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Discussione: Ance dure e uomini veri

  1. #1

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    Ance dure e uomini veri

    Ciao a tutti,

    Sono stato convinto, per anni, che le ance morbide fossero per ragazzini, e gli uomini veri dovessero dotarsi di quelle più dure. Le ance più dure hanno un suono più scuro e virile, mi ero convinto.

    Di recente, il mio nuovo insegnante mi ha fatto capire che non solo con ance un po' più morbide suonare è più facile, ma che le ragazze non fanno caso alla durezza. Non a quella delle ance, perlomeno.

    Mi sono convinto, anche vedendo che alcuni non disprezzabili artisti suonano e hanno suonato con misure modeste, ad ordinare un po' di ance da 2.5, scendendo un po' dalle 3 su cui intendevo stabilizzarmi (o dalle 3.5 a cui mi ero spinto).

    Devo sentirmi menomato, per questa scelta? O devo solo godermi la mia ritrovata parte femminile, che renderà tanto più grazioso il mio stile?

    Paolo

  2. #2
    come principio generale: l'ancia dura oppone una maggiore resistenza rispetto a quella morbida. (ance identiche per taglio ed altre caratteristiche ma diverse solo per durezza)
    in pratica la "puoi sollecitare di più ".
    cosa significhi questo cambia a seconda di come viene sollecitata.
    perchè la puoi sollecitare con una stretta eccessiva o la puoi sollecitare con una enorme pressione .
    nel primo caso ti spingerà a mordere sempre di più con pochi benefici sul suono.

    non so quale sia il bocchino che utiizzi ma fossi in te mi fiderei del tuo insegnante.
    se proprio sei come san Tommaso prova a far suonare al tuo insegnante il setup che ti consiglia .
    ascolta cosa riesce a produrre lui .
    se ti soddisfa il suono prodotto dal tuo insegnante con il setup consigiato sai già in prospettiva che puoi arrivare pure tu a quel traguardo.
    se poi ti accorgi che il suono che ti piace di più e quello del tuo insegnante col suo setup ......
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #3
    Disipace sempre sentire che un uomo perde la sua virilità, sconfitto dalle avversità della vita e ancor peggio quando si tratta di durezza.
    Sono cose che non si vorrebbe mai sentire.
    Scherzi a parte...anch'io ho fatto lo stesso tuo percorso...ho sempre usato 3e1/2...il suono c'era, ma di fatto non ero in grado di gestirle e facevo una fatica immane.....così ho iniziato a scendere di scalatura...in effetti ul suono diventava più fino ma era colpa mia che ormai stringevo per far suonare quelle più dure.
    Per correggermi ho prenso un becco stretto (un 6*) così appena mordevo un po' si chiudeva o fischiava..alla fine ho rimesso a posto (grazie e grazie anche a fcoltrane) imboccatura e tensioni varie...
    Mi è anche serivto sentore che musicisti con un suono da elefante suonavano ance 2!!!
    Il fatto di non faticare (per me almeno) è fondamentale per riuscire a suonare, mi rendo conto che faticare troppo è esattamente come andare in bici con le ruote sgonfie....certo con un'ancia dura "magari - forse-chi lo sa" potrei avere un suono più grosso, il fatto è che principalmente devo riuscire a suonare...e il suono farmelo da qualla condizione in poi.
    Mio misero punt di vista ovviamente

  4. #4
    quando si suona si deve essere si comodi ma non troppo. Occorre una certa resistenza che l'ancia deve offrire per riuscire ad articolare correttamente le note che altrimenti scivolano via senza la giusta pronuncia e spesso non intonate a causa dell'eccessiva morbidezza che costringe a volte il musicista a stringere eccessivamente. Cio' detto non esiste un unico parametro, altrimenti suoneremmo tutti con lo stesso numero, ed in piu' anche l'apertura del becco contribuisce a creare il nostro set up ideale. Pertanto, a prescindere dal numerino ti consiglio di sperimentare e di trovare il tuo giusto compromesso tra a pertura becco e gradazione ance il che ti consenta di avere un certo comfort/rilassatezza senza sacrificare il suono e la corretta pronuncia lungo tutta l'estensione del sax.
    Presidente del SottoClub SA 80 Serie I
    socio onorario del club Mark VI Society

    tenor sax:

