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Risultati da 46 a 60 di 69

Discussione: Dolori cervicale: esperienze altrui

  1. #46
    ho ascoltato l'ultimo esempio :
    il dato positivo è che mordi di meno (e subito il volume è aumentato esponenzialmente)
    il problema è il controllo (che ti viene a mancare) .
    non hai risposto alla mia precedente domanda:" quindi nella esecuzione della scala quali sono i passaggi nei quali le note sono disomogenee?"
    ti chiedo questo affinchè ti renda conto di studiare in una direzione:
    per me sono chiari dagli esempi che hai postato (sopratutto quello delle due ottave) dove sono le magagne .
    è importante che te ne renda conto anche tu.

    in questo ultimo esempio (che è molto migliore degli esempi precedenti) ci sono parti della scala che suoni in maniera più omogenea .
    altre parti nelle quali sembri utilizzare una singola emissione e stretta per singola nota (cosa assolutamente da evitare ) perchè crea disomogeneità e buchi tra due note che devono essere eguali per tutto tranne che per altezza.
    (utilizzo il termine altezza e non intonazione che è legato anche ad altri aspetti di timbro e corpo e volume ecc...)

    in pratica tu suoni ad esempio la prima nota della scala con una impostazione emissione eccc...
    e la seconda non deve cambiare nulla (ma solo devi sostenere il suono)
    questo aspetto del sostenere il suono non significa che devi cambiare emissione .
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  2. #47
    ok, non avevo inteso la precedente domanda. Ora mi studio l'ultimo video. Riguardo al percorso dell'aria, o meglio, i 2 percorsi che sento attraversare la gola in funzione dell'ottava suonata (vedi miglior spiegazione piú giú) é una strada da seguire od un vicolo cieco?

  3. #48
    l'impressione che ho é che
    - in primis i suoni non hanno una durata perfettamente identica, in particolare sembrano andare a 2 a due. Presa una coppia di suoni, il primo é sempre piú breve di qualcosina.
    - dal fa alto sono in crisi nera, e cmq giá dal si-do medio sto perdendo volume
    - dal 'do' grave fino al 'la' (quest'ultimo con riserva) mi sembrano accettabilmente omogenei (volume, timbro.. per il tempo ho detto su)

  4. #49
    la prima domanda è riferita all'esempio nel quale suoni le due ottave.
    li è evidente questo buco e disomogeneità tra le note.

    nell'ultimo esempio ci sono delle disomogeneità ma in maniera meno evidente.

    non pensare a ciò che succede dentro di te nella parte della gola .
    pensa invece a respirare bene.
    il controllo di quello che succedo verificalo dagli effetti .
    quindi esegui una parte di scala più correttamente di altra parte?
    replica la parte corretta ...o meglio amplia la gestione della tua emissione.
    se stai a pensare a quello che succede dentro di te a livello di muscoli apparato della laringe parti molli e flusso di aria non ne esci più.
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  5. #50
    OK, chiaro.
    Negli ultimi minuti ho cmq fatto un pó di scale, ed intanto ora riesco a gestire la direzione del flusso d'aria. Cioé posso decidere se far andare il flusso sempre dalla parte alta del palato o sempre dalla bassa (lo sento dalla sensazione di freso che provoca il flusso d'aria sulle parti molli del cavo orale e bocca).

    Ho provato a seguire i suoni con il Tone Trainer del Korg 50-tr. Dalle misurazioni viene fuori che in entrambe le ottave (alta e media) il flusso dalla parte piú bassa provoca il suono sempre calante mentre dalla parte alta é appena calante sulle note piú gravi (Do, Re in particolare), abbastanza omogeneo e centrato su tutto il resto, quindi sembrerebbe preferibile quest'ultimo percorso.
    Ovviamente prendo tutto con estrema riserva poiché é troppo, troppo presto per esser certi.

    In particolare il si bemolle col flusso dall'alto é perfettamente centrato, mentre col flusso dal basso é incostante e appena calante.

  6. #51
    Sono andato avanti con gli studi cercando di premere il meno possibile col labbro inferiore, la tensione muscolare é migliorata. Per facilitare l'emissione son passato da una Vandoren 3 ad un Rico Royal 2,5.
    Il dolore continua a ripresentarsi anche se meno presto di prima e credo di aver circoscritto l'altra concausa; come abbiamo visto, assieme all'errore di comprimere troppo la muscolatura quando vado nel registro alto, quando comincio ad andare in apnea, quando sento l'aria mancarmi, la muscolatura nella parte alta della nuca sembra irrigidirsi, sento come una pressione crescente che coinvolge anche la zona vertebre danneggiate.
    Poiché in me questa mancanza d'aria si presenta prestissimo, giá poco prima di terminare una scala, la sollecitazione di conseguenza é piuttosto presente e deleteria x me.

