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Discussione: il rapporto fra sopranista e riparatore

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  1. #1

    il rapporto fra sopranista e riparatore

    Lo sappiamo tutti : il soprano oltre ad essere ostico nell'intonazione ed emissione , lo è anche nella meccanica per ragioni fisiche e di dimensioni.
    Di seguito una breve esposizione dei fatti: Principiante e di mediocrissima tecnica su contralto, proprietario di un bellissimo R&C dritto del 2005 che ha sempre fatto bella mostra di sè e poca musica . Difficoltà tecniche e meccanica non in ordine le cause, ma anche scarsa attitudine del proprietario, più volte tentato dal venderlo, non so perchè ma non l'ho mai fatto pur avendo un discreto mercato lo strumento in esame. Ho voluto tentare la carta del riparatore : un artigiano che mi ritamponasse lo strumento e me lo rendesse più fluido , più intonato, in una parola: più FACILE.
    Nell' hinterland della mia città ho contattato l'unico artigiano presente( forse anche della mia regione) Pino Scalzo di Gimigliano (CZ) al quale ho affidato strumento , aspirazioni e patemi.
    Il risultato di quelle mani di "fata" : intonazione migliorata di molto , meccanica idem , soddisfazione e voglia di imparare da parte del proprietario idem con patate.

    Dove voglio andare a parare è presto detto : una manutenzione di ottima fattura a chi è più utile al bravo sopranista o al principiante? Per me la seconda delle due , ma c'è un'altro quesito : quanti di Voi hanno desistito dall'approfondire col soprano scoraggiati da difficoltà di intonazione e di emissione e fra questi quanti avrebbero amato questo bellissimo strumento se fossero stati assistiti e "curati" da un ottimo riparatore?
    Grazie a Quanti di Voi prenderanno parte alla discussione
    il mio set up è in evoluzione e lo sto ancora cercando :
    "la ricerca del suono può durare una vita"

  2. #2
    Moderatore L'avatar di Il_dario
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    Hai portato l’esempio del soprano , ma io parlerei del sax in generale: tutti i saxofoni sono dotati di una meccanica complessa che deve essere mantenuta in efficienza quindi, a mio parere, una manutenzione di ottima fattura giova sopratutto allo strumento .
    Con uno strumento in ordine sia il professionista , che magari con la sua perizia riuscirebbe ad ovviare a piccoli difetti, che il principiante ne trarrebbero enorme vantaggio.

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  3. #3
    La mia esperienza:

    son propenso a credere che se parti con uno strumento "a posto" la vita poi ti sorride!

    non avevo alcuna intenzione di accattarmi un soprano ma un manigoldo di questa chat mi ha messo in mano uno splendido R&C saxello dorato 24k....beh mi son trovato subito non bene ma benissimo e garantisco che le mie capacità sono al limite della sufficienza! poi l'acquisto del Saxello è sfumato nel giro di 24h ma poi ho provveduto alla bisogna con uno YSS 475II che solo a guardarlo suona! dunque se non vuoi tribulare più di tanto, partire con uno strumento ben settato ti facilità il cammino

  4. #4
    Mi pare stranissimo che un Rampone ancora recente non fosse ben regolato.
    Magari se te l'hanno venduto per corrispondenza può starci che avesse subìto maltrattamenti nella spedizione; ma mi sembra che di solito li imballano molto bene (ulteriore involucro di polistirolo e cartone intorno alla custodia che lo contiene). Strano, davvero strano.

  5. #5
    L'avatar di nikoironsax
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    Quoto Dario... è un discorso che va fatto per qualsiasi taglio di sax e soprattutto, ma non solo, per un principiante o comunque un non professionista. La ma intenzione periodica è sempre necessaria in ogni caso...sarebbe come non portare la macchina a fare tagliando e revisione mai, per poi lamentarsi che ha dei problemi. Tra l'altro non si evince in nessuna parte del primo post che lui avesse comprato il sax nuovo dalla fabbrica... quindi può anche darsi che lo abbia preso di seconda mano con già necessità di manutenzione...anche se comunque a mio avviso, rampone& cazzani non punta sulla precisione costruttiva centesimale, ma sulla qualità sonora e qualità dei materiali...non sono strumenti facilissimi. Se cerchi uno strumento facile compri uno Yamaha da studio. Se cerchi un sax particolare con QUELLE qualità timbriche, compri rampone.