    Selmer SA80 serie I
    Grassi T460 Jazzy line

    sopr.sax:
    R&C R1

  5. #5
    gato barbieri si starà rivoltando nella tomba.....
    Sax Soprano: J. Michael SP650
    Imboccatura: Bari 64
    Sax alto: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
    Imboccature: Jody Jazz DV 8*, Selmer S80 D


  6. #6

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    Ecco, Gato Barbieri è l'ultimo che avrei potuto associare a qualcosa di poco duro. Ma l'arte è una continua illusione!

    Il problema principale è che suono poco, pochissimo. Dunque, il primo approccio allo strumento, quando suono, è faticoso. Dopo mezz'ora di esercizi, un'ancia da 3 diventa finalmente gestibile. Il setup che sto usando in questo periodo è Vandoren Blu 3, Meyer 7M, soprano Borgani Gold. Le Vandoren le ha pretese l'insegnante, e forse sono un po' più morbide, a parità di numero, delle mie amate Hemke.

    Il paragone con le capacità del mio insegnante servirebbe a poco, perché io non arriverò mai a quel livello, e non avrò mai la stessa costanza con lo strumento. Devo purtroppo arrendermi all'evidenza che io posso arrivare fino ad un certo punto, e poi mi stanco.

    Rimane, insomma, la necessità di bilanciare tra l'evidenza che ci sono strumentisti che si sono fatti una carriera con le ance da 1.5, e la mia naturale irruenza, che mi fa desiderare qualcosa su cui soffiare forte, pur non avendo polmoni e mascella sufficientemente robusti.

    Paolo

  7. #7
    Citazione Originariamente Scritto da ptram Visualizza Messaggio
    Il problema principale è che suono poco, pochissimo. Dunque, il primo approccio allo strumento, quando suono, è faticoso. Dopo mezz'ora di esercizi, un'ancia da 3 diventa finalmente gestibile. Il setup che sto usando in questo periodo è Vandoren Blu 3, Meyer 7M, soprano Borgani Gold. Le Vandoren le ha pretese l'insegnante, e forse sono un po' più morbide, a parità di numero, delle mie amate Hemke.
    Paolo
    ciao paolo,

    io avevo lo stesso problema.
    partivo con le 3M e le sentivo perfette... suonavo e diventavano troppo tenere.
    partivo con le 3H e le sentivo durissime... suonavo e diventavano giuste quando alla fine ho sforzato per farle suonare guastandomi l'emissione.

    a me il problema l'ha risolto Max Ionata, un giorno tirò fuori le ance dalla soluzione di acqua e alcool e gli chiesi: "ma serve davvero quella cosa li?"
    lui iniziò a tirare fuori ance a ripetizione dal boccetto e funzionavano tutte... e pensai, "beh è Max Ionata"... poi provai anche io a casa.

    allora, le ance sono sempre pronte... via le 3M troppo tenere e benvenute per sempre le 3H che sono SEMPRE perfette... le tiro fuori e sono come quando avevo smesso... yeah!!!!
    Tenore: Selmer SBA 49xxx
    Tenore: Selmer Mark VI 98xxx
    Tenore: Selmer Reference 36
    Algola Mark I (0.108")
    Rigotti Jazz 3M/3H - D'Addario jazz select 3H

  8. #8
    Avevo sentito di questa cosa....che alcool usi?

  9. #9

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    Algola, quindi mi conviene provare le ance che sento dure (le 3), e lasciarle un po' in acqua e alcool. Ma devono esservi conservate, tipo salamoia, o c'è da immergerle per qualche minuto prima di suonare, o dopo averle acquistate?