    Mi sono accorto di questo suonando la scala dalle note alte alle gravi, quindi l'apnea in questo caso cade sulle note gravi.. con quella sollecitazione deleteria che prima riscontravo sul registro alto perché di solito partivo suonando dal basso.
    In questo caso le note alte, senza premere col labbro, scorrono via tranquille.. ma quando arrivo a suonare le note senza portavoce, la muscolatura si irrigidisce.

    Quindi direi che soffro di due problemi: eccessiva pressione esercitata col labbro (su cui grazie al vostro aiuto sto lavorando) e mancanza d'aria.

    Quel che mi chiedo a questo punto é: cosa posso aspettarmi proseguendo gli studi? Il mio timore é che se giá a 5 mesi di studio sono in crisi cosa potrá accadere continuando.. purtroppo devo pormela questa domanda perché suonare sarebbe dovuto essere qualcosa di piacevole.. e non uno scontrarmi di continuo con limiti e dolori che purtroppo mi porto dietro da un decennio..

    Mi serve una vostra opinione sincera..

  7. #52
    il problema è che stai affrontando lo studio del sax con un handicap (la cattiva respirazione - emissione).
    è un po come un atleta che intende fare una gara di velocità e si mette sulle spalle uno zaino pesantissimo.
    la cattiva respirazione è la causa del 90 per cento dei problemi del sassofonista.
    la prima conseguenza della cattiva respirazione è la stretta eccessiva (che sia stretta eccessiva del morso , o del labbro ecc... poco importa perchè sempre inadeguata )
    la seconda conseguenza diretta della cattiva respirazione ( apnea) è l' irrigidirsi.
    questo aspetto coinvolge tutto il corpo (dagli arti , alla parte addominale , ai muscoli del viso del collo ecc.....) ed un circolo vizioso, perchè se ti irrigidisci non puoi respirare bene .
    non stare a pensare alla direzione del flusso dell'aria sul palato o da qualche altra parte ma parti dalle basi.
    affronta il toro per le corna ed impara a respirare correttamente.
    all'inizio sarà difficile ma quando davvero capirai il meccanismo di respirazione del sassofonista poi non dovrai far altro che replicarlo ogni volta lo desideri.

    per imparare a respirare correttamente studio con il collo indice certo di ogni magagna.

    ps:
    ancora non mi hai risposto : quali intervalli hai suonato peggio e quali meglio, nel primo esempio?
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  8. #53
    ok, vediamo cosa percepisco sul primo video, quello dove uno sei riuscito a scaricarlo mentre l'altro no, quindi su quello che hai visto in particolare.
    Il primo dato evidente é il cambio di impostazione nel cambio di ottava.
    Al solito le note mi sembrano emesse a 2 a 2 (do-re, mi-fa, sol-la, ecc).. tanto che forse il primo stacco disomogeneo lo percepisco nei passaggi re-mi, fa-sol, ecc poi non so se é una mia impressione.

    Le ultime note emesse non le sto considerando perché é evidente la sofferenza per mancanza d'aria.

  9. #54
    Piero non mollare...hai provato a suonare con la tracolla?
    Yamasax

  10. #55
    Uso sia la tracolla che la Zappatini.. credo che meglio di cosí..

    fcoltrane, novitá? Ci ho visto giusto sui miei errori?

    Sto provando a studiare becco + kiver.. qui emergono tutti i limiti alla grande. Parto con un primo fiato di circa 23 secondi per poi crollare lentamente a 8 secondi nei 5 fiati successivi.. ovviamente emissione incostante e tutti i difetti possibili ed immagininabili..

    Sono valori troppo critici per chi studia sax un ora al giorno da circa 6 mesi?