  6. #6
    Rispondo con ritardo a tutti e vi chiedo scusa: Il R&C l'ho comprato usato ma in ottime condizioni nel 2010 , ovvio che tenendolo fermo per anni necessitasse di un po di cura, vero pure che ho un contralto Borgani comprato nel 93 che è molto più resistente all'incuria e all'oblio , ma come sapete e mi insegnate il soprano è uno strumento mediamente più esigente e più "dispettoso" del contralto, provate a suonare un soprano e un contralto entrambi cinesi , col primo sarete lontanissimi da una parvenza di intonazione , col secondo se siete bravi qualcosa l'azzeccate.
    Set up (non inorridite) dukoff florida 5m, rico 2
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  7. #7
    Dice bene Dario questo vale per tutti i tagli ed a tutti i livelli. Posso solo aggiungere che il sassofonista (ed il principiante ancor di più) ha maggiore facilità ad individuare le magagne di suono-intonazione relativamente al soprano. Nel senso che se sei stonato col soprano ed hai un suono disomogeneo te ne accorgi in maniera traumaticamente disarmante. Con gli altri sax questo avviene in maniera diversa e si manifesta in maniera evidente solo alle estremità (registro basso afono e registro acuto strozzato) .
    Purtroppo l'intonazione negli strumenti a fiato soprattutto non è quella dell'accordatore.

    Per tornare poi alla differenza tra principianti e professionisti posso dire che la differenza è più di attitudine ed abitudine.
    nel corso degli anni ho conosciuto musicisti che erano in grado di sentire differenze sul suono e a percepire sfumature infinitesimali ed al contempo limitare al massimo gli interventi sul sax e creare un equilibrio nella posizione delle chiavi davvero atipica (con meccaniche molto molto alte)

    altri musicisti invece preferivano uniformità della meccanica molto molto più bassa .
    ed infine musicisti professionisti che si disinteressavano quasi del tutto da questo aspetto.

    Trovare un riparatore artigiano che sappia leggere le intenzioni del musicista e creare un " setup" a sua misura è davvero diffffffffffffffffficilissimo
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  8. #8
    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio
    Dice bene Dario questo vale per tutti i tagli ed a tutti i livelli. Posso solo aggiungere che il sassofonista (ed il principiante ancor di più) ha maggiore facilità ad individuare le magagne di suono-intonazione relativamente al soprano. Nel senso che se sei stonato col soprano ed hai un suono disomogeneo te ne accorgi in maniera traumaticamente disarmante. Con gli altri sax questo avviene in maniera diversa e si manifesta in maniera evidente solo alle estremità (registro basso afono e registro acuto strozzato) .
    Purtroppo l'intonazione negli strumenti a fiato soprattutto non è quella dell'accordatore.


    Trovare un riparatore artigiano che sappia leggere le intenzioni del musicista e creare un " setup" a sua misura è davvero diffffffffffffffffficilissimo
    Bellissimo il concetto che nei fiati l'intonazione non è quella dell'accordatore
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  9. #9
    L'avatar di Bronx
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    Di uno strumento ben settato ne beneficiano tutti, dal principiante che altrimenti pensa di essere negato al virtuoso che sa far suonare anche una grondaia ma, inevitabilmente, destinerebbe una parte delle proprie capacità a compensare (quando umanamente possibile) lo strumento non in ordine.
    Questo a prescindere dal taglio.
    Il soprano poi è quasi uno strumento a parte, dove tutto è amplificato: non deve essere in ordine solo lo strumento, devi essere in ordine tu.
    Quando, nell'ambito della stessa sessione, passo dal soprano agli altri tagli, mi sembra di volare sia dal punto di vista tecnico che fisico.
    A mio avviso si sentono molto anche le differenze tra i quattro tagli dello strumento (dritto, collo ritorto, saxello e curvo): ognuno necessita di un approccio parzialmente diverso e, in tutti i casi, non si può prescindere da una corretta manutenzione e, di conseguenza, valorizzazione dello strumento.
    Concordo sull'altro aspetto evidenziato dall'intervento che mi ha preceduto: già ritengo l'attività del tecnico riparatore un'arte (ovviamente non mi riferisco ai cialtroni che si spacciano per tale, né a chi ritiene di potersi fregiare a pieno titolo della qualifica per saper sostituire una molla o fare due saldature), spesa in modo differente per diverse famiglie di strumenti.
    Ma operare sullo strumento per interpretare le esigenze dichiarate dal musicista o, meglio ancora, anticipandone le richieste leggendo il musicista prima dello strumento, magari fornendo sviluppi da questo non considerati, è un ulteriore sviluppo della professionalità del tecnico che porta davvero all'eccellenza e a territori che pochi frequentano.

