Gil a me piace molto che difendi le tue opinioni con forza e convinzione, ma su una cosa non sono proprio d’accordo. Che i Borgani siano strumenti freddi.

No proprio no. Forse li hai provati di sfuggita, ma il Borgani che mi sono preso io ha tante di quelle sfumature nel suono, una ricchezza tale che ci fai veramente tanto. Va però capito e bisogna imparare a sfruttarlo.

Io quando l’ho preso ho intuito solo questo potenziale e poi ho iniziato a scoprirlo suonandolo all’aperto … è uno strumento che effettivamente subito ti colpisce abbastanza per il bel suono, ma poi ne ha molto altro se ti ci dedichi. E però serve anche impegno, non è gratis. Ha di base un bel timbro che si ottiene con poco, con il classico “filo di fiato”. Poi però se ti fermi lì non hai scoperto lo strumento veramente. Per ottenere tanto da questo strumento, serve tanto impegno, tanta aria, va saturato senza cadere nell’errore di suonare forte: per questo dicevo che il mio bocchino apertura 7 è già abbastanza. Servono bei polmoni allenati.

Poi chiaro che ognuno ha i propri gusti, necessità, esigenze e capacità.

L’estetica … è un bel sax, ma mi interessa fin la. Lo strumento serve a suonare, non a fare bella mostra.

I Rampone Cazzani invece, visto che li nomini spesso, li ho provati in varie finiture ma non mi hanno entusiasmato (io, a me, altri per fortuna hanno impressioni diverse); in quel caso invece, sarà il nutrito numero di estimatori presenti qui sul forum, avevo delle aspettative importanti che però ho solo parzialmente soddisfatto. Non sono i sax per me sostanzialmente per due motivi: da un lato i Rampone mi suonano fin troppo scuri e “vintage” come suono (l’unico che si scostava un po' da questa sensazione era l’argentato), mentre il Borgani è scuro ma moderno e ha una proiezione maggiore che a me piace e serve. Dall’altro tenendoli appesi al collo, suonandoli, non mi hanno dato quel feeling personale che uno va a cercare. Mio personale parere che non intende sminuire il livello altissimo di questi strumenti.

E comunque, sono due marche italiane che fanno sassofoni eccellenti, lamentiamoci pure.

Altri Grassi no; avevo pensato di cambiare il collo del mio per variare un po’ il timbro (e in effetti mettendo il collo del Borgani sul Grassi si nota un miglioramento nel registro acuto che smussa la brillantezza ma sbilancia il registro grave che vuole il suo kiver), però le altre dimensioni fondamentali non pensare che cambino granché, anzi. Mi serviva proprio uno strumento diverso e mi fa piacere essere passato da un sax italiano a un altro sax italiano.


Specifico su richiesta che strumenti orientali sono entrati nell’ammucchiata; senza un ordine particolare sono Yamaha 82 slaccato, Yanagisawa 901 (o 2, non ricordo), P Mauriat (modello 66 mi sembra), Cannonball Big Bell slaccato con collo argentato.



Vorrei dire infine una cosa che non ho scritto precedentemente: non ero alla ricerca solo di un buon sax o di un sax "prefessionale" (che poi queste sono etichette, e a me delle etichette ... ecco). Tutti i sassofoni che ho provato sono ottimi sax. Non c’è neppure da discuterne. Alcuni sono sax definitivi senza ombra di dubbio.

Lo davo per scontato, ma specifico: dopo parecchi anni che si suona si cercano le sfumature, il feeling, le sensazioni, si cerca uno strumento che si abbini perfettamente al proprio modo di suonare e alla propria idea di suono (che si spera si è maturata ed evoluta). Tutti i sassofoni che ho provato sono perfetti per qualcuno e solo buoni per altri. E’ normale che sia così. Di tegami non ne ho provati.
Poi non è che si possano provare tutti i sax di questo mondo: ho provato il Borgani e le sensazioni le ho scritte. Se non mi piaceva stavo iniziando ad accarezzare l’idea di andare a provare un SML gold medal perché è uno strumento che a quanto si dice ha un suo carattere unico. Che sia meglio del Borg? Io ora sono molto soddisfatto e a cambiare sax non ci penso proprio.



Infine, sulla presenza o meno dei semilavorati nell’azienda, io mi sto facendo un’idea del perché potrebbe essere così; c’entra qualcosa un certo tipo di lavorazione. Ma non voglio entrare nel merito perché da un lato non so se sia così (sono mie supposizioni), dall’altro mi interessa poco fare l’ispettore Clouseau.
Sono però convinto che si possano ritenere strumenti assolutamente italiani (poi ognuno si terrà le sue idee).


Grazie a tutti dei commenti comunque, sono tutti molto apprezzati!