  11. #56
    https://www.dropbox.com/s/y8k4wv0tbu...8_cut.mp4?dl=0
    "Il primo dato evidente é il cambio di impostazione nel cambio di ottava."
    l'aspetto positivo è che senti esattamente ciò che sento io (anzi lo percepisci in maniera più precisa perchè il cambio di impostazione per me non è evidente )
    io sento una disomogeneità evidente in quel passaggio ma questo può dipendere in astratto anche da una emissione diversa o una stretta diversa , poi concretamente dal video si vede che cambi qualcosa a livello di impostazione ....)

    per quanto riguarda le note emesse a 2 a 2 anche qui dai una descrizione ancora più particolareggiata ma per il tuo problema prova a ragionare in maniera più grossolana.
    il primo gruppo di note (le prime cinque ) sono emesse con più elementi di correttezza rispetto alle altre.
    ossia possiamo dire che una unica emissione ti consente di suonare in maniera omogenea circa un intervallo di quinta.
    e tutte le note che sono comprese in questo intervallo.
    questo è il tuo riferimento (perchè in questo ambito non mordi o comunque stringi pochissimo )
    ora sta a te riuscire ad ampliare questo intervallo guadagnando gradino dopo gradino senza stringere e senza andare in apnea .


    per quanto riguarda lo studio con il collo non devi considerarlo un valore critico dopo circa 6 mesi .
    (conosco sassofonisti anche professionisti che dopo decenni non sono in grado di evitare di stringere , hanno sviluppato altre attitudini ma per loro il sax si suona così , se sali mordi se scendi mordi meno, questo ha un effetto diretto sul suono che si rimpicciolisce )

    lo studio con i collo è un valido alleato perchè ti consente di capire come respirare correttamente .
    quella differenza da 23 secondi a 8 secondi evidenzia solo che quando respiri lo fai in maniera poco utile per suonare.
    ciò che lo studio con il collo ti insegna è a prendere aria non per "costrizione" ma solo per normale respirazione.
    la costrizione produce contrazione e rigidità .
    la respirazione rilassata invece produce la collocazione dell'aria sotto l'ombelico (circa) e nel basso ventre e un rigonfiamento della pancia naturale non autoprovocato con i muscoli.
    la costrizione spesso è accompagnata da una serie di indici (si sollevano le spalle in fase di inspirare e si gonfia il torace ) ecc..


    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  12. #57
    Grazie per il prezioso aiuto.. rispetto al maestro che sembra troppo concentrato sui tecnicismi ed il solfeggio, mi sembra di riuscire ora a capirci qualcosa di piú del sax.. inteso come suonarlo.
    cmq stamane lo studio col collo mi ha regalato qualche sorpresa, sono riuscito a fare due serie complete (da 5 ognuna) con valori che si attestano attorno ad i 15 sec. Per giunta gli altimi fiati anche 17 sec, quindi con tendenza inversa rispetto a ieri dove i primi erano piú lunghi rispetto agli ultimi.
    Peró con giramento di testa sul finale dove a dir il vero potevo andare anche oltre i 17sec nell'ultimo fiato della seconda serie.. ma proprio per non cascare a terra mi son fermato.
    Ovviamente restano tutti gli altri errori di omogeneitá. Il morso sempre assolutamente morbido.
    Rispetto a ieri ho fatto prima delle serie di fiati con kiver qualche minuto di esercizi di respirazione trovati qui sul forum.

  13. #58
    Dimenticavo: due sensazioni dopo gli esercizi col kiver
    1) riaccendersi del dolore alle vertebre.
    2) una sensazione di fresco ed anche di un certo benessere al di sotto dell'ombelico.

  14. #59
    il fatto che sia tornato il dolore con lo studio del kiver è un brutto segno.
    non sono in grado di capire se possa dipendere da una sollecitazione eccessiva perchè stringi ti irrigidisci , ti sforzi , vai in apnea o proprio per l'emissione utile per suonare.
    non sono un medico e quindi andrei molto cauto.
    prova magari a non arrivare mai al tuo limite .
    e quindi se ad esempio sai che il tuo limite è 20 secondi appena arrivi a 15 fermati in maniera da non affaticarti mai.
    (magari non avrai una idea precisa del tuo limite ma eviterai inutili e pericolosi dolori).
    anche perchè l'obiettivo è imparare a respirare senza sforzarsi per nulla e a non stringere e mordere e contrarsi
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  15. #60
    boh è una cosa strana. col video pensavo riuscissimo a risolvere i problemi...

    ho provato a replicare movimenti, posizioni e quant'altro di sbagliato per avvicinarmi alle tue sensazioni di dolore.
    l'unica che mi ha portato a del dolore simile al tuo è stato il concentrare tutte l'aria possibile in una sola nota e nello stesso momento stringendo molto con la bocca in modo da impedire il passaggio d'aria...
    una sorta di imbuto. sento addirittura un principio di orecchie che si tappano (tipo quando si starnutisce o si soffia il naso e si è raffreddati).
    e il dolore/pressione si accentua se piego la testa in avanti mentre suono (solo becco e collo).

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