Ciao a tutti,
l'altro ieri me ne sono tornato a Quarna con il mio collega Teosax. Dopo un viaggio incredibile (abbiamo beccato una tormenta di neve all'altezza di Parma: un altro pò e venivano giù pupazzi di neve con tanto di carota e cappello!), arriviamo a Quarna io per ritirare l'alto che avevo selezionato tempo fa e Teo per settare al meglio il suo sax.
Appena arrivo Claudio mi chiede di provare il primo ALTO R1 JAZZ IN ARGENTO MASSICCIO!!!!!
Ve lo descrivo:
La finitura dello strumento è meravigliosa: il sax è infatti interamente dorato a spessore ad eccezione dell'interno della campana il quale è stato lasciato senza doratura: qui si può vedere la lastra in argento massiccio. Le incisioni sono quelle standard, tuttavia Claudio ci teneva a incidere dei florilegi speciali nell'interno della campana che, essendo non laccata, permette di essere incisa anche successivamente.
Dopo un'attenta prova l'ho preferito all'altro alto che avevo selezionato qualche tempo fa. Era un alto argentato, con chiavi e campana placcati oro, incisioni extra su tutto lo strumento.
Rispetto a quest'ultimo sax, che possedeva una proiezione di suono incredibile, mi ha colpito l'omogeneitÃ* di suono che è incredibilmente stabile. Contrariamente a quello che pensavo (premetto che a me l'argento massiccio normalmente non suona bene...), lo strumento possiede un suono scuro e profondo. Inoltre sempre paragonandolo all'altro alto, il suono mantiene le stesse caratteristiche nel ff e nel pp. Parlando con Claudio mi ha detto che probabilmente la doratura sull'argento arrotonda molto il suono, cosa che ho potuto confermare sul campo provando 4 bellissimi soprani in argento massiccio: i soprani dorati mi suonavano molto meglio.
Il suono nei gravi è profondissimo e possiede un'emissione facilissima, tipica caratteristica dei sax Rampone; nel registrom medio e acuto il suono risulta compatto e scuro e possiede una liricitÃ* unica che non ho mai riscontrato in altri strumenti, nemmeno nel mio precedente cannone (il Mark VI).Gli acuti posseggono un timbro possente ma mai troppo chiaro. Ho testato inoltre i sovracuti che risultano facili e intonati. Rispetto al mio mark VI alcune diteggiature vanno riviste per ottenere una maggiore perfezione nell'intonazione di questo registro.
Per quel che riguarda l'intonazione siamo a livelli di eccellenza: l'alto rampone non presenta i tipici difettini che accomunano i sax Selmer, ovverosia il re centrale crescente e quello basso calate, gli acuti un pò crescenti etc... lo strumento è calibratissimo e "spacca" la lancetta dell'accordatore. Di conseguenza risulta molto facile da suonare e mi rammarico sul fatto che, contrariamente a quello che succede per i soprani, gli alti rampone non vengano utilizzati dai saxisti classici e non vengano consigliati nei conservatori.
Meccanicamente lo strumento è pressochè perfetto: agile scattante e omogenea. Non mi soffermo più di tanto su questa caratteristica poichè non la ritengo di primaria importanza per un sassofono e soprattutto perchè, essendo abituato a suonare sax vintage con meccaniche lente e macchinose, sono un pò desensibilizzato da questo punto di vista.
Concludendo posso affermare di aver trovato un alto incredibile con un suono unico, omogeneo e un'intonazione assolutamente perfetta.