Interessante riflessione juggler: proprio citando Coltrane hai evidenziato un musicista che ritengo completo, oltre che geniale, perchè secondo me ha saputo esprimere al meglio quello che definirei la vivificazione delle note, o se vuoi della melodia; quando lo ascolto suonare le ballate, per esempio, quasi sempre riesce a trasmettermi in modo semplice il senso del pezzo che sta esplorando, ma questa semplicitÃ* sembra essere lo strumento necessario ad una costruzione molto complessa e ricca, che alla fine mi porta a scoprire innumerevoli sfumature, o se vuoi molti luoghi inesplorati, arricchendomi dell'esperienza di una scoperta. Allo stesso modo, posso ascoltare Ascension, scoprendovi all'opposto la semplicitÃ* di una melodia... Certo non si può dire che però rendesse un pezzo conosciuto musica popolare, temo.
La musica spesso si associa ad emozioni transitorie, a momenti specifici in cui la si ascolta anche casualmente, alla memoria. Credo che vada però ascoltata con neutralitÃ*, senza complicitÃ* o aspettative: dev'essere il musicista a convincerti della sua onestÃ* e sinceritÃ*, al di lÃ* dei tecnicismi, al di lÃ* del mercato: dev'essere nell'ora, nel qui.