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Discussione: Software per suonare davvero "assieme" online?

  1. #1

    Software per suonare davvero "assieme" online?

    Anch'io, come molti in questo periodo, mi sono... spontaneamente interessato alle reali possibilità di usare la rete per riuscire, seppure con le inevitabili differenze, a "suonare assieme" a distanza, ad es. per fare delle prove o delle improvvisazioni e così via.

    Dopo le prime rapide ricerche di carattere generale, che come spesso accade hanno dato l'impressione che la cosa fosse fattibile con grande facilità, sono passato a uno stadio più... spinto, cercando di individuare un software con cui provare sul serio.
    Non avendo esigenze professionali e avendo qualche dubbio in merito alla fattibilità, mi sono orientato verso strumenti gratuiti (o, per lo meno, gratuitamente collaudabili per un periodo) e compatibili con i computer di cui io e i miei "colleghi" disponiamo (PC in ambiente Windows).
    Le esigenze tutto sommato non sono spinte, perché siamo solo in tre e ci basterebbe poter suonare e (soprattutto) improvvisare mentre sentiamo quello che suoniamo, eventualmente con qualche leggero compromesso in termini di sincronia o qualità sonora.

    Dopo varie letture, nonché alcuni esperimenti non completabili a causa di incompatibilità tecniche, siamo approdati a JamTaba (anche in virtù delle tante recensioni positive o persino entusiastiche trovate qua e là) e abbiamo deciso di provare con quello. Le installazioni e configurazioni non sono state facilissime, per via di vari problemini di compatibilità (32 bit, 64 bit, driver audio...), ma almeno sono andate a buon fine e siamo riusciti a... mettere in moto. Devo dire, però, che siamo rimasti davvero delusi, forse perché ci eravamo fatti un'idea parecchio sbagliata.
    Non so proprio come si possa parlare, con riferimento a JamTaba, di "suonare con altre persone" o, come ho letto in tante recensioni in inglese, di "jamming together".

    A quanto ho capito quel software (basato su NinJam) trasmette i suoni con un cospicuo (e intenzionale) ritardo. Se da un lato questo permette di "assorbire" i vari ritardi sulla rete e combinare assieme i suoni in maniera coerente, dall'altro fa sì che mentre si suona il proprio strumento si senta (proveniente dalla rete) ciò che gli altri hanno suonato molti secondi prima.
    Analogamente, la nota che io suono in questo momento verrà da me sentita solo tra parecchi secondi, assieme a quelle che anche gli altri stanno suonando (circa) in questo momento.
    Viene quindi a mancare in larga misura, mi pare, la "sensazione" stessa del suonare, ovvero il legame diretto tra quello che si fa e quello che si sente.

    Se produco col mio strumento una certa frase musicale io NON la sento mentre la produco; la sentirò parecchio più tardi, mentre starò suonando qualcos'altro (che sentirò più tardi ancora). Una situazione a dire poco innaturale, che diventa ancora più... contorta se il mio è uno strumento acustico (fiato, tamburo...), ossia uno strumento che emette suoni anche in totale assenza di amplificazioni e connessioni ad impianti.
    Infatti, se con una tastiera elettronica la pressione del tasto di per sé non "fa rumore", non suona, con un sassofono o un tamburo (anche se elettronico) si sente comunque il suono immediato che arriva direttamente alle orecchie, mentre quello "elettronico", amplificato e trasmesso, arriva più tardi dalla rete. In altre parole: sento (seppure magari ovattate) le cose che sto facendo adesso e nel frattempo ascolto anche quello che ho fatto prima, incluso nella musica che mi arriva dalla rete e sopra la quale io sto suonando...
    Una specie di continua... sovra-incisione in cui ognuno suona un po' alla cieca (o, meglio, alla sorda), oltre tutto sentendo comunque immediatamente (se non con le orecchie, con... le dita) quello che sta suonando.
    Senza dubbio se si ripete continuamente un certo "giro" andando discretamente a tempo la "sovra-incisione" può apparire coerente ed essere in qualche modo mascherata (non a caso JamTaba include un vistoso metronomo), però da qui a dire che "si suona insieme" mi pare ci sia una gran bella distanza. Purtroppo. Tanto grande da ridurre l'effettiva utilità del sistema a situazioni molto particolari e sicuramente assai diverse dall'idea che ci si può fare leggendo certi pareri entusiastici sul "suonare online".

    Vorrei quindi rivolgermi ai frequentatori di questo forum per scambiare (ma soprattutto... captare :] ) opinioni ed esperienze in materia.
    Qualcuno conosce, per esperienza diretta, dei software veramente efficaci e ragionevolmente soddisfacenti?
    Oppure bisogna rassegnarsi all'idea che per ora, all'atto pratico, la possibilità di suonare davvero online NON è ancora alla portata dei... comuni mortali? :]

  2. #2
    per quel che ne so io, attualmente è una cosa impraticabile, per la massa; per pochi privilegiati, forse... ma un forse molto in forse.
    in breve... se l'intenzione è di fare musica in real time, occorre che tutti gli utenti dispongano di una connessione a rete fissa potente, tipo banda larga, ma se non erro, non è ancora una tecnologia così ampiamente diffusa; non solo; ogni utente dovrebbe disporre di attrezzatura hardware/software di un certo tipo... il tutto, proprio per aggirare l'ostacolo della latenza sonora. so che 1-2 conservatori italiani si sono organizzati e attrezzati in questo senso ma è un iter parecchio complesso. quindi, secondo me, la possibilità di suonare davvero on line non è ancora alla portata dei comuni mortali
    Yamaha YAS 480
    Becchi: Yamaha 4C - Ottolink 7* ebanite

  3. #3
    Il problema non è trasmettere audio/video di qualità... con una fibra FTTC non avresti problemi.

    Il problema è la latenza.
    Su tutti gli strumenti non acustici sarebbe interessante poter trasmettere un segnale midi, che poi viene riprodotto a valle da un virtual instrument.

    Pensa alla differenza di quantità di dati tra un flusso MIDI e un flusso di audio (seppur compresso)?


    La soluzione sarebbe quella di avere una fibra FTTH a bassa latenza (e la bassa latenza è più una necessità dei gamer).
    Chissà... magari tra 30/40 anni...

    Ho letto molte lamentele di docenti di conservatorio su quella che è la didattica a distanza... ci sono degli spunti interessanti a riguardo:
    - il docente di conservatorio (in Italia) raramemente è un musicista, cioè non ha un attività concertistica al di fuori degli ambienti accademici
    - non essendo musicisti (i più) non hanno interesse a produrre materiale multimediale, per le ragioni più disparate... di conseguenza non possiedo nemmeno mezzi per produrre materiale simile

    Di base, basterebbe una buona webcam, una scheda audio, qualche microfono e una buona connessione a internet... se poi trovi gente che non riusciva a fare lezione perché su uno smartphone vecchio di 5 anni la qualità della video chiamata di Skype non era eccelsa, bisognerebbe un attimo entrare nell'ordine di idee dei due punti precedenti.
    Chi voleva fare degli streaming di qualità (unidirezionali), con i mezzi giusti, l'ha fatto anche senza connessioni a internet iperveloci.

    Discorsi analoghi valgono anche per l'insegnamento delle scuole.

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