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Discussione: Restauro Conn Chu Berry

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  1. #1
    Ciao,in realtà mi sono espresso male,il mio è un art decò silver con interno campana Gold.Quando capirò come inserire le foto ne metterò volentieri qualcuna...Premesso che a quanto ho sentito gli artist venivano selezionati per il fatto che suonavano particolarmente bene,mi piacerebbe capire il ruolo dell'art decò rispetto ad un Chu Berry normale.Nel senso se anche qui conta il discorso suono o se si tratta solo di un fatto estetico,e se anche il valore cambia...

  2. #2
    Citazione Originariamente Scritto da Giaguaro Visualizza Messaggio
    Premesso che a quanto ho sentito gli artist venivano selezionati per il fatto che suonavano particolarmente bene, mi piacerebbe capire il ruolo dell'art decò rispetto ad un Chu Berry normale.
    Ricordo di aver provato lo strumento descritto qui: https://youtu.be/mYap-kDT5OY, un NW II Artist Special.
    Nella mia classifica personale sui tenori Conn, non era un Conn "speciale"... era un Conn "medio". Ma devi anche pensare che è uno strumento con più di 90 anni di storia.

    Comunque rimane un pezzo di storia e se uno ha la possibilità di possederlo, perché no!?

    Valuterei bene se puntare solo a ripristinare l'estetica dello strumento. O invece cercare di trarne il massimo a livello sonoro (compatibilmente con l'età dello strumento), trascurando magari dettagli come il colore dei feltri/tamponi.

  3. #3
    L'avatar di nikoironsax
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    Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
    Devi valutare con il riparatore (... uno che lavora su strumenti antichi con cura e rispetto) se vuoi il rispetto filologico dell'estetetica originale o se vuoi vedere ripristinata una corretta funzionalità (musicale) dello strumento.


    Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
    Valuterei bene se puntare solo a ripristinare l'estetica dello strumento. O invece cercare di trarne il massimo a livello sonoro (compatibilmente con l'età dello strumento), trascurando magari dettagli come il colore dei feltri/tamponi.

  4. #4
    ma cosa intendiamo per corretta funzionalità dello strumento? mi spiego... in teoria l'obiettivo potrebbe essere di riportarlo allo stato funzionale originale, che può non coincidere con gli standard moderni ovviamente. Intendete questo? e intendete che per raggiungere questo obiettivo non è detto che si debbano rispettare in astratto quelle che erano le specifiche dell'epoca?
    oppure intendete adeguarlo agli standard di oggi?

    sono due operazioni diverse, entrambe hanno senso ovviamente, così come avrebbe un senso anche decidere soltanto di ripristinarlo sul piano estetico - però vorrei capire cosa intendete :)

    Tzadik, cosa intendi quando dici che non suonava? Suonava come avrebbe suonato in origine, ma non ti soddisfaceva, oppure non suonava affatto? non so se mi sono spiegato o se mi sono arrovellato troppo...

  5. #5
    Citazione Originariamente Scritto da HCE Visualizza Messaggio
    Tzadik, cosa intendi quando dici che non suonava? Suonava come avrebbe suonato in origine, ma non ti soddisfaceva, oppure non suonava affatto? non so se mi sono spiegato o se mi sono arrovellato troppo...
    Precedentemente ho fatto una premessa importante.
    Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
    Ma devi anche pensare che è uno strumento con più di 90 anni di storia.
    È naturale pensare che per quanto un lavoro di restauro sia fatto bene, in molti casi non è possibile "resettare" la storia di uno strumento.
    Ergo bisogna cercare un compromesso ed è qui che viene fuori l'intelligenza del tecnico.



    Citazione Originariamente Scritto da HCE Visualizza Messaggio
    Tzadik, cosa intendi quando dici che non suonava? Suonava come avrebbe suonato in origine, ma non ti soddisfaceva, oppure non suonava affatto? non so se mi sono spiegato o se mi sono arrovellato troppo...
    Ci sono vari aspetti da tenere in considerazione.
    La premessa è che i tamponi chiudano... e su un Conn con grani rigirati potrebbe non essere non è una cosa scontata.
    Posto che i tamponi chiudano, possono presentarsi anche altri problemi: note vicine che hanno volume differente, risonanze strane che si presentano a certe dinamiche su determinate note, difficoltà di emissione su alcune note... e ovviamente vistosi problemi di intonazione.

    Per fare un'analisi accurata sui tenori, ste cose andrebbe verificate con più imboccature e (per via dell'angolazione del chiver) anche a posture differenti.
    I chiver sui tenori Conn, se ti va bene hanno un angolo di 90° rispetto al corpo; se non ti va bene l'angolo del chiver è negativo e questo prova un po' di fastidi.

    Oltre a questo, bisogna comunque ragionare in termini di benchmark.

  6. #6
    grazie

    "È naturale pensare che per quanto un lavoro di restauro sia fatto bene, in molti casi non è possibile "resettare" la storia di uno strumento.
    Ergo bisogna cercare un compromesso ed è qui che viene fuori l'intelligenza del tecnico."

    sì certo, bisogna trovare dei compromessi intelligenti, bisogna capire quali e a che scopo. credo si debba cercare di capire quali siano i limiti intrinseci dello strumento e quali invece sono frutto della sua storia particolare.

    "Ci sono vari aspetti da tenere in considerazione.
    La premessa è che i tamponi chiudano... e su un Conn con grani rigirati potrebbe non essere non è una cosa scontata.
    Posto che i tamponi chiudano, possono presentarsi anche altri problemi: note vicine che hanno volume differente, risonanze strane che si presentano a certe dinamiche su determinate note, difficoltà di emissione su alcune note... e ovviamente vistosi problemi di intonazione."

    per ragioni più o meno chiare mi intendo più di altri strumenti antichi che di saxofoni o clarinetti (e più di clarinetti che di saxofoni) quindi, perdonami, ma non mi è chiaro se questo tipo di problemi appartengano alla categoria A o alla B - se sono cioè problemi connaturati alla fattura di quegli strumenti e al tipo di tamponi o se dipendono dall'usura dello strumento.
    ti faccio un esempio concreto: una persona che conosco ha un'arpa della fine del '700 (presa per un tozzo di pane ad un'asta) - sono riusciti a recuperarla in toto, mantenendo anche la meccanica originale che, però, dopo qualche anno di uso professionale ha incominciato a cedere, quindi il restauratore ha ricostruito ex novo la parte che stava cedendo, aumentando anche gli spessori del metallo per renderlo più resistente. Il suono dello strumento è rimasto identico a prima e tendenzialmente simile a quello che doveva avere in origine.

    se avessero dovuto cambiare la tavola armonica probabilmente le cose sarebbero andate in un altro modo, ancora diversamente sarebbero andate se avessero fatto delle modifiche per renderla capace di sopportare corde moderne alla tensione moderna.

    l'ultimo intervento avrebbe "snaturato" lo strumento ... il primo no, il secondo nì - sono tutti legittimi ovviamente: dipende da cosa si cerca e si vuole ottenere.

    "Oltre a questo, bisogna comunque ragionare in termini di benchmark."

    ehm non capisco esattamente cosa voglia dire "benchmark" ... perdonami, ma so' vecchio... :)

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