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Discussione: Uso medio di un'ancia

  1. #1

    Uso medio di un'ancia

    ciao a tutti
    studio sax alto da pochi mesi, 5 per la precisione.
    e in 5 mesi ho cambiato solo 2 ance; la prima per evidenti lesioni che le ho arrecato nei primi tentativi di applicarla sul bocchino (durata: circa 3 settimane); la seconda (che tutt'ora sto utilizzando; durata: circa 4 mesi). con quest'ultima mi sto allenando senza problemi, il suono che produco è abbastanza dignitoso (e comunque non credo influisca tanto l'ancia quanto la mia impostazione ancora acerba).
    esistono elementi conclamati che definiscono perentoriamente la sostituzione dell'ancia? oppure è qualcosa di soggettivo?
    grazie e buona estate

    ScalaQuaranta
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  2. #2
    Ciao ScalaQ,

    è un discorso piuttosto soggettivo, nel senso che ci sono strumentisti che suonano "solo" con le ance perfette, mentre altri si adattano facilmente al degradarsi delle ance (almeno fino a un certo punto)

    Quando un'ancia si è degradata un po' troppo la senti morbida per il tuo standard e questo implica che il tuo suono ti sembra paperetto e potresti avere qualche problemino di intonazione. Ci possono anche essere altri effetti conseguenti sul suono, a seconda di cosa e come suoni, ma questi aspetti si presenteranno poi.

    Il problema da neofita potrebbe essere quello di non rendersi conto esattamente se è il caso di cambiarla, perché non hai ancora sufficiente esperienza e ciò potrebbe portare a prendere abitudini poco positive. Lo potresti superare alternando l'ancia attuale con una più nuova, ovviamente della stessa marca e gradazione, così impari a renderti conto di come cambia nel tempo.

  3. #3
    grazie 1000, tommy!
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  4. #4
    seguendo il consiglio di tommy, oggi ho fatto la prova del cambio d'ancia.
    a dire il vero, è stata traumatica! anche se le condizioni non sono state esattamente quelle auspicate da tommy:
    l'ancia che ho utilizzato da 4 mesi a questa parte è una RICO 2 e 1/2, con la quale mi sono trovato bene fin dall'inizio;
    solo oggi mi sono ricordato che il mio maestro, a suo tempo, mi suggerì di acquistare una scorta di ance, del tipo VANDOREN (Paris) 2 e 1/2.
    a meno che non abbia fatto qualche pasticcio nell'applicare la nuova ancia, la differenza l'ho sentita eccome!
    per quel può valere la percezione di un principiante, posso dire di aver trovato la nuova ancia molto ma molto dura; ho dovuto lavorare tanto di diaframma per riuscire a produrre un suono dignitoso, mentre con la RICO, l'aria fluiva da sola; a volte, nei momenti di massima concentrazione (per gustarmi il suono), nemmeno mi rendevo conto che ero io a soffiare. insomma.... quant'è dura essere neofiti quando hai troppo entusiasmo, tante aspettative e troppo poca pazienza!!! ;-P
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  5. #5
    Moderatore L'avatar di Il_dario
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    In effetti la prova che hai fatto per verificare la durata di un ancia non ha molto valore , le Vandoren 2,5 (mediamente) sono poú dure delle Rico 2,5. Dico “mediamente “ perché dipende poi dai modelli e dai tagli ...


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  6. #6
    grazie anche a te, Dario!
    non vorrei approfittare della vostra esperienza e soprattutto pazienza!
    mi scappa di chiedervi altre due cose e poi, giuro, mi taccio.... per un tempo ragionevolmente lungo! ;-P

    un'altra cosa che mi sfugge è: le ance nuove (così come le corde nuove delle chitarre) si devono "assestare" prima di poter rendere al massimo delle loro prestazioni?

    e poi.... adesso che faccio?
    mi vengono in mente 3 alternative plausibili:

    1) continuo con la vecchia e comoda ancia in attesa di settembre (quando potrò discuterne direttamente col mio insegnante)?
    2) proseguo l'esercizio alternando ancia vecchia e ancia nuova?
    3) proseguo l'esercizio unicamente con l'ancia nuova (e più dura), per fortificare l'apparato respiratorio/muscolare?

    grazie ancora e buona estate
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  7. #7
    L'avatar di nikoironsax
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    ti parlo della mia esperienza di alcuni anni fa...da principiante...sotto suggerimento del mio maestro...iniziai da subito ad usare due o tre ance a rotazione...finché non passai al sintetico

  8. #8
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    Citazione Originariamente Scritto da ScalaQuaranta Visualizza Messaggio

    un'altra cosa che mi sfugge è: le ance nuove (così come le corde nuove delle chitarre) si devono "assestare" prima di poter rendere al massimo delle loro prestazioni?
    Piú che assestare , devono suonare ci sono vari metodi per farlo , chi le tira fuori dal pacchetto , le bagna e le schiaccia su un piano di vetro per chiudere i pori .

    http://www.saxforum.it/forum/content.php/152-le-ance


    chi le sottopone ad un trattamento molto piú complesso e lungo , ed ha pure scritto un libro
    http://www.saxforum.it/forum/content...ura-delle-ance

    E chi come Larry Bergonzi , prende la prima ancia del pacchetto, la monta sul becco , fa una nota , la guarda con disgusto la smonta e la soezza in due ; poi prende la seconda ancia dal pacchetto la monta sul becco e prima di fare una nota porge il sax con il becco verso il tavolo per mostrare all’ancia nuova quella spezzata e dice :questa é la fine che farai se non suoni subito ! Larry garantisce sul funzionamento di questo metodo , la seconda ancia suona meravigliosamente


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  9. #9
    La quarta alternativa è la seguente:

    vai in negozio e ti comperi qualche ancia Rico 2.5 e ne alterni un paio nella tua routine di esercizio. E’ sbagliato, specie per un neofita, usare ance troppo resistenti, perché ti fa prendere brutte abitudini. Ad esempio l’abitudine a soffiare come se stessi gonfiando un canotto. Le Rico 2.5 non sono troppo morbide, anzi. C’è tantissima gente che le usa anche dopo decenni di strumento.

