Scusate tanto L ignoranza ma cambiando L apertura di un bocchino a parità di bocchino cosa cambia
Scusate tanto L ignoranza ma cambiando L apertura di un bocchino a parità di bocchino cosa cambia
Tenore rampone e cazzani R1 jazz aug++
Jody jazz 7
Superial scatola gialla 2,5
dipende da tanti fattori.
la vibrazione parte così: soffi dentro al sax, si crea una differenza di pressione che fa chiudere l'ancia, chiusa l'ancia la pressione torna normale e l'ancia si riapre. così facendo l'ancia vibra e il suono esce dal sax.
in un bocchino aperto l'ancia deve avere una vibrazione più ampia per poter emettere "suono" rispetto ad un bocchino più stretto.
ora nessuno ti regala niente, se l'ancia deve vibrare di più dovrai usare più energia.
Tenore: Selmer SBA 49xxx
Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
Tenore: Selmer Reference 36
Algola Mark I (0.108")
Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H
Si ma a parte il dispendio di energia in più come suono cosa succede?
con un'apertura maggiore hai più vibrazione, più suono e/o volume, tutto come hai intuito con un dispendio di maggiore di energia.
poi, se il facing lo si allunga un pochino, questa difficoltà è un po mitigata (vedi legge della leva) ma farai vibrare una parte dell'ancia più spessa e quindi anche qui il dispendio di energia è maggiore ma diverso (è distribuito in modo diverso sull'estensione dello strumento).
detto questo, il rapporto tra timbro, volume, tipo di curva, lunghezza facing, etc... deve essere rapportato al tipo e forza di ancia usata e al modo proprio di suonare.
ora, siccome queste cose a tavolino non serve programmarle, ti consiglio di prendere il saxofono (se chiude bene) e iniziare come abbiamo fatto tutti a cercare il tuo bocchino in un range di aperture e un range di camera / tipo.
in bocca al lupo
Tenore: Selmer SBA 49xxx
Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
Tenore: Selmer Reference 36
Algola Mark I (0.108")
Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H
Ogni segnale analogico continuo nel tempo può essere convertito (mediante trasformata di Fourier), per praticità computazionale, in una funzione nel dominio delle frequenze in cui hai:
- una somma di funzioni periodiche chiamate "armoniche" (generalmente sinuoidi o cosinusoidi... ma non cambia un *****, perchè sono uguali al netto di uno sfasamento di un quarto di periodo)
- più un "rumore" (che si somma... e che può richiedere pure lui un'analisi o un filtraggio)
(Si può impostare l'errore rispetto alla forma d'onda reale ovviamente)
Sotto inteso che l'armonica fondamentale ha la frequenza della nota che suoni... quella è la più evidente e ti da l'altezza della nota, il pitch.
Quando registri una singola nota... e sul tuo wave editor, lancia l'analisi dello spettro armonico... è esattamente quello vedi.
I picchi sono le "armoniche" (quindi il termine "armonici" ha un significato fisico ben preciso, non è una cosa esoterica a cui ogni persona attribuisce un significato per poi non capirci un madonna...).
Il "rumore" è tutto il resto.
Quando cambi bocchino il rapporto tra le varie armoniche cambia, cambiano visibilmente le varie "armoniche" (cioè i termini sinusoidali della funzione di Fourier... in numero, frequenza ed intensità) e cambia pure il "rumore" (rapporto con il "segnale" e come è esso stesso distribuito)
Quando cambi solo l'apertura, puoi notare che cambia solo percettibilemente l'intensità ma le forme d'onda delle armoniche rimangono quasi uguali.
Diminuisce il rapporto segnale/rumore... ha più frequenze ma che contribuiscono a dare meno definizione al suono (la definizione risiede nell'intensità delle armoniche di ordine pari, rispetto alla fondamentale e nel rapporto segnale rumore... perchè comunque il rumore va a sommarsi al segnale).
Quando senti un suono "piccolo" centrato... classico:
1) hai poche sinusoidi che compogono il suono
2) sono ben definite
3) non sono estese a ordini superiorie molto elevati
4) hai un rapporto segnale/rumore molto alto (c'è poca sporcizia nel suono
Quando senti un suono subtone, molto "fumoso"... condizione duale:
1) ha più armoniche che compongono il suono
2) la differenza di intensità tra le varie armiche è meno definita
3) possono esserci anche armoniche di ordine alto... ma comunque attenuate
4) il "rumore" è elevato... lo percepisci come quella cremosità di suono... il fatto che un suono "leghi" con il resto è proprio a casua del "rumore", rumore che essendo "caotico" non crea risonanze o battimenti con le armoniche di altri suoni presenti.
Conclusione: è sempre un essere umano a far generare il suono.
Le sensazioni che l'essere umano percepisce nel momento in cui genera il suono non sono "approssimabili", "prevedibili a tavolino" o spesso nemmeno "descrivibil in maniera rigorosamente oggettiva".
Il fatto che tu sia comodo con un bocchino #7 e ance #3... non ti da indicazioni su cosa puoi sentire quando il bocchino diventa #7* ma le ance rimangono #3... o anche quando il bocchino diventa #6* e lance diventano #3,5.
Sono prove che devi fare tu e valutare...
È prevedibile quello che può succedere al suono... ma c'è comunque un umano dietro che lo genera. Quindi...![]()
E si .......spesso è molto più facile provare che basarsi su sensazioni altrui👍👍👍👍
La verità dall'osservazione fisica rimane sempre valida e attendibile.
La comprensione è imperfetta perchè l'uomo è imperfetto.
Dopo 30 anni che suoni puoi scoprire che la tua apertura ideale è #6* o che è #10*... ma comunque possono volerci 30 anni e non hai scorciatoie.
In una dimensione di normalità... con aperture medie e ance di media durezza hai sempre l'equilibrio più facile e... tutto sommato migliore.
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