Quel che dice Tommy mi convince. Sono lontano dall'avere un buon controllo del diaframma, e l'imboccatura è tutt'altro che salda. Bisognerebbe suonare di più. Mi piacerebbe. D'estate è un problema anche solo riuscire ad arrivare al posto che di solito mi scelgo per fare un'oretta di allenamento in santa pace. (Ieri sera era un viavai di curiosi attorno all'auto con dentro questo alieno ronzante…).
Immaginare la colonna d'aria che riempie il sax: forte! Lo farò. In quanto all'imboccatura, ieri mi sono messo a suonare dopo una passeggiata, dopo aver incontrato un sacco di belle ragazze, dopo aver respirato il mare. Ero rilassatissimo, e quando ho preso il sax le note gravi venivano subito, lisce e facili. Poi ho cominciato a pensare, a profilare, a formare, a prevedere, e le note gravi sono andate perdute. Relax, calma, niente forzature! Serrare senza stringere!
Da un po', su suggerimento di David Brutti qui nel forum, ho deciso di passare a bocchini di tipo Otto Link Florida Slant (per la precisione, quelli in resina della Morgan). Sono a camera larga e con apertura abbastanza stretta (le misure più basse che avessero a catalogo). Credo che mi stabilizzerò su questo tipo di becco, come buon compromesso tra il vecchio progetto di Sax e concezioni del primo Novecento, quando è stato il scritto il meglio della letteratura per questo strumento.
Paolo