sì. poi dipende dal grado del problema e dal contesto in cui si suona... con lo strumento attuale compenso tutto con l'imboccatura (o, almeno ci provo) eccetto il do diesis medio che a volte correggo (con portavoce e anulare mano sinistra) dato che, essendo calante, c'è poco da fare. Correggo solo se ho bisogno di un'intonazione molto precisa. Ho avuto però strumenti dove le correzioni erano indispensabili: ricordo in particolare un do diesis acuto crescente di un quarto di tono (correggevo se non ricordo male usando medio anulare mano sinsitra, indice e medio mano destra più, forse, la chiave del do basso) e un re centrale meno crescente, ma inascoltabile in certi contesti (probabilmente abbassavo il si basso per correggere, ma non ricordo esattamente: sono passati 20 anni e oltre).
per il suono è un discorso ancora diverso... ci sono cose che si ottengono con l'imboccatura e cose che si ottengono con le diteggiature... in generale non penso mai di "correggere" il suono... penso di modificarlo. il re medio, per esempio, lo strumento me lo dà così, io quello lo considero "normale" ... non ho un ideale di omogeneità (sono un amante del sib centrale del clarinetto), mi interessano le caratteristiche di ciascun suono... se ho bisogno di più omogeneità allora correggo il re con la correzione standard che usano tutti.
mi interessano le diverse diteggiature per le differenze che introducono... poi vado a periodi: a volte ne uso alcune, poi per mesi o anni le accantono... quasi non ricordo che esistano :)
altro discorso ancora, ma troppo lungo, sui multifonici...