un Selmer sa80 2 serie è stato il mio sax 'vero' ...ho cominciato con un b&s comprato da Ricordi per 800mila lire nel 1978. Poi dopo qualche anno, complice il mio insegnante, ho potuto rivendere bene il b&s e prendermi il Selmer...il sogno di una vita. È un sax che conosco bene e che ho venduto in un momento di cretineria come spesso capita da giovani. Il mio attuale r1 jazz è molto differente: è un vero cannone piemontese. Ti vibra fra le mani. Pesa un po' di più del sa 80 e ha un canneggio diverso. È innegabilmente uno strumento per professionisti e ha il suo limite molto elevato, nel senso che non lo trovi (il limite ) molto facilmente perché è come montare un mustang selvatico a pelle...ti scalza subito. Ma se sai suonare bene e riesci a trovare le sue infinite sfumature ( è un sax fatto interamente a mano e si sente) ti sa dare delle soddisfazioni incredibili. È un oggetto unico e secondo me fortemente sottovalutato, sopratutto nell' usato. Anche io ho suonato un Mark VI e mi ricordo quel momento a distanza di anni: leggerezza,meccanica,suono...un vero fuoriclasse non c'è che dire, ma un r1 jazz è un'altra cosa...va indubbiamente provato, magari a più riprese perché va compreso e la prima volta può lasciarti deluso. Insomma il mio sax è come una Porsche o una Ferrari : pochi possono spingerle al limite,molti invece le possiedono e le guidano,semplicemente.
Ciao