alto per migliorare la resa del D centrale (quarta linea)...
    Con il Selmer aprivo il C# basso per intonare e aprire il suono del D basso, a volte lo faccio anche sul Grassi '77 ma non sul Wonderful...
    Ci sono poi i giochetti per fare variazioni di timbro ad esempio sul Bb, utilizzando i tasti di F, E e D oppure tra D e A, creando armonici interessanti...per non parlare dei sopracuti, dove se ne possono inventare diverse. Mentre uso poco le chiavi laterali di D e Eb per suonare quelle note centrali con timbro differente, visto farlo da tanti saxofonisti. Fighissimo il suono multiplo ottenibile aprendo il D laterale mentre si suona un G o G#, ancora più particolare se si urla dentro lo strumento.
    e così via, voi?
    Come al solito Danyart sei su un altro pianeta !!!
    Nel mio pianeta terra (terra) apro spesso (sempre per nota di lunga durata) il D laterale per migliorare (aprire) il suono del D centrale (con portavoce).
    Ad orecchio cambia molto con e senza aprire contemporaneamente la D laterale, anche se dopo un'pò di prove cambiando leggermente il modo di imboccare si riesce quasi ad eliminare il divario...
    Discorso diverso per il D basso che esce intonato ed aperto con la normale posizione.
    Quanto sopra con un Grassi Wonderfull '78 e ancor prima con il mio ex Mark VII

    Ora però mi hai incuriosito e alla prima occasione proverò tutte le combinazioni da te descritte.

  7. #7
    quindi HCE mi confermi che non sono il solo ad avere problemi con il do diesis centrale... avevo trovato il sistema per compensare con l'imboccatura, ma dopo la messa a punto dello strumento è tornato di nuovo calante.

  8. #8
    Come dicevo su Facebook mai usate chiavi di compensazione e forse per questo che sono stonato a volte 😂. Per gli amici saxforumisti posso dirvi che si può intervenire sulle relazioni tra le note ad esempio il do diesis a vuoto rispetto al do al si ed al re centrale intervenendo sull’altezza delle chiavi . È un lavoro faticoso e pericoloso e progressivo ma con molta pazienza si riesce. Io ad esempio su quel do diesis ho il problema inverso perché ho la tendenza ad alzare molto le chiavi . Sul mark 6 va tutto bene sul grassi degli anni 70 invece risulta un pochino crescente ( niente che non si risolva con l’emissione)

  9. #9
    @ Marco

    mi risulta che sia un problema molto comune... io direi che l'ho riscontrato su tutti i contralti che ho avuto. Il mio tenore non sembra soffrirne, però lo suono talmente poco che vado a memoria. poi molto dipende da come si suona - io, per esempio, suono con una posizione molto aperta e il risultato è che il mio suono è, diciamo, leggermente calante (nel senso che ho sempre un margine di salita). quando studio la tecnica ho una posizione diversa, più chiusa e l'intonazione sale... nella prima situazione rispetto al diapason in cui si suona posso accordarmi leggermente alto avendo margini di correzione nelle due direzioni, nella seconda situazione ho margini di correzione solo verso il basso. Ovviamente si parla di una posizione molto idiosincratica: non insegno a suonare così...
    ma sono cose molto personali... per quanto mi riguarda, il lavoro sull'intonazione e sul suono non finisce mai (e la sensibilità aumenta negli anni)

    @ Coltrane

    sì, certo che si può fare :) però
    1) bisogna saperlo fare
    2) se ho il do diesis calante e alzo le chiavi per renderlo intonato, mi va in vacca il do diesis dell'ottava superiore che a quel punto cresce... perchè il rapporto fra le due ottave quello è, anche se qualcuno (sui clarinetti almeno ) mi risulta che faccia lavori asimmetrici lavorando sull'apertura del foro. siamo comunque molto fuori dalle mie competenze :) anche se ho in programma un tentativo su un clarinetto (che in generale è molto più semplice)

    ps scusate la prolissità

  10. #10
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    come Emiliano, anche io apro o chiudo chiavi ma non sono troppo intetessato ad avere una massima omogeneità timbrica, anzi, a volte, cerco apposta caratteristiche specifiche di posizioni e note, specificità che si hanno in ogni sax in modo in parte differente
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