Domenica sera,presso l'auditorium del Pollini a Padova,si è tenuto un interessante concerto,dalle particolari sfaccettature. Era il Three Lower Colours,formato da Marco Tamburini tromba, flicorno, elettronica
Stefano Onorati pianoforte, tastiere
Stefano Paolini batteria, elettronica
e soprattutto special guest Robert Bonisolo al sax tenore
In ultimo luogo anche L'Orchestra d’Archi del Conservatorio Cesare Pollini.
Beh veramente interessante il connubio che si è venuto a creare. Inizialmente nei brani era poco presente il sax (e Bonisolo vagava desolato dietro il pianoforte XD) poi l'atmosfera si è scaldata e la potenza del batterista e del pianista,con un suggestivo contorno di archi davano la giusta base alle note di tromba e sassofono. Robert veramente un grande,ottimi fraseggi,interessanti riferimenti,grande tecnica.

Hanno riproposto anche una rielaboratissima versione di Naima,riconoscibile pressochè solo dal tema,anche se leggermente modificato nella ritmica...in cui il suono della tormba effettata,il sintetizzatore suonato con una mano,e con l'altra il pianoforte,il sax che scalava i ripidi pendii della elaborata successione di accordi,l'orchestra che guardava attonita i jazzisti...beh ,ti proiettavano in un mondo parallelo,fantastico...completamente assorto dalla potenza di quel che accadeva sul palco.
Si sono susseguiti alcuni pezzi scritti personalmente dal trombettista/leader,alcuni completamente improvvisati (pazzeschi!),chiaramente solo dai fanstastici 4,non dai violini...il tutto gratuito!

Vi riporto in ultimo luogo un interessante aneddoto che ha raccontato a fine concerto il direttore d'orchestra...lui aveva iniziato la sua carriera come batterista,abbandonata poi per buttarsi nella classica,dice,per una sua scarsa immaginazione ed energia...beh un giorno era in un aula che stava arrangiando un pezzo jazz,e un professore,un collega,entra in aula con fare circospetto...lentamente gli si avvicina e..."ma non sai che è vietato suonare quella roba qui??" Beh,come giustamente faceva notare,per fortuna,si sono fatti MOLTI passi avanti da quella volta,fino a creare appunto questo benriuscito connubio tra classica, jazz ed elettronica.


ps.: c'era anche un brano di Javier Girotto,solo che non ricordo il titolo :lol: