Ringrazio tutti per l'apprezzamento e gli interventi.
Il sax tenore mi aveva fatto sentire un semidio, con quel collo da cigno, il corpo lungo e snello, la vagina/vaso di Pandora a concludere un'immagine sessuale completa.
Negli anni '80 non sbagliai una nota, sempre a concertini amichevoli ( dopolavoristi, associazioni sportive, amici organizzati per far festa a capodanno oppure in carnevale...).
Purtroppo quei tempi d'oro fanno un tutt'uno con la gioventù/maturità, e così la nostalgia è doppia.
Certo, qualche problema c'era: come conferma anche max64, quel DO - DO # grave era lì a preoccuparmi, in pezzi come "The shadow of tour smile".
Quando proposi di inventarmi qualcosa al posto del DO, il violinista ( poi sostituito da un chitarrista, ahimè "andato avanti" ), mi disse:
Eh no, tu devi farmi quel bellissimo DO basso.
Bellissimo, è vero ( sempre in soffiato ).
Bepi Saccomani, il bravo e simpatico riparatore-venditore da Pisoni a Gardolo di Trento, mi diceva che occorre un grande colpo di diaframma.
Il diaframma avevo imparato ad usarlo andando a lezione di flauto traverso, ma per quelle note non bastava.
Oggi, pur non potendo suonarlo per i noti motivi, chissà perchè stravedo per un Crampon Buffet: lo comprerei al volo, anche solo per soddisfare la vista, ma entrerei in contrasto con moglie/figlio.
Del contralto non mi sono mai innamorato: voce troppo leggera, sax semplice da suonare ( non da intonare! ), ma bello solo in mano a professionisti.
Invece, il soprano ricurvo mi ha preso, una volta ascoltato in piazza da un bravissimo suonatore.