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Discussione: Sax Ida Maria Grassi, consigli

  1. #1

    Sax Ida Maria Grassi, consigli

    Ho trovato un annuncio per un sax ida maria grassi mod. professional matricola 44967 Italy 174330/70-U.S.A. ma sono titubante
    Il prezzo è sui 500 euro
    Qualcuno lo conosce e mi può dare informazioni?
    Grazie in anticipo

  2. #2
    Moderatore L'avatar di Il_dario
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    Se scorri un po’ qua e la sul forum troverai tutta una sezione dedicata ai sax Ida Maria Grassi con recensioni sulla produzione e sui modelli prodotti negli anni .
    Esiste anche un fan club della Ida Maria Grassi e troverai altro materiale

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    Schiaccio e baratto ergo sum
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  3. #3
    Amministratore L'avatar di Alessio Beatrice
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    E titoli CHIARI, che si capisca di cosa si parla nella discussione. Grazie
    Tenore: Rampone & Cazzani "R1 Jazz "
    Selmer S80 E / Rovner Dark / Forsetone MS

    C Melody: Conn "New Wonder I" 1925
    Conn Eagle / Flexitone / Forestone MS

  4. #4
    Grazie il dario trovato quello che mi hai detto sostanzialmente il sax grassi con la matricola riportatata dovrebbe essere prima degli anni 80
    Devo vedere se ne vale la pena visto il prezzo di 500 euro
    Scusa Beatrice sono nuovo e poco avezzo ai forum

  5. #5
    Ragazzi sono intenzionato ad acquistare un grassi professional 2000 ma voglio sentire i vostri pareri per quanto riguarda i modelli provvisti di fa# acuto e quelli sprovvisti.
    So che è difficile che qualcuno li abbia provati entrambi ma sicuramente qualcuno di voi sa quali differenze hanno questi sax con l'inserimento della chiave del fa#.
    Io ho avuto un solo sax senza fa# e la sensazione era di una qualità superiore nel registro acuto e sovracuto a scapito di una maggiore difficoltà nei passaggi cromatici.
    Voi cosa dite?
    Sax Soprano: J. Michael SP650
    Imboccatura: Bari 64
    Sax alto: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D


  6. #6
    Io dico che per strumenti cosi datati l'imperativo e provarli e vedere come ti ci trovi, solo cosi ti puoi rendere conto se vale la pena o no spenderci dei soldi.
    Alto Yamaha 875 EX Gold Plated
    Tenore Rampone & Cazzani Performance
    Flauto Muramatsu SR Heavy

  7. #7
    Il mio problema non è questo.......ho cambiato tanti sax anche molto più vecchi, con tastiere molto diverse dalle attuali, meccanismi strani ecc ecc.
    Non ho mai avuto alti senza fa# acuto e quindi vorrei sapere l'influenza della chiave del fa# acuto sul suono e sui vari passaggi cromatici come si comporta.
    Vorrei delle opinioni personali e se qualcuno ha fatto già una prova su professional 2000 con e senza fa# ancora meglio.
    Sax Soprano: J. Michael SP650
    Imboccatura: Bari 64
    Sax alto: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D


  8. #8
    L'avatar di nikoironsax
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    a mio avviso è solo questione di abitudine...se uno è in grado di adattarsi bene ai cambiamenti con un po' di esercizio ti ci adatti in fretta alla mancanza del fa# acuto...certo è che se avessi sotto mano un sax da provare qualche giorno prima di acquistarlo, potresti valutare bene la tua volontà di adattarti. inoltre 500€ non sono proprio pochi. Ma nemmeno troppo se il sax è suonabile senza ulteriori interventi.

  9. #9
    Allora ragazzi, dopo consiglio di un utente del forum estimatore del marchio mi sono deciso a comprare un sax alto grassi professional 2000 degli anni 88/89 senza chiave del Fa# acuto.
    Premetto che provenivo da un sax alto da studio, un Buffett Crampon Evette, che risultava molto intonato e molto spontaneo, ma sotto le mani mi è sempre sembrato un giocattolino.
    Qualche giorno fa mi è arrivato, in buone condizioni estetiche e con tamponi che avranno vita breve. Poichè non suonava l'ho smontato, ripulito, sistemato qualche sughero, controllate le chiusure e piegato qualche chiave (Prima di capire che la causa che rendeva afono e calante il RE della seconda ottava era il portavoce ce n'è voluto). Suonandolo ho constatato che il sax ha una solidità da sax professionale, in effetti la sensazione è quella di avere tra le mani un selmer (nonostante avesse le molle da cambiare). Ha una tastiera comoda e reattiva, le chiavi sono solide e non restituiscono quella sensazione che prima o poi possano piegarsi (cosa che invece mi capitava con il Buffet). Il suono è potente, scuro e non credevo così intonato. E' perfetto anche nelle note palmari della mano sinistra, dove di solito cresco a dismisura, anche se devo dire che tendono ad assottigliarsi parecchio (ma voglio provarlo anche con altre imboccature prima di dare colpa al sax). I subtone vengono che è un piacere nonostante il limite dell'imboccatura (un lakey 8*3) che poco si sposa con questa tecnica ed un registro medio molto nitido. L'unica cosa che mi ha un po destabilizzato è una forte resistenza, ma sicuramente è una questione di abitudine e per me non è una caratteristica negativo, insomma non mi dispiace tale resistenza. E' molto lontano da strumenti da studio, e spenderci per una rimessa a nuovo ci sta benissimo......questi sax sono da trattarli come professionali specialmente in un mercato dove chi la fa da padrona sono sax con costi decisamente più elevati. Per la chiave del Fa# acuto beh devo abituarmi e studiare quali posizioni usare per passaggi veloci mi Fa#. Vi invito a provarne qualcuno per ritrovarvi in quello che ho scritto. Peccato che una azienda che produceva sax di questa qualità ora ha spostato la produzione in oriente.
    Sax Soprano: J. Michael SP650
    Imboccatura: Bari 64
    Sax alto: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D


