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Discussione: Consigli su un buon soprano

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  1. #1
    Il suono del sax soprano classico italiano è fortemente legato al soprano Selmer Mark VI.
    Gente come Mondelci, Marzi, Gerboni, Mazzoni... utilizza un Mark VI.

    Quindi uno studente di un conservatorio italiano che ha come riferimento questi quattro artisti che hanno fatto la storia del sassofono classico italiano degli ultimi 30 (forse 40) anni è normale che abbia familiarità con il suono di un soprano Mark VI.
    Detto questo è uno strumento che sicuramente ti porta a dei compromessi.

    Ci sono cose che su un soprano Mark VI sono meno semplici però la tua idea di suono è connessa a quel tipo di estetica sonora... non hai molte alternative a un soprano Mark VI (posto di trovarne senza troppi problemi...).

  2. #2
    davvero? vedi che ignoranza... usano ancora un Mark VI? non l'avrei mai detto.
    però non credo che nessuno delle nuove generazioni usi un soprano di quel tipo - non David che userà sicuramente un Rampone, non Sbaffi, Bontempo, non all'estero - sicuramente non Marcus Weiss, Sacha Armbruster, Rico Gubler o Patrick Stadler ... e a Milano in Conservatorio non ne ho mai visti. mai visti strumenti più vecchi di un SA80 per essere sincero.

    non so se Nick abbia familiartià con quel suono - io mi sento comunque, in tutta sincerità, di sconsigliarglielo. come, in tutta sincerità, lo sconsiglierei a chiunque a meno di esigenze di suono insopprimibili e molto mature. sono strumenti rognosissimi per l'intonazione (tutti quelli che ho provato).
    Perfino uno come Lacy che lo controllava alla perfezione alla fine passò al SA80

    edit ho verificato che in effetti anche Marzi ha nu Mark VI, quindi almeno il suo al Conservatorio di Milano ci entra ma sarei curioso di sapere cosa fa suonare ai suoi allievi

  3. #3
    aggiungo che un MK 6 è assolutamente inadeguato per un certo repertorio contemporaneo - forse a Nick non frega niente, ma è una parte significativa dei quello che un saxofonista classico può doversi trovare a fare.
    la mancanza della "forchetta" per il fa acuto preclude una notevole quantità di multifonici usati in repertorio - c'è una composizione di Giorgio Netti, per esempio, per soprano solo (https://www.youtube.com/watch?v=VOx0IdL7LE4 questa, a mio avviso molto, ma molto bella) che sarebbe molto problematica (o forse impossibile) da affrontare (è possibile che con qualche equilibrismo si riesca a toccare la chiave del fa anche in certe posizioni).

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