    Quello che devi fare ora è avere delle ance che non ti siano troppo difficili da suonare e imparare con quelle ad avere un suono completo. Quindi ancia sul bocchino, imboccare non troppo in punta (ma neanche magnando il becco), suonare nota su nota ascoltando il suono che si forma. Le note lunghe saranno il tuo esercizio base da qui all’eternità.

    Devi trovare il giusto feeling tra emissione d’aria e risposta dello strumento: il suono deve diventare pieno e stabile, sia suonando piano che più forte, appoggiando le note o legandole, o staccandole, o facendo dinamiche varie, lo strumento deve “cantare”, anche solo suonando qualche semplice nota. Un po’ alla volta il tutto ti diventerà spontaneo.

    E’ un ottimo esercizio suonare qualche intervallo di note (es. una terza, una quinta), imparando ad ascoltare i due suoni, che devono pian piano diventare omogenei. Sono cose semplici a dirsi e molti le trascurano per fretta o per sottovalutazione dei fondamentali, però sono fondamentali.


    E poi, ascoltare i grandi: ad esempio senti Kenny Garrett in questo brano.
    https://www.youtube.com/watch?v=pn8Cs-PZfX8

    Nei venti secondi 0.46/1.06 non fa cose spaziali (e normalmente ne fa eccome, se ne avrai l’occasione vai a un suo concerto, ti lascerà senza parole), suona poche note, precise, belle, uno schema semplice. Fuori del contesto del brano sembrerebbe un esercizietto da metodo per imparare a suonare, eppure è musica.

    Poche note suonate bene su un saxofono sono musica. Questo deve essere il pensiero che si deve tenere a mente quando si fanno gli esercizi, così non si sottovalutano e si darà la giusta importanza a quello che si fa.

  10. #10
    grazie a tutti, raga!
    tutto molto interessante.... anzi, di più!
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  11. #11
    Aggiungo un po di complessità ma non preoccuparti, poi la tolgo subito!
    Devi considerare che le ance devono lavorare in sinergia con il bocchino e non tutti i bocchini lavorano bene con le ance di taglio "classico" come le Vandoren blu, generalmente più dure e resistenti a parità di numero.
    Ora togliamo la complessità: se il tuo maestro avesse avuto l'impressione che ci volesse un'ancia di taglio classico l'avrebbe detto, quindi puoi sperimentare un po con i tagli più jazz o moderni, privilegiando le Rico che già conosci.
    Cerca le tavole comparative delle durezze su internet e ogni tanto prova due o tre ance di un tipo diverso dal solito ma di durezza simile, così imparerai a capire con cosa sei più comodo. L'ideale poi è avere sempre almeno tre ance suonabili in rotazione; abituarsi a un'unica ancia vecchia non ti permette di sviluppare una buona imboccatura.
    Ps. Le sintetiche io le lascierei a quando avrai più esperienza, se non altro per via del costo!

    Inviato dal mio SM-A520F utilizzando Tapatalk
    Soprano: Yanagisawa S901 - mpcs Selmer Super Session H - Yanagisawa ebanite 6
    Tenore: Yanagisawa T992 - mpcs Drake SOS 8*m - Drake Bergonzi 7* - SR Technologies Fusion 115
    Basso: Sadowsky Metro RS4 (basso elettrico, non sax!!!)

  12. #12
    grazie 1000 anche a te, Cava!
    seguirò il tuo consiglio. mi sono appena scaricato la tabella pubblicata qui, da qualche parte nel forum.
    Yamaha YAS 480
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  13. #13

  14. #14
    ciao a tutti, riprendo brevissimamente la discussione.
    tra pochi giorni farò una scorta variegata di ance. forse mi è sfuggito di dirvi un elemento importante, ossia il genere di musica che ho iniziato a studiare; e da quanto ho capito, un certo range di ance è più predisposta per la musica jazz... un altro range per la musica classica.... eccetera.
    ecco, col sax studio musica jazz. avreste qualche modello specifico da consigliarmi? oppure sperimento da me?
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  15. #15
    Stanti i pareri e consigli scritti finora, siccome la curiosità è il motore che ci fa progredire, io direi che puoi provare a prendere qualche Rico Select Jazz, che hanno un suono un po’ più pieno delle Royal.

    Come durezza, io faccio sempre riferimento alla tabella del forum, che pur dando un’indicazione di massima (come tutte le tabelle) ho trovato essere la migliore tra le varie che si trovano in giro.

    Nel tuo caso io andrei di 2H.

    Eviterei al momento di provare troppe cose diverse. Tanto da qui all’eternità avrai tutto il tempo per farlo

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