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    Di uno strumento ben settato ne beneficiano tutti, dal principiante che altrimenti pensa di essere negato al virtuoso che sa far suonare anche una grondaia ma, inevitabilmente, destinerebbe una parte delle proprie capacità a compensare (quando umanamente possibile) lo strumento non in ordine.
    Questo a prescindere dal taglio.
    Il soprano poi è quasi uno strumento a parte, dove tutto è amplificato: non deve essere in ordine solo lo strumento, devi essere in ordine tu.
    Quando, nell'ambito della stessa sessione, passo dal soprano agli altri tagli, mi sembra di volare sia dal punto di vista tecnico che fisico.
    A mio avviso si sentono molto anche le differenze tra i quattro tagli dello strumento (dritto, collo ritorto, saxello e curvo): ognuno necessita di un approccio parzialmente diverso e, in tutti i casi, non si può prescindere da una corretta manutenzione e, di conseguenza, valorizzazione dello strumento.
    Concordo sull'altro aspetto evidenziato dall'intervento che mi ha preceduto: già ritengo l'attività del tecnico riparatore un'arte (ovviamente non mi riferisco ai cialtroni che si spacciano per tale, né a chi ritiene di potersi fregiare a pieno titolo della qualifica per saper sostituire una molla o fare due saldature), spesa in modo differente per diverse famiglie di strumenti.
    Ma operare sullo strumento per interpretare le esigenze dichiarate dal musicista o, meglio ancora, anticipandone le richieste leggendo il musicista prima dello strumento, magari fornendo sviluppi da questo non considerati, è un ulteriore sviluppo della professionalità del tecnico che porta davvero all'eccellenza e a territori che pochi frequentano.

    - - - Aggiornato - - -

    Chiedo scusa problemi di linea hanno causato il duplice testo.
    Alto: Selmer Super Action 80 Serie I argentato 372xxx (1985)
    Tenore: Selmer Mark VII argentato 264xxx (1977)
    Set-up: studio...

  10. #10
    Il sistema occidentale si basa sull'intonazione temperata.
    Se vai fuori... si sente.
    Se ne accorgono quelli che suonano con te.


    Gli strumenti non sono perfetti, non tutti.
    Quello che si cerca di fare è fare in modo che siano più omogenei possibili a livello di suono e intonazione... compatibilmente con la storia che ha avuto lo strumento.
    (Tanto più sono stati martoriati, tanto più è difficile ...)

  11. #11
    Si Tza questo è chiaro e nessuno lo mette in dubbio , ma desideravo esprimere un altro concetto. se ascolti un suono midi sei certo che l'altezza del suono è corretta ed intonata se ascolti un sax magari l'altezza della nota è corretta ma il sax è stonato. Da cosa dipende ? dalla disomogeneità del timbro e del corpo e del volume ecc..
    Per questo a volte quello che dice l'accordatore (che peraltro è uno strumento fallace ) non rappresenta una verità o per lo meno molto meno rispetto ad un orecchio attento. In questo periodo mi sono appassionato al flicorno soprano e posso dire che ci sono musicisti che questi aspetti sono in grado di formalizzarli (parlano di risonanza centratura del suono armonici ecc)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  12. #12
    Timbro e intonazione sono concetti separati.

    Puoi avere anche un bellissimo suono... ma se poi viene "riferito" a strumenti dove l'intonazione è fissa e impostata (vedi pianoforte e chitarra).
    Il battimento lo percepisci.

    La percezione dell'intonazione è sì indipendente dall'intonatore. Ma l'intonatore di per sè fa il suo mestiere.
    Dipende poi che intonatore utilizzi. È chiaro che se usi uno intonatore stroboscopico che becca fino al 0,0001 Hz... non sarà intonato neanche il pianoforte.
    Ci sono intonatori che funzionano per gli strumenti strumenti e altri che non funzionano bene.

    È chiaro almeno per una verifica iniziale dell'intonazione devi essere nelle condizioni di avere un suono 1) stabile 2) suonare con comodità.
    La gestione dell'intonazione poi sì che diventa relativa tra le note. Devi percepire l'intonazione tra gli intervalli (esattamente come chi suona uno strumento ad
    Il sassofono è di per sè uno strumento più instabile di altri, ci sono alcune note che possono essere regolate in maniera indipendente e altre no.
    Ci sono sassofoni storicamente più precisi a livello di intonazione e altri meno... ma caranze nel suono dipendono più dall'effettivamente compatibilità tra suonatore e strumento... piuttosto che dallo strumento stesso.

