Caro MyLadySax, era un po' che non leggevo i tuoi pensieri sempre equilibrati e stimolanti: spero tu trascorra molto tempo a soffiare nel tuo Jody Jazz! ;)
Volevo solo puntualizzare alcune cose che mi son venute a mente: Coltrane, per esempio, non mi sembra che all'inizio della sua carriera avesse giÃ* delle idee molto precise su cosa e dove volesse andare suonando la musica; pure è vero che anche a me sembra che il suo suono sia inconfondibile nell'intensitÃ* e nel tono, anche quando suonava uno standard BeBop o Blues.
Per il resto credo di essere d'accordo con te, ed inoltre essere degli innovatori non è mai stata una cosa scontata, che capita ogni tot anni, né tanto meno semplice, scontrandosi con tutti i pregiudizi (anche e sopratutti i propri) e le consuetudini radicate. Che Cafiso possa andare oltre la capacitÃ* strumentale, sarebbe auspicabile: un'altra considerazione che mi viene a mente riguarda il fatto che tutti i giganti del jazz hanno vissuto più o meno negli stessi tempi e negli stessi luoghi, potendo influenzarsi, sia nella consonanza che nella dissonanza di vedute; lo scrivevo anche nel forum di Marsalis: se non esiste più un luogo dove i musicisti possano incontrarsi e confrontarsi suonando liberamente, come succedeva al Minton's, difficilmente si potrÃ* ricreare un substrato fertile da cui possano germogliare le nuove idee...
I miei due cents. ;)