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Discussione: Per l'intonazione... App o accordatore?

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  1. #1
    A me è successo, provando una nuova imboccatura, che, per quanto mi impegnassi, la app mi dava un filino calante e il korg appena crescente...salvo rendermi conto, dopo un pò, che il korg era capovolto!

    Comunque, quando controllo l'intonazione nota per nota, tra le due ottave, o calano un pò le note basse o crescono le alte, su tutti i sax. Eppure, suonando, anche ascoltando le mie registrazioni, non mi sembra di avere problemi di intonazione. Evidentemente, quando poi si deve fare una melodia si intona la nota giusta, sfruttando quel minimo di tolleranza che c'è nell'emissione.

  2. #2
    Citazione Originariamente Scritto da ogundejazz Visualizza Messaggio
    Comunque, quando controllo l'intonazione nota per nota, tra le due ottave, o calano un pò le note basse o crescono le alte, su tutti i sax. Eppure, suonando, anche ascoltando le mie registrazioni, non mi sembra di avere problemi di intonazione. Evidentemente, quando poi si deve fare una melodia si intona la nota giusta, sfruttando quel minimo di tolleranza che c'è nell'emissione.
    guarda per quanto ne so io, poco, ci sono due questioni in gioco:
    1) i saxofoni tendono ad avere il registro acuto crescente
    2) più interessante: la nostra percezione distorce l'intonazione... per cui per sentire un'intonazione corretta in realtà allarghiamo gli intervalli rispetto agli intervalli attesi e le ottave sono un po' larghe, così rispetto all'intonazione giusta nell'ottava centrale, più scendiamo più dobbiamo leggermente calare, più saliamo più dobbiamo leggermente crescere. per questo è difficile usare l'accordatore... su un clarinetto, per esempio, che va "naturalmente" molto più in alto, se l'accordatore ci dice che un re (per esempio, con due tagli in gola) è corretto, probabilmente lo sentiremo leggermente calante... (fonte Salvatore Sciarrino: se non è vero prendetevela con lui sono questioni che, purtroppo, non ho mai approfondito...)

    ps devo dire che non trovo nessuna fonte scritta sull'affermazione n.2 ... l'unica altra fonte che ho è una mia ex clarinettista che mi diceva che per essere intonati nel registro acuto bisognava essere leggermente crescenti rispetto all'accordatore - non ci metterei la mano sul fuoco e nemmeno in freezer... solo fonti orali e ricordi lontani. Magari qualcuno di voi ne sa qualcosa.

  3. #3
    postilla: ho chiesto in giro a un paio di colleghi e mi hanno confermato la cosa - in particolare uno mi ha detto che il suo accordatore (uno molto bravo che conosco anch'io, con tanto di orecchio assoluto) accorda così...

  4. #4
    E' un discorso che ci porta lontano, ma per aumentare la confusione posso affermare di aver letto che la progressione degli armonici di una nota, do, do dell'ottava superiore, sol ecc.. salendo risultano calanti (...o diverse?) rispetto alla progressione matematica delle frequenze. Nonostante questo, poi, all'ascoltatore e al musicista, risulta più intonato il pianoforte accordato "matematicamente", ma forse perchè siamo abituati così, e perchè le note vicine risultano sicuramente più intonate tra di loro. Insomma, non sempre la percezione del suono si sovrappone ad una intonazione tecnicamente ineccepibile......sarà vero?

  5. #5
    Mi astengo dall'entrare in tema... :) Troppa roba, troppi punti di vista e troppe complicazioni storico/ideologiche :) ... comunque sì: gli armonici non sono assolutamente intonati rispetto al sistema di accordatura che si usa modernamente (temperamento equabile). Non sono intonati nemmeno rispetto ad altri temperamenti... E gli armonici di un saxofono (eccetto per la nota più grave ) non corrispondono a quelli di una corda vibrante (sul sax tenore, per esempio, per fare il sol sovracuto si usa un armonico di si con una diteggiatura che lo facilita, ma lì dovrebbe esserci un fa diesis :) )

    Semplificando, per me, il problema è pensare l'intonazione come qualcosa di statico, astratto, mentre si tratta di un processo dinamico, fatto di continui aggiustamenti... a meno di non suonare strumenti a intonazione fissa, ma davvero fissa: tastiere, vibrafoni, marimbe etc (il pianoforte ha comunque una sua mobilità, infatti va accordato ogni volta) - infatti i problemi maggiori si hanno quando si suona con quel tipo di strumento.

  6. #6
    Citazione Originariamente Scritto da HCE Visualizza Messaggio
    Mi astengo dall'entrare in tema... :) Troppa roba, troppi punti di vista e troppe complicazioni storico/ideologiche :) ... comunque sì: gli armonici non sono assolutamente intonati rispetto al sistema di accordatura che si usa modernamente (temperamento equabile). Non sono intonati nemmeno rispetto ad altri temperamenti... E gli armonici di un saxofono (eccetto per la nota più grave) non corrispondono a quelli di una corda vibrante (sul sax tenore, per esempio, per fare il sol sovracuto si usa un armonico di si con una diteggiatura che lo facilita, ma lì dovrebbe esserci un fa diesis.
    Questa è una normale serie armonica con indicati gli scostamenti percentuali rispetto al sistema temperator standard (che ha un suo perché armonico).


  7. #7
    sì grazie, io la conosco bene (ho un diploma in composizione dopo tutto :) ), ma hai fatto bene a renderla disponibile a tutti - sulle ragioni storiche che hanno portato al temperamento equabile preferisco, come ho già detto, non dilungarmi: non sono uno specialista di temperamenti (ho letto un bel libro anni fa, ma, insomma: non basta) quindi posso parlarne solo per sommi capi.

    resta il fatto che quella tabella vale per le corde vibranti, gli ottoni, più o meno per i flauti, ma non molto per clarinetti (che oltretutto hanno solo gli armonici dispari) e saxofoni: vale per le prime due note gravi, poi più si sale più aumentano le deviazioni...(il terzo armonico del sol centrale, per esempio, è quasi un re diesis, non è un re leggermente crescente...)

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