    Se provi un Buffet S1 vs. un SBA/BA Short Bell o vs. un Mark VI con il "chiver sbagliato"... le differenze le già solo a livello di intonazione.
    Se poi per correggere l'intonazione devi "deformare" il suono... è un limite dello strumento.



    Ma quando testi uno strumento insieme a un riparatore... non suoni frasi a 280 bpm e gli dici: "Guarda... il C# è 8% calante... il D acuto è 10% percento crescente, il C basso è troppo aperto".
    Ti serve un po' di ordine mentale extra... poi la condizione finale è che tu sia in grado di gestire tutto in maniera facile.

    Ogni musicista ha un suo "pitch center".
    Diciamo che se hai un "pitch center" vicino all'intonazione corretta poi ti è molto più semplice far calare la nota per "poterla spingere a livello di emissione" e viceversa: hai potenzialmente spazio per più sfumature.


    Poi c'è chi storicamente se ne fregava, vedi Jackie McLean o Lee Konitz (... Ornette Coleman...)
    Diciamo che l'orecchio sia abitua... passano gli anni, entri in contatto con più musica (commerciale e non) dove comunque l'intonazione è "precisa"... quando torni a sentire i vecchi dischi di alcuni sassofonisti senti che il pitch è fuori.
    Dopo è soggettivo se ti piace o meno, a livello estetico. (Così come puoi pure fregartene).


    Citazione Originariamente Scritto da fcoltrane Visualizza Messaggio
    In questo periodo mi sono appassionato al flicorno soprano e posso dire che ci sono musicisti che questi aspetti sono in grado di formalizzarli (parlano di risonanza centratura del suono armonici ecc)
    Fino a 15/16 anni fa' suonavo in una banda.
    Ricordo questi discorsi.
    Poi sentivo ste persone suonare e l'unica cosa che mancava era... studiare.

  13. #13
    Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
    Timbro e intonazione sono concetti separati.

    Puoi avere anche un bellissimo suono... ma se poi viene "riferito" a strumenti dove l'intonazione è fissa e impostata (vedi pianoforte e chitarra).
    Il battimento lo percepisci.
    Di solito la chitarra non è uno strumento ben temperato come il piano (dopo che l' accordatore di pianoforti ha fatto un ottimo lavoro, s' intende); andando su e giù sulla tastiera della chitarra, si possono beccare note abbastanza intonate ed altre più "farlocche", anche se la si è intonata abbastanza bene con l' accordatore elettronico...tant' è vero che quel chitarrista, Buzz Feiten, ad un certo punto uscì fuori con un suo "rivoluzionario" sistema d'accordatura, proprio perchè suonando con un pianista, si accorse che...quei piano suonavano sempre perfetti, intonatissimi...ed invece le sue chitarre, accordate con l' accordatore elettronico, a suo dire "suonavano da schifo"...Fine OT...

  14. #14
    Citazione Originariamente Scritto da tzadik Visualizza Messaggio
    Timbro e intonazione sono....

    Fino a 15/16 anni fa' suonavo in una banda.
    Ricordo questi discorsi.
    Poi sentivo ste persone suonare e l'unica cosa che mancava era... studiare.
    TZa ma quale banda io ti parlo di musicisti che hanno orecchio finissimo e sanno pure suonare a livelli straordinari.
    qui un esempio di centratura
    https://www.youtube.com/watch?v=BwVEK0-EXNo

    Timbro e intonazione sono concetti separati così come corpo e volume questo è chiaro ma sono interdipendenti . é chiaro che puoi avere un bel suono ed essere del tutto stonato così come puoi avere un suono brutto e parimenti stonato . il quesito invece che ti faccio è il seguente puoi essere intonato con il sax quindi rispettando l'altezza delle note di una scala maggiore ma con un suono disomogeneo dal punto di vista del timbro del corpo e del volume. per me la disomogeneità di quelli aspetti è il primo indice della disomogeneità della intonazione ma se mi fai un esempio sonoro e mi smentisci sarebbe il primo che sento (ed io di sassofonisti ne ho sentiti tantissimi)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  15. #15
    Vero.

    Ma quanti usano realmente il "true temperament" (su chitarra o basso)?

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