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Discussione: Le note basse

  1. #1

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    Le note basse

    Ciao,

    Le note basse sono la mia bestia nera. Forse sul contralto sono un po' più facili, come è più facile tutto rispetto al soprano. Però non sono note come tutte le altre. Farle a basso volume e rotonde mi è quasi impossibile, se non mediante subtone. Se cerco di renderle omogenee alle altre, c'è sempre una maggiore ricchezza, un'evidente mancanza di controllo, rispetto alle altre note.

    Ora, trovo dei video in cui qualcun altro suona quelle note esattamente come me (in questo caso, su soprano e tenore). Sono loro ad essere somari, o è proprio così che devono venire? Devono rimanere per forza note diverse, con una specie di cambio di registro timbrico insieme a quello di altezza?

    https://www.youtube.com/watch?v=IO6HFzlZQU4
    https://www.youtube.com/watch?v=I5N4rwhRa0o

    Quando si chiede come avere un suono diverso, nei forum di solito si consiglia di comprare attrezzatura diversa. A me piacerebbe invece capire cosa si deve fare a livello di imboccatura, respirazione, muscolatura. Purtroppo non ho potuto approfondire la cosa durante le lezioni che ho preso, perché l'insegnante era convinto che i miei strumenti fossero difettosi e liquidava lì il problema (ma ho avuto problemi anche con il suo soprano Mark VI, quindi sposterei il problema sulla mia tecnica).

    A voi come vengono quelle note? Come fate a farle?

    E, soprattutto: ma con tante note a disposizione, bisogna proprio farle, quelle?

    Paolo

  2. #2
    devi cambiare prospettiva:
    non sono le note basse ad essere particolarmente ricche ma sono tutte le altre che sono carenti e povere.
    quello è un indice di una difficoltà nella gestione della emissione

    la tecnica degli armonici si basa proprio su questo principio.
    quando riuscirai a suonare tutte le note con la stessa ricchezza della nota più bassa allora avrai una buona tecnica.
    in questo momento la tua emissione è buona per suonare poco più di una ottava (e utilizzi alcuni espedienti- correttivi - vizi) per riuscire a suonare le due ottave e più del sax.
    oggi la tua emissione ti consentirebbe di suonare in maniera omogenea il registro centrale e nulla più.

    a questo punto hai due strade : o ti accontenti al ribasso ed utilizzi questa emissione con gli espedienti (ed il tuo suono sarà per sempre carente in alcune parti)
    o affronti il toro per le corna ed impari a potenziare il suono su tutto il registro aprendolo su quello alto e non soffocando quello basso.
    (dimenticati di subtone vibrato e amenità simili ed impara a sostenere il suono un unico suono fermo con grande volume)
    sax tenore selmer sba 1948 mk6 m 114906 bocchino francois louis

    ancia di plasticazza (bari) m

  3. #3

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    Grazie per la risposta. Fermo restando che la mia tecnica è ancora scarsa, credo che non sia però esattamente quello che descrivi, il problema, per queste ragioni:

    - Alla ricerca di un suono classico, che si amalgami con gli altri legni, il suono che mi viene spontaneo sulle note basse non è quello "giusto". È aperto, penetrante, prevaricatore. Il suono oboistico o "morbido" che riesco ad avere sugli altri registri mi sembra più adeguato allo scopo.

    - La tecnica degli armonici la pratico, ma non per ottenere un suono più ricco: piuttosto, per potenziare le note oltre la prima ottava e migliorare il controllo sull'emissione. Insomma, più che per avere un suono con più armonici lavoro su un suono in cui gli armonici siano sotto controllo.

    Più o meno, le mie note basse (senza trucchetti) sono quelle del primo video. Se ci arrivo in legato dalle note adiacenti, posso anche riuscire ad avere delle note meno squillanti, ma non sono ancora sicuro di riuscirsi e difficilmente posso riuscirci prendendo direttamente quelle note.

    Per avere un punto di riferimento: il modo in cui vengono suonate le note basse in quei video vanno bene? È il timbro naturale dello strumento?

    Paolo

  4. #4
    L'avatar di Modosax
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    Sicuramente le note basse sono ostiche e lo strumento deve chiudere bene... per esperienza io una controllatina agli strumenti la farei. Ciao
    T L. A. Ripamonti " V JAZZ Custom VI" argentato
    T Yamaha yts 280 - Otto Link STM 7*
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  5. #5

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    Strumento controllato lunedì scorso! :)
    Al riparatore le note venivano tutte omogenee. Poi, prima di riconsegnarmelo, deve aver tolto proprio il pezzo che rendeva le note omogenee… :(

    (Il riparatore sarebbe questo, e cioè il musicista con il più vasto assortimento di video girati male esistente in rete – ed è un peccato, perché è davvero notevole: https://www.youtube.com/watch?v=Plc2-JcX1uY)

    Paolo

  6. #6
    Paolo, quello che ti manca è "solo" esercizio.

