Sempre più spesso mi vengono posti quesiti sui nuovi strumenti Selmer Jubilee e sulle imboccature Selmer disponibili ad oggi nei negozi.

Sugli strumenti Jubilee s'è già detto molto... senza girarci molto attorno, parliamo di strumenti che sono sul mercato dal 2010.
Non si tratta di una serie speciale: tutti gli strumenti che si acquistano nuovi nei negozi in questi giorni (a meno che non siano "fondi di magazzino") sono "Jubilee".

La Selmer ha sempre lavorato a stretto contatto con quelli che sono i protagonisti del sassofono classico... la serie Jubilee è il risultato di questo tipo di lavoro e, in più, questi strumenti rappresentano anche lo sforzo che la Selmer ha fatto per innovare il prodotto "sassofono" e il modo di produrre l'intero strumento in una dimensione industriale.
Di questo s'è già ampiamente discusso.


Successivamente all'innovazioni portate avanti con gli strumenti Jubilee, la Selmer ha rinnovato anche la produzione delle imboccature... un nuovo design, nuovi macchinari e nuove procedure costruttive.
La collaborazione con Claude Delangle è stata ampliata anche alle imboccature ed è stato determinante anche l'intervento di una figura che si occupasse del rinnovamente del comparto "imboccature", Christophe Grèzes.
Il primo frutto di queste innovazioni è stato il Selmer Concept uscito nel 2013.
Tutti gli aggiornamenti introdotti per la produzione del Selmer Concept successivamente si sono "riversati" anche su modelli storici, come l'S80, l'S90 e su tutti gli altri modelli a catalogo.

Alcuni "aggiornamenti" come le scritte non più incise a caldo e laccate ma semplicemente stampate... sono discutibili.
Ma per quanto riguarda la precisione e la consistenza costruttiva sono stati fatti notevoli passi avanti, a favore della qualità.

Quattro anni fa' mi è capito di prendere visione di uno stock di nuovi S80 C*, 10 (dieci) esemplari in tutto (... tutti assieme nello stesso momento, sopra lo stesso tavolo) e non posso fare altro che confermare che la qualità è aumentata decisamente.

Diciamo che, per quanto riguarda la qualità costruttiva, secondo me forse la Selmer aveva realizzato che per poter competere con Vandoren doveva fornire un prodotto di qualità almeno comparababile ai prodotti Vandoren.


Fatta questa premessa... da quando sono comparsi anche i primi S80 C* (... per sax alto) della nuova produzione, ogni tanto ricevevo email da parte di persone che non erano del tutto soddisfatte dei nuovi prodotti. E email da altre persone invece piuttosto soddisfatte e che riconoscevano, appunto, gli oggettivi miglioramenti della nuova produzione.
Per esperienza personale, il sassofonista classico medio italiano un po' per una questione culturale, un po' per mancanza di abitudine 1) non è tanto avvezzo ai cambiamenti 2) mal digerisce le novità.
Quindi, con queste condizioni, sinceramente ritenevo che la situazione fosse del tutto normale:
- qualcuno era soddisfatto
- qualcuno non era soddisfatto


Molto dopo però (anche da testimonanze online...) mi sono accorto che alcune cose erano effettivamente cambiate.
In tutto questo, la comunicazione ufficiale dal produttore, Henri Selmer Paris, non ha aiutato.
Non ha aiutato nel senso che hanno cambiato delle cose dei bocchini, ma non sono informazioni che non si trovano sul sito ufficiale.
Per quanto riguarda la comunicazione con il pubblico, Vandoren fa ancora una lavoro eccellente… a prova di analfabeta funzionale (… quasi).



Facendo un ricerca abbastanza specifica sono saltate fuori quali sono le differenze.
Curiosità: i dati delle tabelle si trovano sui cataloghi Selmer per i rivenditori e sulle scatole dei bocchini (… come da sempre succede per i prodotti Vandoren!).

Per semplicità, un riassunto lo trovate nelle tabelle:






Per i bocchini che già esistevano e che sono semplicemente stati rinnovati (S80, S90, Soloist…) oltre ai dettagli estetici sono stati aggiornati i facing e la corrispondenza delle aperture con la letterina magica che le contraddistingue.
In pratica, le vecchie aperture/facing non corrispondono con le nuove aperture/facing… e parliamo di variazioni non trascurabili che anche il più disattento o inesperto sassofonista classico medio italiano rileva facilmente, nel bene e nel male.

Non ho effettuato misure di persona ma mi fido dei dati del catalogo. Anche solo da considerare nominali.

Giusto per fare un esempio specifico, il "nuovo" S80 C* per sax alto è due step più chiuso del "vecchio" S80 C* e (da dati del produttore) ha un facing 2 mm più lungo: la differenza su un bocchino di questo tipo è oggettivamente facilmente percepibile.
Cioè se volete il feeling del vecchio "C*", vi tocca comprare il nuovo "D" (... almeno "D").

Ci sono stati cambiamente anche sulle imboccature per soprano e per baritono.

Spero che questa piccola guida pratica possa essere utile a orientarsi in maniera più razionale nella scelta.