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Discussione: P. Mauriat tenor sax Considerazioni e consigli

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  1. #1
    Quando il P. Mauriat è uscito sul mercato (il 66R) non c'era oggettivamente niente di simile, per caratteristiche sonore.

    Ha effettivamente un suono grosso, sinuoso e abbastanza scuro (ma ci sono P. Mauriat) molto più scuri).

    È uno strumento facile da suonare.
    La questione leggerezza è relativa... non è uno strumento pesante. Per capirsi, un Reference 36 è uno strumento un po' più pesante e più divertente da suonare.

    Sui P. Mauriat l'assemblaggio non è a livello di Selmer/Yamaha. Ma ci si può lavorare.


    Sull'abbastanza scuro dovresti valutare se vuoi un "suono scuro" o se vuoi uno "strumento scuro".
    Non è soltanto lo strumento a influenzare il suono finale che produci.

  2. #2
    Grazie tzadik

    Il tuo “ti diverti” rispetto al reference 36 mi rassicura, infatti le condizioni dello strumento in foto sono eccezionali il prezzo anche.

    Sono curioso ed entusiasta di provarlo vi tengo aggiornati se vi va.

    Chiaro sembra essere il fatto che becco e ancie influiscono molto sull avere un suono scuro ma ineffetti io cerco un suono che mi rapisca e che devo sentire mio.

    Faccio un piccolo esempio ho provato un yts 62 in condizioni spettacolari l ho suonato e subito ho ricevuto una risposta immediata al che mi sono anche emozionato. Dopo la prima fase mi sono accorto che non era quello che volevo pur riconoscendo delle caratteristiche invidiabili di quello strumento. Tipo: intonazione, comodità della tastiera etc

    Non è scattato l amore insomma.

    Spero di non essere troppo snob ma cerco altro.

    Vediamo martedi che succede col reference.

  3. #3
    per me è fondamentale che il suono sia flessibile. Ogni strumento ha una sua "direzione" poi, però, in alcuni casi quella direzione è una specie di imbuto da cui è difficile uscire, mentre in altri è possibile con meno sforzo personalizzare il suono.
    l'ho detto mille volte, quindi annoierò i più :), ma è la ragione per cui, alla fine, fra diversi Yanagisawa e un Selmer SAI alla fine optai per il secondo (anche se i primi erano ergonomicamente superiori e con un'intonazione migliore).

    non credo siano cose assolute - nel mio caso ho trovato che mi è più facile scurire strumenti chiari che viceversa... non so se sia così per tutti.

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