Anch'io, come molti in questo periodo, mi sono... spontaneamente interessato agli strumenti software di questo tipo, nella speranza di riuscire in qualche modo a compensare, almeno in parte, la mancanza delle piacevoli suonate con gli amici.
Dopo vari tentativi siamo approdati a JamTaba, anche in virtù delle tante recensioni positive trovate qua e là.
Devo dire, però, che sono rimasto davvero deluso, al punto che spero proprio di aver sbagliato qualcosa, di non aver capito come lo strumento va usato.

Stando alle prove finora fatte, non so proprio come si possa parlare, con riferimento a JamTaba, di "suonare con altre persone".

A quanto ho capito quel software (basato su NinJam) trasmette i suoni con un cospicuo (e intenzionale) ritardo. Se da un lato questo permette di "assorbire" i vari ritardi sulla rete e combinare assieme i suoni in maniera coerente, dall'altro fa sì che mentre si suona il proprio strumento si senta (proveniente dalla rete) ciò che gli altri hanno suonato molti secondi prima.
Analogamente, la nota che io suono in questo momento verrà da me sentita solo tra parecchi secondi, assieme a quelle che anche gli altri stanno suonando (circa) in questo momento.
Viene quindi a mancare in larga misura, mi pare, la "sensazione" stessa del suonare, ovvero il rapporto diretto tra quello che si fa e quello che si sente.

Se produco col mio strumento una certa frase musicale io non la sento mentre la produco ma la sentirò parecchio più tardi, mentre starò suonando qualcos'altro che sentirò più tardi ancora. Una situazione a dire poco innaturale.
La cosa diventa ancora più... contorta se il mio è uno strumento acustico (fiato, tamburo...), ossia uno strumento che emette suoni anche in totale assenza di amplificazioni e connessioni ad impianti.
Infatti, se con una tastiera elettronica la pressione del tasto di per sé non "fa rumore", non suona, con un sassofono o un tamburo (anche se elettronico) si sente comunque il suono immediato che arriva direttamente alle orecchie, mentre quello "elettronico", amplificato e trasmesso, arriva più tardi dalla rete. In altre parole: sento (seppure magari ovattate) le cose che sto facendo adesso e nel frattempo ascolto anche quello che ho fatto prima, incluso nella musica che mi arriva dalla rete e sopra la quale io sto suonando...
Una specie di continua... sovra-incisione in cui ognuno suona un po' alla cieca (o, meglio, alla sorda), oltre tutto sentendo comunque immediatamente (se non con le orecchie, con le dita) quello che sta suonando.
Senza dubbio se si ripete continuamente un certo "giro" andando ragionevolmente a tempo la "sovra-incisione" può risultare coerente (non a caso JamTaba include un vistoso metronomo), però da qui a dire che "si suona insieme" mi pare ci sia una gran bella distanza. Purtroppo. Tanto grande da ridurre l'effettiva utilità del sistema a situazioni molto particolari e sicuramente assai diverse dall'idea che ci si può fare leggendo certi pareri entusiastici sul "suonare online".

Sempre che, come a questo punto spero vivamente, io non abbia fatto qualche grave errore nell'installazione, nella configurazione ecc.