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Discussione: Per l'intonazione... App o accordatore?

  1. #16
    E' un discorso che ci porta lontano, ma per aumentare la confusione posso affermare di aver letto che la progressione degli armonici di una nota, do, do dell'ottava superiore, sol ecc.. salendo risultano calanti (...o diverse?) rispetto alla progressione matematica delle frequenze. Nonostante questo, poi, all'ascoltatore e al musicista, risulta più intonato il pianoforte accordato "matematicamente", ma forse perchè siamo abituati così, e perchè le note vicine risultano sicuramente più intonate tra di loro. Insomma, non sempre la percezione del suono si sovrappone ad una intonazione tecnicamente ineccepibile......sarà vero?

  2. #17
    Mi astengo dall'entrare in tema... :) Troppa roba, troppi punti di vista e troppe complicazioni storico/ideologiche :) ... comunque sì: gli armonici non sono assolutamente intonati rispetto al sistema di accordatura che si usa modernamente (temperamento equabile). Non sono intonati nemmeno rispetto ad altri temperamenti... E gli armonici di un saxofono (eccetto per la nota più grave ) non corrispondono a quelli di una corda vibrante (sul sax tenore, per esempio, per fare il sol sovracuto si usa un armonico di si con una diteggiatura che lo facilita, ma lì dovrebbe esserci un fa diesis :) )

    Semplificando, per me, il problema è pensare l'intonazione come qualcosa di statico, astratto, mentre si tratta di un processo dinamico, fatto di continui aggiustamenti... a meno di non suonare strumenti a intonazione fissa, ma davvero fissa: tastiere, vibrafoni, marimbe etc (il pianoforte ha comunque una sua mobilità, infatti va accordato ogni volta) - infatti i problemi maggiori si hanno quando si suona con quel tipo di strumento.

  3. #18
    Ultimamente sto suonando in una banda e, malgrado la naturale confusione sonora della situazione, mi sono accorto che su alcune note la contraltista a fianco (sax da studio e meyer 5) è intonata e io meno... non che io stoni, ma qualche grado di differenza si sente, cosa che con l'accordatore o a orecchio nell'esecuzione di una linea melodica o di una impro non si percepisce in maniera così immediata.

  4. #19
    Ottima idea quella di trovarsi una banda...

  5. #20
    Citazione Originariamente Scritto da HCE Visualizza Messaggio
    Mi astengo dall'entrare in tema... :) Troppa roba, troppi punti di vista e troppe complicazioni storico/ideologiche :) ... comunque sì: gli armonici non sono assolutamente intonati rispetto al sistema di accordatura che si usa modernamente (temperamento equabile). Non sono intonati nemmeno rispetto ad altri temperamenti... E gli armonici di un saxofono (eccetto per la nota più grave) non corrispondono a quelli di una corda vibrante (sul sax tenore, per esempio, per fare il sol sovracuto si usa un armonico di si con una diteggiatura che lo facilita, ma lì dovrebbe esserci un fa diesis.
    Questa è una normale serie armonica con indicati gli scostamenti percentuali rispetto al sistema temperator standard (che ha un suo perché armonico).


  6. #21
    sì grazie, io la conosco bene (ho un diploma in composizione dopo tutto :) ), ma hai fatto bene a renderla disponibile a tutti - sulle ragioni storiche che hanno portato al temperamento equabile preferisco, come ho già detto, non dilungarmi: non sono uno specialista di temperamenti (ho letto un bel libro anni fa, ma, insomma: non basta) quindi posso parlarne solo per sommi capi.

    resta il fatto che quella tabella vale per le corde vibranti, gli ottoni, più o meno per i flauti, ma non molto per clarinetti (che oltretutto hanno solo gli armonici dispari) e saxofoni: vale per le prime due note gravi, poi più si sale più aumentano le deviazioni...(il terzo armonico del sol centrale, per esempio, è quasi un re diesis, non è un re leggermente crescente...)

  7. #22
    In parole povere... il temperamento equabile permette con discreto successo di suonare in tutte le tonalità con lo stesso temperamento.

    Viceversa con un temperamento naturale diciamo pure che non è ""possibile"" districarsi tra più tonalità (... sto semplificando).
    È diventato possibile quando qualcuno ha cominciato a fare un uso "creativo" delle DAW (Jacob Collier e chi si è avventurato in certe cose... prima di lui).
    Ma è complicatissimo farlo in tempo reale,

    La serie armonica non ha a che fare con la distribuzione delle armoniche sulle singole note (che ovviamente è variabile da strumento a strumento... e parzialmente tra suonatore e suonatore).

  8. #23
    semplificazione brutale :) ma ci sta - in realtà suonavano anche prima in molte tonalità diverse, anche in tutte (il clavicembalo ben temperato di Bach è pensato per un temperamento ineguale, il temperamento equabile si è affermato lentamente e relativamente tardi, nel primo ottocento in realtà e a molti non piaceva per due diverse ragioni: 1- le tonalità erano tutte uguali, perdendo loro caratteristiche individuali 2- gli accordi erano considerati tutti egualmente "stonati" mentre nei temperamenti ineguali almeno alcuni erano "perfettamente intonati") - ho una bellissima registrazione di un pezzo per tastiera di Gesualdo Da Venosa con temperamento mesotonico (che non è naturale per nulla) e che "modula" assai... ti assicuro che è un'esperienza (non è corretto parlare di modulazioni per questa musica, ma serve ad intenderci - diciamo che è bella cromatica e tende a spostarsi molto dal centro tonale)
    Poi ci sono i lavori di Vicentino con la divisione dell'ottava in non ricordo nemmeno quante parti.
    https://www.youtube.com/watch?v=bhGwjgZ8zIY
    questa è un'esperienza piuttosto estrema...
    c'è anche un pezzo più o meno della stessa epoca di un compositore inglese di cui purtroppo non ricordo il nome, che tocca tutte le tonalità con un temperamento ineguale e con i bemolli intonati diversamente dai diesis (musica che richiede tastiere con tasti aggiuntivi), anche lui piuttosto interessante. e ci sono tanti esempi moderni più o meno interessanti.

    "La serie armonica non ha a che fare con la distribuzione delle armoniche sulle singole note (che ovviamente è variabile da strumento a strumento... e parzialmente tra suonatore e suonatore)."

    mah, non sto parlando di distribuzione delle armoniche, non credo, possibile che sbagli terminologia (non sono nè un fisico, nè un ingegnere purtroppo), ma di spettri che corrispondono poco alla distribuzione teorica, che differiscono pochissimo da strumento a strumento (testato) e altrettanto poco da strumentista a strumentista (testato anche questo - sono cose su cui lavoro da circa 30 anni) - giusto per dire che se si immagina di prevedere che armonici usciranno da una diteggiatura seguendo quello schema è probabile che si resti sorpresi andando sopra il si grave. e che le fondazioni ex post di prassi musicali su argomenti acustici sono piuttosto discutibili (se fossero credibili, noi non potremmo usare il sistema che usiamo, perchè troppo deviante rispetto alla "natura"), ma su questo argomento ci si accapiglia da secoli: c'è sempre qualcuno che cerca giustificazioni "assolute/naturali" in quello che fa e chi ritiene che la prassi musicale sia solo il risultato di una storia e di una visione estetica (io sono fra questi, ma non pretendo di avere ragione)

  9. #24
    ho trovato la registrazione di Gesualdo
    https://www.youtube.com/watch?v=_5oGcUa7VJ0
    giusto per curiosità :)

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