Sono giapponesi... sicuramente avranno pensato qualcosa per fare in modo che quel altoparlantino non si frantumi dopo mezz'ora di utilizzo.

La dinamica sugli EWI sifa come su qualsiasi strumento a fiato acustico: gestendo il flusso d'aria che mani nello strumento... stessa cosa per il vibrato (con la muscolatura facciale).
Roller e slide servono per muoversi tra le ottave. Il pitch shifting invece si gestisce con il pollice sinistro.

Ovviamente è tutto regolabile.

Se storicamente vai a vedere cosa è stato prodotto con gli EWI Akai... e cosa è stato fatto con il Roland, ti accorgerai di due filosofie opposte:
- l'EWI nasce come strumento vero e proprio, che necessita di uno studio dedicato (e nei conservatori americani si studia... anche come doubling)
- l'Aerophone è "solo" l'emulazione di un sassofono.