Risultati da 1 a 10 di 10

Discussione: Aria, Eugene Bozza

  1. #1

    Aria, Eugene Bozza

    molto bello questo brano

    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  2. #2
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  3. #3
    nuovo link per nuova esecuzione


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  4. #4
    bravo, la musica non mi piace (lo so sono una merdaccia) ma tu suoni davvero molto bene.

  5. #5
    bravo Ste! gran bel controllo ... molto difficile (almeno per me) suonare in modo "classico"!
    Selmer Mark VI, otto link florida STM 7*
    soprano selmer mark VI, Peverelli 65
    "Let's face the music and dance...."
    http://www.myspace.com/lucarrubertelli

  6. #6
    si assolutamente, bel suono e gran controllo. io manco ci provo :) è completamente un altro mondo (ho studiato Bach per varie ragioni, ma non direi in modo classico :) e nulla di cui possa andare fiero )

  7. #7
    grazie ragazzi, in realtà io nasco come musicista classico essendomi diplomato 35 anni fa quando ci volevano 7 anni di studio intenso. Devo dire che la formazione classica è una scuola fantastica per il suono, l'espressività e la tecnica. Sono elementi che mi hanno aiutato molto nell'affrontare poi la musica moderna e il jazz negli anni successivi. Mi piace ogni tanto rituffarmi nel classico per riprendere un pò le fila del discorso e fare il punto della situazione.
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  8. #8
    ah! notevole! sei uno dei pochi di quella generazione... all'epoca c'era forse solo il corso di Pesaro - è incredibile, qualcuno andava a studiare in Francia, i jazzisti erano quasi tutti praticamente autodidatti (con poche eccezioni, vedi Paolo Tomelleri, diplomato in clarinetto, altri avevano il corso inferiore, ma tanti venivano da lezioni private e chiacchierate con musicisti più esperti)...

    io devo dire che la scuola saxofonistica è di un livello altissimo: i saxofonisti classici in giro hanno un livello mediamente altissimo, come i percussionisti (classici) del resto.

  9. #9
    assolutamente, io ho studiato privatamente con Claudio Taddei e ho dato gli esami al conservatorio di Frosinone. Una volta per andare a diploma dovevi veramente studiare tanto e completare una serie di studi obbligatori veramente tosti. Oltretutto ho dovuto anche sostenere l'esame di pianoforte complementare, quello di teoria e solfeggio e quello di armonia. Ora fanno la "laurea" jazz in tre anni e non sanno suonare...... per chiacchierate con neo laureati sono loro stessi a dire che le ore di sax sono veramente poche e che fanno materie tipo storia della musica che sono belle ma che non aggiungono sostanza al saper suonare. Certo la formazione classica ti da una impronta particolare, ed è per questo che subito dopo mi sono iscritto al st.louis a Roma e ho iniziato il percorso nel jazz e nel moderno. Poi vabbè ognuno ha il proprio limite e il proprio talento e quindi se hai quel quid in più sfondi, altrimenti rimani come me un onesto soffiatore
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  10. #10
    mah è un modello molto diverso che presupporrebbe studi precedenti - a Milano si diplomano musicisti molto bravi che hanno già una carriera alle spalle, a volte che addirittura insegnano già in conservatorio da qualche altra parte ... tipo Riccardo Luppi, che adesso insegna a Milano, ma si è diplomato una decina d'anni fa, mentre insegnava forse a Cagliari.
    i corsi di jazz dovrebbero essere di specializzazione stilistica, lo strumento dovresti già averlo in mano, poi credo prendano un po' tutti per non chiudere.

    il problema è che manca qualcosa di chiaro per il livello base - molti Conservatori sono andati avanti a fare pre accademici come se nulla fosse e in realtà molti ragazzi sono molto ben preparati...

    io mi sono diplomato in composizione :) non ti dico quanta roba mi sono dovuto sbobbare oltre a teoria e solfeggio (armonia no, per ovvi motivi): 10 anni di lettura della partitura (pianoforte complementare più o meno) tre annualità di storia della musica più due corsi monografici annuali di storia della musica... e gli esami ordinari del corso.

    i ragazzi in realtà li trovo piuttosto ben preparati, da alcuni punti di vista il conservatorio (ma parlo solo di Milano che è l'unica realtà con cui ho qualche contatto significativo) offre più di quanto offrisse quando ero studente - ma è molto dispersivo...
    e ha sempre quel problema: all'esame di ammissione di composizione ti chiedono di fare una fuga e un corale, ma dove impari a farli?
    sono comunque tematiche che, per tante ragioni, non mi toccano più da molti anni :)

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