Nel post della mia presentazione ho volutamente omesso la mia formazione; personalmente ho ovviato allo studio di questo genere di musica cercando di affrontare, dopo il diploma di conservatorio, il problema di come campare con il mio lavoro di saxofonista. Mi sono dedicato sia all'insegnamento che al suonare di tutto e dappertutto con il mio "amato strumento".

So di essere criticabile perchè così non mi sono schierato da nessuna parte (classica, jazz o quant'altro), non ho un'identitÃ* artistica, non sarò mai ne carne ne pesce; questo non lo reputo un limite in quanto di contro, me la cavo in ogni ambiente senza eccellere; ho scelto così di sapere di tutto un pò; la mia può essere una scelta criticabile sicuramente, ma è sempre una scelta!!!

Penso che oggi il sassofonista sia l'archetipo del musicista moderno, deve ricercare mille stili e suoni diversi, deve porsi nei confronti di tutto ciò che è musica con spirito critico costruttivo, cercando di inserisi in ogni ambiente musicale con rispetto di ciò che suona e ascolta per poi, se ci sa fare e si appassiona al genere, porsi come leader con il proprio strumento secondo il proprio stile; per me questo è il vero potere del sax!!

La scuola classica inibisce tutto questo, serve come tanti dicono a farsi delle basi solide, la veritÃ* è che poi nel mondo superficiale in cui viviamo si rimane solo alla base e l'altezza tarda troppo a venire. La maggior parte dei diplomati oggi cambia mestiere, perchè quando esce dal conservatorio non trova lavoro perchè non è un professionista ma uno studentello (magari anche bravino) che sa solo leggere uno spartito. Gli insegnanti non trasmettono motivazioni e non spingono i propri allievi ad aprirsi a tutto quello che nel mondo li circonda. Un vero maestro dovrebbe aiutare i propri allievi a curare la tecnica e il controllo dello strumento non secondo i propri gusti personali ma secondo i gusti dei propri allievi, i risultati sarebbero molto elevati, garantisco per esperienza diretta.

Perchè far suonare a degli adolescenti dei metodi per saxofono trascritti da quelli per oboe come il Ferling piuttosto che insegnargli a controllare l'intonazione glissando attraverso l'assolo delle note di "I feel Good" di James Brown? o brani Ska tanto di moda o quant'altro?

Non riesco ad apprezzare tutti coloro che si rifiutano di suonare con più di un'imboccatura non sanno e non voglio imparare a fare un glissato o uno slap, un subpiano o un forte squarciato, che "suonano di labbro" perchè la pressione non sanno manco dove abita, che si fermano ai "repertori colti" solo perchè altri non ne conoscono affatto. In una parola i "musicanti". Coloro i quali non ricercano, non studiano, non amano il proprio lavoro, si accontentano di quello che sono e che sanno fissando dei paletti invisibili nella loro cultura per non perdersi e sentirsi più sicuri delle prorie certezze.

La mia formazione è classica e mi sentirò un musicista classico per tutta la mia vita ma questo non toglie che io possa cambiare nella vita allargando i miei orizzonti non solo musicali; sicuramente non tutti i cambiamenti saranno in meglio. Noi musicisti però abbiamo un grande specchio, una grande fortuna, perchè abbiamo l'impatto con il pubblico, che ci darÃ* ragione applaudendoci o torto fischiandoci. (anche se non è sempre così vabbè generalizziamo)

Nella mia vita artistica ho avuto la fortuna di collaborare con personaggi di grosso calibro, che a confronto ti sentivi una merdaccia come diceva Fantozzi, eppure loro non si sentivano depravati a suonare con me "povero mortale". Un Eddie Daniels sa metterti a tuo agio come pochi, è di un'umiltÃ* estrema, e a sentirlo suonare sembra tutto facile ma dietro ci sono sacrifici immani a livello artistico e personale, credo che tutti lo sappiamo benissimo.

Spero di non dover dire mai: "bhe ora basta studiare sono troppo bravo che studio a fare, so tutto!!!" sarebbe per me l'inizio del declino.