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Discussione: I grandi del sax di ieri emozionano ancora oggi

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  1. #1
    Tzadik io non stavo valutando Shorter... stavo parlando del modo in cui i musicisti vengono percepiti nel tempo e Shorter era giusto un esempio. Ovviamente posso sbagliarmi e/o ricordarmi male, a differenza tua io non mi considero un jazzista: faccio prevalentemente altro (scrivo musica) e con il jazz (che amo) ho un po' perso i contatti negli anni '90, quindi sono poco aggiornato, ma in quegli anni ricordo una grandissima passione per la fusion, ma i nomi prevalenti erano gli Steps, Davis, Brecker, Berg... almeno negli ambienti che frequentavo io. Certo che si parlava anche di Shorter. Ma era considerato un pari grado di Liebman... più o meno.

    nei primissimi anni '80 mio padre fece questa raccolta di LP
    https://www.popsike.com/I-GIGANTI-DE...968720209.html

    come vedi Shorter non c'è nemmeno dipinto, considerando quanto poco fosse autonoma la critica musicale italiana dell'epoca tenderei a pensare che fosse una valutazione piuttosto condivisa. C'è Sam Rivers, ma non c'è Shorter... oggi chi farebbe una simile scelta? Io di sicuro no (e non sono un fan sfegatato di Shorter).

    Ho ritrovato un vecchio - pessimo - libro di Polillo del '75 in cui Shorter è citato 4 volte, la quarta per dire che è uno dei pochi Coltraniani un po' originali (nominato assieme a Barbieri e non ricordo chi)...

    Del resto in testi del '70 Ornette Coleman è ancora considerato una figura controversa... eppure aveva "già dato" probabilmente il meglio della sua carriera ed esercitato il massimo della sua influenza.

    Anch'io non ne faccio una questione anagrafica e su tutto quello che dici su Rollins sono d'accordo (Shorter è sbocciato davvero tardino come jazzista di quella generazione e, infatti, "è arrivato" dopo Rollins ed è stato correttamente valutato dopo Rollins ) - ma non fai che rinforzare quello che intendevo direi io: la percezione che si ha delle cose cambia col tempo, magari sembra che non ci siano musicisti degni di nota, ma semplicemente non hanno ancora "forato" un certo livello di visibilità... col tempo si vedranno e cose che stavano facendo anni prima saranno correttamente valutate.

    "
    Steve Coleman ha 66 anni, faccio un po' di fatica a reputarlo giovane.
    Caparbio, innovativo. "


    Era solo un esempio di uno ancora vivo e più giovane di Shorter/Golson/Rollins :) sicuramente mal scelto, ma, come ti ho detto, io sono un po' poco aggiornato e sicuramente non conosco molti musicisti più giovani che sarebbero stati più adeguati come esempi.

    "Si può considerare influente quanto Shorter o Rollins (o Coltrane)?
    (Secondo me, no... ma forse non dipende nemmeno da lui)"

    E chi lo sa? non mi sento di fare una valutazione... credo serva un po' di distanza storica - sicuramente al momento non ha avuto l'influenza di nessuno dei citati: mi sembra più una figura alla Mingus: un grande "pensatore solitario" che non lascia tracce dirette.
    Poi Shorter, Rollins e Coltrane sono a loro volta molto diversi dal punto di vista sia strettamente artistico che dell'impatto storico (da questo punto di vista direi che Coltrane è difficilmente uguagliabile, Rollins artisticamente secondo me è altrettanto valido, ma meno influente, Shorter sinceramente mi sembra un filino sotto entrambi da tutti e due i punti di vista, ma è solo un "secondo me" senza pretesa che vale quello che vale )

    Scusa la lungaggine, ma non ho il dono della sintesi.


  2. #2
    Citazione Originariamente Scritto da HCE Visualizza Messaggio
    nei primissimi anni '80 mio padre fece questa raccolta di LP
    https://www.popsike.com/I-GIGANTI-DE...968720209.html

    come vedi Shorter non c'è nemmeno dipinto, considerando quanto poco fosse autonoma la critica musicale italiana dell'epoca tenderei a pensare che fosse una valutazione piuttosto condivisa. C'è Sam Rivers, ma non c'è Shorter... oggi chi farebbe una simile scelta? Io di sicuro no (e non sono un fan sfegatato di Shorter).

    Non c'è neppure Oscar Peterson... non c'è Cannonball...

  3. #3
    Cannoball c'è. Peterson personalmente non lo metterei in una lista di grandi :))))
    Ovvio che tutte le liste sono discutibili, in prospettiva poi ci sono sempre nomi che mancano e nomi di troppo.
    A me lì manca Lacy per esempio (anche se moooolto più discutibile di Shorter). Sicuramente più rilevante di San Rivers ...

    edit OOOPS: ho postato la lista sbagliata, quella roda della Curcio non sta nè in cielo nè in terra

    https://www.popsike.com/I-grandi-del...883190952.html

    qui ci sono tutti e due: Cannoball ne "i duri" (vabbe') e Oscar Peterson in "jazz in bianco e nero" (lì c'è anche Jarret)

  4. #4
    ps

    a proposito dei dischi di Shorter degli anni '60: per me Mephistopheles è un disco che già da solo vale una carriera... se anche avesse fatto solo quello meriterebbe un posto nella memoria storica del jazz

  5. #5
    Citazione Originariamente Scritto da HCE Visualizza Messaggio
    ps

    a proposito dei dischi di Shorter degli anni '60: per me Mephistopheles è un disco che già da solo vale una carriera... se anche avesse fatto solo quello meriterebbe un posto nella memoria storica del jazz
    The all seeing eye ... sa il buon dio perchè scambio sempre il titolo dell'album con quello del pezzo mi succede sempre, sempre, con quest'album...

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