Il saxofono non è particolarmente complicato dal punto di vista dell'impostazione delle mani. La cosa più importante è rimanere rilassati e non perdersi in movimenti inutili e talvolta controproducenti.
L'evoluzione delle meccaniche dei saxofoni ha contribuito molto a facilitare l'approccio al sax, basti pensare che su alcuni vecchi sax la chiave del portavoce era a forma di goccia ed era situata al di sopra dell'appoggio per il pollice (mentre oggi è quasi sempre allungata fin sul lato dell'appoggio, consentendo un movimento più naturale del pollice). Anche il blocco delle chiavi palmari si è evoluto e non è difficile oggi trovare sax che offrono un particolare sistema di regolazione per permettere alle chiavi palmari di essere facilmente azionabili da qualsiasi tipo di mano.
In linea di massima, la mano sinistra dovrebbe essere parallela al terreno (ovviamente questo parametro va preso in considerazione partendo dal presupposto che il sax si trovi in posizione perpendicolare al terreno, se il sax si inclina la mano lo seguirÃ* di conseguenza). Il palmo della mano deve trovarsi vicino il gruppo delle chiavi palmari (non a caso si chiamano palmari) ma bisogna evitare di toccarle quando non è necessario, altrimenti voleranno fischi e rumoracci a go-go. Le chiavi palmari (le prime due) si azionano con la parte di palmo compresa tra il pollice e l'indice, mentre la terza chiave (quella che si utilizza per il FA acuto) può essere azionata con la prima falange del dito medio.
Per quanto riguarda la parte frontale (sempre riferito alla mano sinistra) le tre dita (indice,medio ed anulare) devono trovarsi sempre a contatto con la chiave, anche quando non è premuta. Il mignolo deve "attendere" vicino il gruppo di chiavi che si utilizzano per il Sib-Si-Do# bassi e per il Sol#, pronto per azionare le relative chiavi in caso di bisogno.
Anche qui i sax moderni ci vengono in aiuto, perché grazie all'introduzione dei roller è possibile far scorrere in maniera più omogenea il mignolo senza obbligarlo a "saltare" sulle chiavi.
Discorso analogo può essere fatto per la mano destra. Il pollice dovrebbe trovarsi in posizione parallela al terreno dato che è costretto in quella posizione dal supporto per il pollice, che ha la funzione di sostenere ed equilibrare il sax. Le solite tre dita (indice,medio e anulare) devono trovarsi sempre a contatto con le chiavi (anche se si alzano un pò non è un problema, ma comunque deve essere uno spostamento veramente minimo) per favorire l'azione.
Anche qui il mignolo deve trovarsi in una posizione "di attesa", vicino le due chiavi per il Do e per il Re#/Mib.
Le chiavi laterali si azionano con la parte laterale del palmo della mano, solitamente (ma dipende anche dalla dimensione della mano) con la prima falange del dito indice. Le due chiavi piccole, quella per il Fa# acuto e quella che si utilizza per il trillo Fa-Fa# possono essere azionate rispettivamente con il medio e con l'anulare.
Molto importante è il posizionamento delle braccia, che non devono essere serrate a mò di soldato sull'attenti e nemmeno devono essere allargate come un condor delle Ande. Devono essere leggermente allargate e se possibile bisogna evitare l'antiestetico (e controproducente)movimento di "svolazzamento selvaggio", ricordiamoci di essere saxofonisti e non galline spaventate! :ghigno:
Da non trascurare poi è la posizione del collo, che deve essere leggermente rialzato per favorire l'apertura della gola e il flusso dell'aria. Ovviamente gli estremi sono da evitare, non serve a nulla suonare con la testa abbassata (la gola si chiude) né tantomeno alzarla al punto di guardare le stelle...una cosa moderata insomma.
Per evitare di dover alzare un pò il collo, si può avvicinare un pò di più lo strumento (alzando un pò il collarino) e indietreggiare un pò la parte inferiore del sax, l'effetto sarÃ* lo stesso.
P.S.: Ho omesso volutamente il nome delle chiavi, onde evitare problemi di "decodificazione" per i principianti.
;)