  10. #10
    Moderatore L'avatar di Il_dario
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    CISNUSCULUM Isola_delle_noci_e_pappagalli
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    Confermo , i Grassi di quel periodo sono ottimi strumenti ed assolutamente “professionali”.
    Solo una piccola precisazione : La Grassi non ha spostato la produzione in Oriente, semplicemente ha chiuso per problemi finanziari.
    Il marchio è stato acquistato da una ditta Italiana di grande distribuzione di strumenti e accessori musicali che si approvvigiona nel mondo dove i costi sono molto bassi e cosi anche per i saxofoni .

    ps. Come ti trovi con la leva del portavoce che si aziona “al contrario” ?


    Schiaccio e baratto ergo sum
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  11. #11
    Ottima la precisazione, é sempre un peccato....i sax li sapevano costruire. Per il portavoce non mi da nessun fastidio........te lo sapro dire meglio quando farô lunghe sessioni di musica.

  12. #12
    Causa:
    Citazione Originariamente Scritto da globe81 Visualizza Messaggio
    ... in buone condizioni estetiche e con tamponi che avranno vita breve.
    Effetto:
    Citazione Originariamente Scritto da globe81 Visualizza Messaggio
    L'unica cosa che mi ha un po destabilizzato è una forte resistenza, ma sicuramente è una questione di abitudine e per me non è una caratteristica negativo, insomma non mi dispiace tale resistenza.

    Citazione Originariamente Scritto da globe81 Visualizza Messaggio
    Suonandolo ho constatato che il sax ha una solidità da sax professionale, in effetti la sensazione è quella di avere tra le mani un Selmer.
    Non so in che condizioni fossero i Selmer che hai provato (o anche solo avuto per le mani).
    Ma stai pur certo che se trovi un Selmer "messo bene", a livello di meccanica, gioca in un altro campionato rispetto a Grassi (Rampone & Cazzani e Borgani).

    Le cose che piacciono di un Grassi sono di certo altre... non il design o l'efficienza della meccanica (o la cura nella finiture).

    Erano strumenti "professionali all'italiana"... all'epoca erano quanto di meglio potevi trovare di Made in Italy.

  13. #13
    Tzadik...ovvio che vi sono delle differenze..la mia é per far capire che la sensazione tra le mani é pari a quella di sax professionali e non a quelli da studio, di selmer ne ho avuti un po quindi so cosa sto dicendo.....anzi per dirla tutta ho posseduto per un po anche un yamaha yas 62 e come sensazione di solidità il grassi é nettamente migliore. Per quanto riguarda la resistenza sì puo essere un effetto dei tamponi ma un po di tempo fa ho provato un professional 2000 di un amico per 5 minuti al volo ed avevo riscontrato la medesima cosa ma non non essendo mio non sono andato oltre. Vedremo.

  14. #14
    Sono strumenti più rustici. Non sono costruiti male.

    Ma la pesantezza ha poco a che fare con l'ergonomia e con l'efficienza.
    Secondo il tuo ragionamento, se tu prendessi in mano un tenore SBA rimesso a nuovo... mi verrebbe da dire che lo considereresti una "lattina".
    ... quando invece già solo il design delle molle sugli SBA e sui primi Mark VI permette di ottenere una reattività meccanica non riproducibile nemmeno su un Yamaha o un Yanagisawa.
    (Qui però c'è anche un discorso di costi e industrializzazione del prodotto... quindi tutto regolare).

  15. #15
    Io non ho parlato di pesantezza....ma di solidità. E confermo quello che ho detto. Negli anni ho posseduto un po' di sax alti, ho avuto 2 sa80 ii serie, 1 sa80 serie 1, passando per yas 62, yas 23 e provati un bel po dei miei ragazzi dell'associazione di cui faccio parte e sax che hanno questa solidità sono pochi e quelli che ci sono hanno un prezzo non paragonabile. Questo per dire che anche se si prende un usato e lo si fa riparare in toto da un riparatore non si superano le 1000 euro ed in questo range non trovo sul nuovo altri sax che possano competere.
    Questo è quello che da a me.....la mia sensazione...ad altri sicuramente da qualcos'altro.
    Sax Soprano: J. Michael SP650
    Imboccatura: Bari 64
    Sax alto: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D


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