Può essere che la Selmer ha cambiato la scala delle aperture per permettere alle persone di non fare confusione quando arrivano al "confronto" tra Vandoren Optimum e Selmer S80/S90.
Tieni presente che il sassofonista classico medio non ha familiarità con i numeri (lunghezza lineare) associati alle sigle che i due produttori francesi usano per definire le aperture.



Prima:
AL3 = B*
AL4 = C
AL5 = C*

Ora:
C* = AL3
C** = AL4
D = AL5

Con il passare degli anni, per questioni di "estetica musicale", sul contralto le aperture dei bocchini standard "da concerto" si sono ridotte.


I nuovi Selmer S80 sono molto più facili dei vecchi S80, che probabilmente ancora circolano nei conservatori italiani. Può anche essere che le ance che usi sull'AL3 non siano adatte al facing del Selmer S80 C*.

Però il discorso apertura può essere "critico": nel senso che non è inusuale che tra un bocchino "iper" chiuso e uno "super" chiuso, quello "super" chiuso risulti MOLTO più semplice da gestire e più spontaneo come emissione... se parliamo dello stesso modello (S80 C*, S80 D e S80 E.... o alternativamente Vandoren AL3, AL4 e AL5).

Verifica anche il salvabocchino.
Evita salvabocchini da 0,80 mm e prediligi quelli da 0,40 mm (evitando i vari BG, Vandoren e D'Addario... perchè non durano un cazzo).
Un salvabocchino più sottile ti permette di avere un'imboccatura più stabile: hai un feedback migliore e già solo inconsciamente ti ritrovi a suonare con meno tensione (per la muscolatura facciale).
Ci guadagni a livello di controllo, ci guadagni in termini di suono.


Tieni presente poi che se davvero non riesci a mettere in evidenza (registrando il suono) le differenze tra due bocchini molto differenti anche se chiusissimi (Selmer S80 e Vandoren Optimum) potrebbe esserci qualcos'altro che non funziona. Da "ance sbagliate" a qualcos'altro di più specifico...