Anche il prezzo è differente...![]()
Anche il prezzo è differente...![]()
Tenore: Rampone & Cazzani "R1 Jazz "
Selmer S80 E / Rovner Dark / Forsetone MS
C Melody: Conn "New Wonder I" 1925
Conn Eagle / Flexitone / Forestone MS
Il discorso è sempre lo stesso, molto analogo a quello che si fa per gli strumenti: quanto c'è di differenza di suono reale, nel senso di percepito di chi ascolta ( parlo anche di ascoltatori esperti) e quanto c'è di suono immaginato e trasmesso all'ascoltatore, da parte del musicista.
In altre parole, le paranoie di un sassofonista ( e non solo...), anche attrezzato da ottimo sax e ottimo set up, valgono tante spese per cambiare qualcosa del proprio suono, con cambiamenti che spesso lasciano perplesso lui stesso?
Sono convinto che una buona fetta di profitti in questo settore sia determinato da nostre ossessioni, nel ricercare sempre qualcosa che suona meglio di quanto abbiamo già. Un fattore squisitamente psicologico che l'industria conosce molto bene...
Borgani sax tenore pre-jubelee.
Sax tenore reference 54, Vandoren V16 metallo (riabilitato). Ottolink tone edge new vintage
Flauto Muramatsu SR.
Sax soprano Yanagisawa S 900 bocchino selmer s80 e JJ HR
Schiaccio e baratto ergo sum
Metronomico della "Ostello Quarna Nightmare Band"
Anche se gioco in casa "il_padrino della cupola"
Sax_Gallery
io, che di paranoie ne ho pochissime, ho un approccio molto "laico" alla questione. Spesso le differenze percepite da chi ascolta sono praticamente irrilevanti, inferiori a quelle che si percepiscono per un cambio d'ancia, o per la differenza dell'acustica in cui si suona.
Ho verificato che alcuni parametri del mio suono (quelli "registrabili") cambiano pochissimo al cambio di strumento/set up (ma anche quelli "non registrabili": suonando spesso completamente acustico ho verificato che la presenza del mio suono rispetto alla ritmica è la stessa con strumenti/set up diversi).
Il punto è che non conta solo questo, ma conta moltissimo la percezione che si ha quando si suona, che non è solo "psicologica" (in senso triviale di "fisima"), ma è spesso altrettanto concreta e riguarda la "facilità" con cui lo strumento/set up ci consente di ottenere quello che vogliamo.
"facilità" fra virgolette perchè, a volte, la sensazione non è detto che sia quella - sempre per parlare del sottoscritto, sul clarinetto cerco un suono che (purtroppo) ottengo solo al prezzo di una discreta fatica fisica (di cui farei volentieri a meno)...
ps naturalmente parlo di set up confrontabili: non credo che, sul clarinetto, con il Charles Bay avrei lo stesso volume che ho con un Meyer 6 o con un Berg Larsen (si, uso un Berg Larsen sul clarinetto...)
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