Ciao, circa 10 anni fa sono stato endors Keilwerth e dalla fabbrica mi mandarono a casa tre tenori : due sx 90r shadow e uno nero con chiavi dorate come quello che hai provato tu. I due shadow suonavano un pò più scuri o larghi per così dire ma sempre chiari e decisi, quello nero con chiavi dorate invece era un sax "circense" da quanto era veloce , chiaro, pulito, "perfetto", a fuoco..una lama assoluta, un sax che ancora oggi mi è rimasto impresso come il tenore più "bright e pulito" mai provato ( e ne ho avuti e provati molti altri di tutte le marche possibili). Presi poi uno dei due Shadow. Il keiwerth ha un suono netto, spicca molto in mezzo ad altri strumenti, ha un suono per certi aspetti molto essenziale e diretto, molto secco negli acuti ma anche nei bassi è diretto. Mi aveva impressionato un fatto rispetto al mio Selmer mark VI con cui lo confrontai: mettendo un berg larsen di ebanite e un ottolink, lo shadow aveva un suono molto tappato, inconsistente, brutto nell ottava centrale ed era in generale spento e povero. Mettendo invece il becco di metallo jody jazz Dv " il motore girava a pieno regime". Rispetto al Selmer il suono di base Keilwerth è ben più "vuoto", troppo secco di base e con l ebanite decadeva proprio..con il metallo invece resuscitava.
Il Mauriat 66rul l'ho trovato meno tagliente del Keiwerth.. moderno si ma un pò più caldo come suono..meno secco e anche con bocchini stile ottolink funziona. Il Keilwerth ha un suono più "estremo" e se ti serve una certa cosa il Keilwerth fa quella e poco altro (pop, funk..)..non mi piaceva per il jazz, aveva i suoni troppo "separati" tra loro, troppo secchi e spigolosi. Il Mauriat è senza dubbio più versatile sul totale, è più magro di un selmer ma più grasso di un Keilwerth e anche se non ci metti un becco high baffle, in ogni caso funziona. Come meccanica il Keilwerth era molto solido e ben fatto. Ovviamente sono solo esperienze personali, nessuna verità assoluta ma questo è quello che ho oggettivamente riscontrato sugli esemplari suonati. PJM