    Dato che lo strumento è a posto e presupponendo che non suoni con un setup troppo impegnativo, il problema sta che non hai ancora ben sviluppato tutto il complesso respiro/spinta del diaframma/controllo del suono.

    L'aspetto positivo è che a chiunque serve tempo e molto esercizio per riuscire a suonare bene gli estremi del registro, ma poi un po' alla volta si migliora sempre più.


    Suonare una nota grave, pulita, piano, rotonda, richiede una bella colonna d’aria continua e sicura che vada a riempire tutto lo strumento. Quando ti eserciti puoi proprio pensarla questa colonna d’aria che riempie il sax, è utilissimo. Puoi anche soffiare nel sax senza emettere il suono per “sentire” l’aria che scorre: ti accorgerai che per sentire l’aria nella campana ti verrà spontaneo soffiare con respiro profondo e tenendo le labbra rilassate. (*) ... se non respiri profondamente, se non spingi l'aria con il diaframma ... ti trovi subito senza fiato.
    Per emettere quest’aria serve che il muscolo diaframmatico sia in grado di lavorare appieno, deve essere sviluppato ed allenato. Fare esercizi di respirazione abbassando il diaframma quando inspiri e poi espirare in modo controllato e continuo è molto utile. Ricordo che parecchio tempo fa un gran sassofonista, Francesco Bearzatti, fece una masterclass e qualche forumista raccontando l’esperienza fece notare che il maestro iniziò la sua lezione proprio evidenziando questo aspetto fondamentale (si stese addirittura per terra inspirando/espirando con una mano sulla pancia per sentire il movimento della stessa che si alzava/abbassava).

    (*) Secondo aspetto fondamentale, l’imboccatura deve essere assolutamente rilassata, che non significa lasca: rilassata per non stringere con le labbra sull’ancia, ma ferma e precisa per non permettere al suono di “sfarfallare”. Sei tu che controlli il suono, non il suono che esce come vuole.

    Con l’esercizio le due cose vengono assieme. Gli esercizi con gli armonici secondo me sono molto utili perché se fatti bene e protratti nel tempo ti abituano sia ad usare in modo corretto il diaframma e a svilupparlo, ottenendo un respiro più profondo, sia a non stringere l’ancia, mantenendo gola, laringe ecc rilassate.



    Infine, anche se concordo molto con la tua idea di non pensare al setup, ti metto in guardia però che per suonare le note gravi non in subtone o soffiato, magari pure piano, non tutte le imboccature vanno bene. Quelle a tetto basso, via assolutamente. Possibilmente invece una imboccatura a camera larga e apertura contenuta e un'ancia non troppo dura, almeno finché non hai sviluppato quanto detto sopra.

  7. #7

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    Quel che dice Tommy mi convince. Sono lontano dall'avere un buon controllo del diaframma, e l'imboccatura è tutt'altro che salda. Bisognerebbe suonare di più. Mi piacerebbe. D'estate è un problema anche solo riuscire ad arrivare al posto che di solito mi scelgo per fare un'oretta di allenamento in santa pace. (Ieri sera era un viavai di curiosi attorno all'auto con dentro questo alieno ronzante…).

    Immaginare la colonna d'aria che riempie il sax: forte! Lo farò. In quanto all'imboccatura, ieri mi sono messo a suonare dopo una passeggiata, dopo aver incontrato un sacco di belle ragazze, dopo aver respirato il mare. Ero rilassatissimo, e quando ho preso il sax le note gravi venivano subito, lisce e facili. Poi ho cominciato a pensare, a profilare, a formare, a prevedere, e le note gravi sono andate perdute. Relax, calma, niente forzature! Serrare senza stringere!

    Da un po', su suggerimento di David Brutti qui nel forum, ho deciso di passare a bocchini di tipo Otto Link Florida Slant (per la precisione, quelli in resina della Morgan). Sono a camera larga e con apertura abbastanza stretta (le misure più basse che avessero a catalogo). Credo che mi stabilizzerò su questo tipo di becco, come buon compromesso tra il vecchio progetto di Sax e concezioni del primo Novecento, quando è stato il scritto il meglio della letteratura per questo strumento.

    Paolo

  8. #8
    Va benissimo il Morgan

    Un esercizio che puoi fare e che mi è venuto in mente dopo aver scritto l'altro messaggio è il seguente:

    prendi un bel respiro, abbassando il diaframma. Metti in pressione (un pochino) l'aria spingengo con il diaframma ma senza espirare, tienila bloccata in gola qualche secondo. Poi liberala e inizia la nota grave con un leggero colpo di lingua, che ti fa "iniziare la nota" più facilmente.

    Ripetilo a sufficienza finché non ti riesce a suonare la nota grave in modo sicuro più volte e fino a che non riesci a controllare bene il tutto.

    Quando hai raggiunto il risultato, puoi rifare l'esercizio cercando di emettere la nota senza colpetto di lingua... qui il discorso si fa abbastanza più impegnativo, ma si può fare.

    Casomai inizia questi esercizi non con un Si b grave, ma ad es. dal Re a scendere

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