    E – ehm – al posto dell'alcool non si potrebbe usare la grappa?

    Paolo

  10. #10

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    Niente grappa, purtroppo. Contiene zuccheri. Sigh.

    http://www.ilsaxofono.it/portale/art...elle-ance.html

    Chissà se l'alcool da canna da zucchero è meglio…

    Il tema è molto dibattuto:

    http://www.saxforum.it/forum/archive...p/t-16851.html

    Paolo

  11. #11
    Se io dovessi consigliare delle ance a qualcuno sicuramente metterei proprio le vandoren blu all'ultimo posto, sicuramente delle ottime ance per musica classica (ci ho fatto tutti i miei anni di conservatorio), ma le trovo orrende per musica leggera e jazz.....ma io non sono il tuo maestro e va bene così. Le Hemke sono un altro livello anche se io ho avuto una sensazione diversa della tua a parità di numero trovavo le vandoren blu più dure. Le uniche vandoren che trovo molto buone sono le rosse...ma sicuramente perchè si avvicinano maggiormente al suono che voglio ottenere...e non perchè migliori o peggiori di altre.
    Non dovresti ragionare con i numeri ma semplicemente trovare quella che a te più aggrada per feeling o per suono o comunque dare maggiore importanza ad una di queste due sensazioni.
    ora non lo faccio più ma all'epoca del conservatorio selezionavo le ance all'interno del pacchetto...e credimi, forse se ne salvavano 3-4 di vandoren blu e trovavo incostante anche la numerazione....
    Sicuramente studiare sempre con uno stesso tipo di ancia porta a conoscerne pregi a difetti e correggerli.
    Sax Soprano: J. Michael SP650
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    Imboccature: Vandoren Jumbo Java A45, Drake Contemporary VR 7, Selmer s80 c*
    Sax tenore: Selmer SA80 II serie
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  12. #12
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    Beh per le Vandoren , con riferimento alla durezza, é matematico trovarle "diverse" nello stesso pacchetto , se sei fortunato te ne vanno bene 6 se invece sei sfigato , solo 2.

    Alcool , grappa o ammolli vari se ne è gia ampiamente parlato , l'importante é che soddisfino il gusto


    Schiaccio e baratto ergo sum
    Metronomico della "Ostello Quarna Nightmare Band"
    Anche se gioco in casa "il_padrino della cupola"
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  13. #13
    Il machismo in musica in effetti esiste ma non dipende dalla durezza dell ancia. Vinci se suoni più lungo (se le tue note arrivano più lontano) e se suoni più a lungo. Non solo questo naturalmente ... c'è una scena bellissima nel film round midnight in cui chiedono a Dexter (sempre sia lodato) di spegnere una candelina di compleanno. Lo fa con la solita eleganza con un soffio forte e potente da lontano. Senza stringere o sguaiare. Applausi 😀

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  14. #14

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    Eh, lo so, in molti sono convinti che la lunghezza conti più della durezza. A proposito di durezza, ho visto le tabelle comparative, che dicono che le Hemke dovrebbero essere parecchio più morbide delle Vandoren Blu. E mi sono accorto che stavo confrontando una Van da 2,5 con una Hem da 3, ehm ehm...

    Comunque, la Hem 3, che dovrebbe essere poco più dura di una Van 2,5, lo è invece molto di più. Poi ne proverò un'altra.

    A proposito di lunghezza, la Hem ha il vamp più lungo della Van. Con la Hem 3 prendo benino le note sopra il Re sovracuto, con la Van non c'è verso. Durezza, lunghezza, altezza: chissà se anche con le ance altezza e lunghezza sono inversamente proporzionali?

    Paolo

  15. #15

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    Ma mi smentite anche il mito secondo cui ad ance più dure corrisponderebbe anche un suono più scuro? Mi fate esempi di sassofonisti che usano ance morbide, ma hanno un suono definibile "scuro", "caldo", "grosso", "spesso", o insomma un quel territorio?

    Paolo

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